blog matrigna: mio figlio è un lupacchiotto dispettosoQuesta settimana il bilancio mamma-matrigna è a vantaggio delle più crudeli del reame. Un racconto aiuterà a capire.

“Mamma, ops Mici” mi dice la mia figliastra, mentre camminiamo fianco a fianco per una strada di Milano durante la domenica a piedi. A volte la grandona si sbaglia e mi chiama mamma. Succede spesso. Le prime volte si scusava, quasi imbarazzata. Ora ci ridiamo su. Io lo trovo divertente, e confesso un poco mi lusinga. In fondo la confidenza è così alta che finisce per confondersi pure lei. Poi con gli altri due piccolotti che dicono mamma ogni due minuti, sbagliare è normale (questo lo scrivo per la sua mamma vera, che non voglio assolutamente ferire in qualche modo, perché la mamma è una soltanto!).

Ma perché 0 a 1 per le matrigne? Perché queste sviste, questi sbagli lessicali, queste confidenze involontarie mostrano che c’è un buon lavoro alle spalle. Che tanti sforzi sono stati ripagati, e non è poco.

Come mamma, invece, mi sento assai frastornata. Il grande, da qualche giorno, è tornato ad essere un lupacchiotto dispettoso (chi conosce le fiabe di Alba Marcoli capirà). Io boccheggio tra un lavoro che mi tiene fuori fino a tardi la sera e mi costringe a salutare i miei bambini al mattino quando li porto a scuola con la frase “fate i bravi, ci vediamo domani mattina”,  e un improvviso rigurgito di sensi di colpa. Lui, che come tutti i cuccioli è molto sensibile, affonda il coltello e fa di tutto per farmi impazzire. Ha ripreso a far finta di non sentire (ogni volta che dico qualcosa mi fa, “eh?”) e dice “no” ancora prima che gli abbia chiesto qualcosa tipo “andiamo a lavarci i denti” oppure “laviamo le mani”.

In tutto questo la piccola è vittima delle epidemie pestilenziali del nido e da qualche giorno è di nuovo in preda a sbalzi febbrili.

L’unico pensiero che mi consola è che se si mettono buone radici, la pianta crescerà forte e i frutti un giorno spunteranno, grossi e succosi. Come matrigna qualcosa sto raccogliendo, come madre vedremo.

 

Post scriptum

“I figli sono serpi in seno”, si dice dalle mie parti. Qualcun altro dice “allevi figli allevi porci”. Scusate la durezza, ma i detti popolari hanno sempre qualcosa di autentico. Lo so è inquietante, ma chi ci garantisce che stiamo facendo un buon lavoro? Nessuno. Oggi non ho voglia di essere positiva. Alla prossima.

 

photo credit: peupleloup via photopin cc

Author

Giornalista-blogger e mamma-matrigna. Questa sono io. Con il blog mammamatrigna cerco di raccontare gli scuotimenti e le difficoltà di questo doppio ruolo. Lo faccio perché fa bene a me e spero porti sollievo anche a chi mi legge. La famiglia allargata è complessa ma non impossibile. Ci vuole coraggio, amore e pazienza. E un pizzico di ironia. Un pizzico, eh!!

4 Comments

  1. Nonna Maria

    Sei forte Michela perchè anche quando non hai voglia di essere positiva dici cose sensate!

    • detto da te che sei una nonna è un vero complimento 😉

  2. Zia Franny

    Domenica scorsa arriva un “mamma” anche per me…
    E anche nel nostro caso ormai viene commentato con un sorriso e un “oh, ti ho chiamato mamma” e niente più. Capita, capita nelle vacanze quando sta con noi di più, capita in un giorno speciale in cui forse siamo stati particolarmente bene o capita in un giorno qualunque… Ed è bello sentire che un po’ ti lusinga perché un po’ lusinga anche me.. e sapere che non sono l’unica mi fa sentire “normale”! 🙂

    • la mamma sua, su fcb, mi ha scritto che chiama mamma anche la nonna e la maestra…ma non mi ha smorzato l’entusiasmo.
      lusingarci è il minimo!