Come anticipato qualche giorno fa, tra qualche settimana si apriranno le iscrizioni per le prime classi delle scuole statali per l’anno scolastico 2014-15, dalle primarie alle secondarie di secondo grado. Tanti bambini e ragazzi che ancora qualche mese e chiuderanno un ciclo della loro vita per lanciarsi in un’esperienza nuova, piena di emozioni, aspettative, ma anche di timori.

Una nuova avventura in vista per tutti, ma soprattutto per i ragazzi che dovranno scegliere la scuola secondaria di secondo grado o meglio conosciuta come scuola superiore. L’ingresso alle superiori infatti, rappresenta un cambiamento importante, che simbolicamente segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, una scelta che guarda al futuro, a chi si vorrebbe essere “da grandi”.

Un momento molto importante, che riguarda i ragazzi, ma coinvolge anche le loro famiglie, una scelta che spesso è accompagnata da tanti dubbi.

“Meglio un liceo o un istituto professionale?”, “Quanto ascoltare i consigli degli insegnanti?”, “E se sbagliamo?”. Sono molte le domande che affollano le teste dei genitori, che al pari dei figli si trovano un po’ disorientati, tra i vari indirizzi a disposizione, le scuole tra cui scegliere, i P.O.F. da leggere…così tanti aspetti da considerare che possono mandarci in confusione.

Cosa dobbiamo tenere sempre a mente per aiutare i ragazzi a decidere:

  • sono loro i protagonisti della scelta, non noi. Ascoltiamo quello che hanno da dirci, aiutiamoli a fare chiarezza. Cosa gli piace? In che cosa hanno maggiori difficoltà? Condividiamo con loro desideri, aspettative, dubbi, prendendoci del tempo per confrontarci con calma e per vagliare le varie possibilità. 
  • no alle pressioni, non cerchiamo di indirizzarli verso quello che vorremmo noi. Seppur in buona fede, in caso di incertezza, rischiamo di influenzare la loro scelta. Per quanto a volte ci venga spontaneo non dobbiamo mai dimenticare che hanno attitudini e interessi diversi dai nostri. 
  • nel caso in cui pensiamo che la loro scelta non sia adatta, spieghiamo con chiarezza il motivo dei nostri dubbi, ma senza imporci e soprattutto misurando le parole, ponendo la scelta in positivo. Oltre a porre l’accento sulle difficoltà in alcune materie che, secondo noi, precluderebbero un determinato indirizzo, è, infatti, necessario dare valore alle loro competenze. Far loro sentire che sono capaci in qualcosa è fondamentale per la loro autostima. 
  • per chiarire le idee sui vari indirizzi è utile consultare insieme il materiale informativo a disposizione nei siti delle scuole: paragonare materie, monte ore per ciascun insegnamento, per avere un quadro generale delle possibilità. È inoltre importante partecipare agli Open Day, alle giornate di orientamento che le scuole organizzano in questo periodo, per conoscere da vicino le varie realtà, un primo ingresso protetto nel “nuovo mondo”.
  • ascoltiamo il consiglio orientativo degli insegnanti delle scuole medie, ma non solo. È vero che avendo seguito i nostri figli ne conoscono risorse e limiti, ma oltre al rendimento scolastico, vanno presi in considerazione anche altri fattori, come interessi e potenzialità, non sempre espressi a pieno. L’importante è ricordare ai ragazzi che qualunque sia la scelta, ciò che conta più di tutto, è il loro impegno e la loro volontà.
  • non soffermatevi troppo a pensare sulle possibilità di lavoro future, le opportunità professionali cambiano continuamente così come è cambiato il mercato del lavoro, sempre più flessibile. Non possiamo sapere ora quali saranno le professioni più richieste.
  • usciamo dal mito che pone licei, istituti tecnici e scuole professionali in una classifica di prestigio dal podio al terzo posto. Non andare al liceo non significa necessariamente che venga preclusa la strada verso l’università. Il valore della formazione che i nostri figli riceveranno oltre che dal tipo di scuola dipende soprattutto dal valore dei professori che incontreranno, dalle loro capacità, dalla loro motivazione e di quelle dei ragazzi.
  • e se la scelta si rivela sbagliata? Non è la fine del mondo! Può succedere, infatti, che, una volta calati nella nuova realtà, ci si accorga che l’indirizzo non sia adatto, ma si fa sempre in tempo a cambiare.

Buona scelta a tutti!

 

 

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.

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