“Sono ufficialmente entrata nel club delle matrigne”  mi dice soddisfatta un’amica. O numi, penso io, deve esserne davvero così contenta? Vita dura quella delle matrigne. Ma lei entusiasta: “La più piccola delle sue prime figlie si è trasferita da noi. Certo si fa molto meno sesso…”, ecco il primo effetto collaterale ridacchio io. “Però è divertente: chiacchieriamo, mangiamo assieme a pranzo quando torna da scuola, andiamo assieme a fare shopping”Primi approcci di una vita allargata, no?

Pensando a me… io di shopping con la mia figliastra (Giove come odio questa parola, quasi peggio di matrigna), chiamiamola ancora la sorellona, ne ho fatto quasi zero per ora. Però abbiamo scelto assieme il mio vestito da sposa, e non è poco!

Ma è tutta una questione di età. C’è chi comincia a fare la matrigna con bambini o bambine piccolissimi, dove il ruolo di matrigna si confonde con quello di madre. Vuoi non pulire il sederino di una bambina di 4 anni, farle le coccole prima di andare a nanna, o rimbrottarla se non vuole prendere la medicina?

Proprio per questo, in un vecchio post, avevo azzardato una rivolta contro il termine matrigna. Mammastra o mamma bis, piuttosto. Accudire è proprio delle mamme, ma lo fanno anche le matrigne (così come le mamme adottive).

Diverso, invece, è cominciare a essere matrigne con figliastri adolescenti o giù di lì. Immagino che tutto si giochi su complicità e seduzione. Non so cosa sia più facile (o più difficile): essere quasi mamme di piccole creature che proprio per la giovanissima età non possono scegliere; oppure incontrare dei ragazzotti già formati, con idee e rapporti familiari già ben consolidati, ma comunque ancora pieni di incertezze e di dubbi?

Auguro alla mia amica tutta la felicità del mondo, come matrigna e magari in futuro come madre. Come amica e donna è splendida. E lo posso ben dire, visto che le nostre vite si sono incrociate ai tempi della prima elementare.

photo credit: postsumptio via photopin cc

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Giornalista-blogger e mamma-matrigna. Questa sono io. Con il blog mammamatrigna cerco di raccontare gli scuotimenti e le difficoltà di questo doppio ruolo. Lo faccio perché fa bene a me e spero porti sollievo anche a chi mi legge. La famiglia allargata è complessa ma non impossibile. Ci vuole coraggio, amore e pazienza. E un pizzico di ironia. Un pizzico, eh!!

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