Mi piace la stagione fredda ma solo finché non arrivano anche i malanni di stagione e le conseguenti assenze da scuola materna della 5enne di casa. Trovare delle attività per tenerla impegnata in modo costruttivo quando non è al massimo della forma, necessita di tanta pazienza e una fantasia da far invidia anche al miglior animatore. Come ormai avrete capito, ho trovato una soluzione che per il momento sembra funzionare: la coinvolgo in cucina nella realizzazione di merende o piccole golosità che poi presenta al suo papà con una certa soddisfazione. Visto e considerato che in questo periodo dell’anno le arance abbondano e fanno anche bene, perché non preparare insieme una crema con ben due tipi di cioccolato e profumata all’arancia? E’ bastata la parola cioccolato per farla alzare dal divano. Tra una spremuta e un pezzetto di cioccolato rubato dal tavolo, il raffreddore sembra solo un ricordo. Sarà mica questo il segreto per guarire prima?
Ingredienti per 4 persone
250 ml di spremuta di arancia
150 ml di panna fresca fredda da frigo
50 gr di cioccolato bianco
50 gr di zucchero semolato
4 tuorli
qb scorza d’arancia grattugiata
qb cioccolato fondente
½ arancia
Come procedere
Trita a coltello il cioccolato bianco.
In un pentolino riscalda a bagnomaria il succo d’arancia.
A parte, monta i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso.
Versa a filo il succo di arancia caldo nel composto di uova continuando a mescolare.
Rimetti il composto sul fuoco, unisci il cioccolato bianco e la scorza d’arancia, prosegui la cottura a bagnomaria fino a quando la crema velerà il dorso di un cucchiaio.
Lascia raffreddare mescolando di tanto in tanto.
Nel frattempo monta la panna e aggiungila delicatamente per non smontarla alla crema di arancia.
Dividi la crema nei bicchieri e conserva in frigorifero.
Poco prima di servire decora con trucioli di cioccolato fondente (puoi ricavarli raschiando con un coltello il retro di una tavoletta di cioccolato) e uno spicchio di arancia in ogni bicchiere.
Servi freddi come merenda o come fine pasto.
di Sonia Monagheddu
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