Non sarà mica che forse ci siamo decisi a “fare rete”? Non saremo mica di fronte alla concretizzazione di quel tanto decantato “fare sistema” che alla fine pochi mettono in pratica?
Strano che a farlo siano ancora una volta donne…e pure mamme…
Aprirà ad ottobre a Milano, in zona Viale Friuli, Piano C: uno spazio di coworking pensato su misura per le madri che vogliono lavorare. Un luogo dove creare una bella rete di contatti con aziende e istituzioni, dei programmi dedicati alle start up femminili, dove si respirerà voglia di fare e di creare progetti nuovi magari con meno fatica grazie alla presenza di nursery e attività varie.
E per la prima volta in Italia, anche un servizio a supporto della gestione dei più piccoli con la possibilità di usarlo a ore, solo quando e come serve, che aiuti le mamme ad organizzarsi al meglio e dia loro la tranquillità di un luogo sicuro per i loro bambini.
In fondo non è che pretendiamo molto, no?
Lo spazio ammetterà la presenza degli uomini solo se con figli annessi. Una decisione piuttosto drastica ma allo stesso tempo necessaria come afferma Riccarda Zezza fondatrice di PianoC. “Ci siamo chieste se questo non significasse isolarsi ma quando si vuole avere dei risultati diversi, bisogna effettuare dei grossi cambiamenti. La componente maschile non sarà eliminata comunque, la persona che gestirà lo spazio sarà un ragazzo giovane e avremo dei collaboratori esterni, uomini.”
Il Piano A, si dice nel sito di PianoC, è la scelta più comune, quella che raramente cambia le cose (di solito il Piano A ci vede correre di qua e di là, sensi di colpa in spalla). Noi mamme acrobate questo l’abbiamo superato vero?
Il Piano B è la soluzione di ripiego: ci salva ma non ci rende felici (solo lavoro oppure solo famiglia? …smetto di correre, ma che cosa resta di me?). Ecco qui siamo ancora un po’ carenti ma siamo fiduciose!
Intanto ci propongono il PianoC che forse ci aiuterà a cambiare un po’ le cose, a scoprire soluzioni nuove “perché solo le mamme hanno (sempre!) un piano “C”.
Ci sono le donne che vogliono rimanere a casa a tempo pieno: le “famiglia centriche” (circa il 20%). Ci sono quelle per le quali la carriera ha la precedenza: le “lavoro centriche” (un altro 20% circa). La maggioranza, il restante 66%, sono donne che cercano di conciliare figli e carriera, provando orari e incarichi diversi alla ricerca della soluzione ottimale: le definiremo “donne adattive”. Catherine Hakim, “Work-lifestyle choices in the 21st century”, Oxford University Press, 2000 dal sito Piano C.
Noi le “donne adattive” le chiamiamo “mamme acrobate” e siamo certe che ne vedremo delle belle.
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