“Il sogno nel cuore di ogni persona traccia la rotta della vita e accende la passione di vivere”.
Queste parole, della psicoterapeuta americana Caron B. Goode, mi hanno molto colpita; le trovo profondamente vere, anche se spesso di quel sogno ci si dimentica. Perché? Perché abbiamo una vita frenetica a cui, in qualche modo, dobbiamo sopravvivere, e perché spesso il conformismo ci schiaccia e ci porta a ignorare la nostra “guida interiore”.
Quando è nato tuo figlio, probabilmente hai pensato a lui come a una persona dal potenziale illimitato; ecco, il sogno è la visione di questo potenziale e dei talenti naturali che ognuno porta con sé.
Questi talenti, però, non sbocceranno per magia; hanno bisogno di essere fatti affiorare e coltivati con costanza e pazienza. Il talento è nulla, senza disciplina o, più precisamente, senza autodisciplina, la dote che ci spinge a perseverare , a essere costanti per fissare e raggiungere piccoli e grandi traguardi.
Come coltivare il talento dei bambini?
Ecco qualche consiglio nella vita quotidiana:
- Osservali durante le loro attività, guarda come e con che cosa giocano, su che cosa si concentrano, cosa li appassiona. Ascoltali, soprattutto quando ti parlano di ciò che gli interessa e che accende il loro entusiasmo e non interromperli mentre sono immersi in un’attività.
- Lasciali liberi di scegliere tra qualche alternativa, quando è possibile. Non imporre le tue preferenze, ma lascia che sviluppino ed esprimano i loro gusti personali. Se vengono sempre guidati, come potranno capire che cosa gli piace davvero?
- Quando tuo figlio sceglie con convinzione un’attività, sostienilo e incoraggialo durante il percorso, procuragli le risorse per affrontarlo al meglio e stimolalo a non arrendersi.
- Non fare paragoni. Se l’amico o la cuginetta sono più bravi in qualcosa, non c’è bisogno di farlo notare…I bambini, tra l’altro, se ne accorgono benissimo da soli.
- Lascia che tuo figlio affronti delle sfide e che “faccia fatica”: è così che si sviluppa l’autodisciplina e si comprende se la strada è quella giusta, confrontandosi con se stessi. Dividere un compito in passi più piccoli, tutti fattibili, può aiutare a definire meglio l’obiettivo e a perseverare per raggiungerlo.
- Fai attenzione alle tue aspettative sui risultati di tuo figlio: non diventare un ultras! Il bambino potrebbe sentirsi sempre sotto esame e oppresso, costretto in un ruolo a cui non riesce ad aderire fino in fondo.
- Non vuole più andare in piscina, anche se gli è sempre piaciuto? Se qualcosa non va, dagli sostegno e comprensione; cerca di capirne il motivo e parla con lui di come poter affrontare il problema. Non dare per scontato che lui voglia o non voglia qualcosa: ascoltalo.
- Avere talento per qualcosa non significa essere perfetti; ci sono sicuramente degli aspetti che possono essere migliorati, delle “aree in via di sviluppo” su cui puntare per renderle più forti. Aiuta tuo figlio a capire come fare, facendolo sentire sempre una persona competente, in grado di imparare anche se ora non sa ancora fare qualcosa.
- Loda l’impegno, più che il risultato; complimentati per lo sforzo che il bambino ci mette per riuscire bene in qualcosa; è un essere in via di sviluppo, migliorerà!
In buona sostanza, per favorire i talenti dei bambini bisogna sostenere e rafforzare la loro autostima. Sai perché è così importante? Perché l’ambiente e le persone intorno a noi non sempre ci stimolano a sviluppare i nostri talenti, anzi, a volte possono addirittura ostacolarci. In questo caso, credere in se stessi diventa fondamentale, se non vogliamo che la pressione esterna diventi insostenibile e ci porti ad abbandonare i nostri sogni.
“Possiamo cambiare il mondo, una straordinaria famiglia alla volta” (Caron B. Goode)
Sei d’accordo?
di Adele Borroni – www.mammeimperfette.com
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photo credit: benschejon – pixabay
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