I giovani di tutto il mondo sono meno violenti quando le punizioni corporali sono bandite. È il risultato emerso da un’analisi sui dati di 88 paesi e pubblicati sulla rivista di salute BMJ. “Le società che hanno questi divieti sembrano essere luoghi più sicuri in cui crescere i bambini”, ha detto l’autore dello studio, Frank Elgar, Professore Associato dell’Istituto per la Salute e le Politiche Sociali della McGill University di Montreal.

Come si è svolto lo studio sulle punizioni corporali

Sempre più genitori sono contro sculacciate e punizioni che prevedano l’uso della violenza. E sembra che questa sia la scelta più giusta anche in previsione dei comportamenti futuri dei giovani. Secondo Elgar, lo studio è una delle “più grandi analisi transnazionali sulla violenza giovanile” fatta fino ad oggi. L’analisi ha utilizzato i dati di due indagini globali in corso, il comportamento della salute nei bambini in età scolare e il sondaggio sulla salute della scuola globale, che prevedono interviste a giovani di età compresa tra 13 e 17 anni su vari argomenti, come il comportamento sessuale, se assumono alcol, droga e tabacco, oppure sulle violenze. Ai ragazzi in questi sondaggi è stato chiesto: “Negli ultimi 12 mesi, quante volte ti è capitato di combattere fisicamente?”. Il risultato è stato di 4 o più lotte in un anno. Elgar e la sua squadra hanno differenziato le oltre 400.000 risposte degli adolescenti, suddividendole in un mix eterogeneo di 88 aree geografiche che avevano il divieto totale, parziale o nullo di sculacciare o di agire con altre forme di punizione corporale. Dei Paesi coinvolti, 30 avevano pieno divieto di punizioni corporali, sia a scuola che a casa (Nuova Zelanda, Islanda, Portogallo, Spagna e diverse nazioni scandinave e sudamericane).
Trentotto paesi, compresi gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Canada, avevano divieti parziali, ovvero in essi tale punizione è proibita solo nelle scuole. I restanti 20, che includono Israele, l’Egitto e un certo numero di paesi africani, non avevano alcun divieto al momento dello studio.

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I risultati dello studio sulle punizioni corporali

I ragazzi nei Paesi con un divieto totale di utilizzare punizioni corporali hanno mostrato il 69% in meno di violenza rispetto a quelli che vivono in luoghi in cui il divieto non c’è. Mentre per le ragazze il risultato di riduce del 42%.  I tassi più bassi di violenza sono stati riscontrati in Costa Rica, Portogallo, Finlandia, Honduras, Spagna, Nuova Zelanda e Svezia. “I divieti e i livelli di violenza giovanile non hanno alcun rapporto con la ricchezza di un paese”, ha spiegato Elgar. “Alcuni paesi a reddito molto basso sembrano essere abbastanza pacifici, mentre alcune nazioni più ricche, come Stati Uniti, Regno Unito e Canada, non hanno lo sono altrettanto”.

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NO ALLE SCULACCIATE E ALLE PUNIZIONI CORPORALI

Sculacciate e punizioni che prevedono sberle o botte, oltre a non essere corrette, inducono i bambini a pensare che sia quella la giusta reazione da avere quando qualcun altro sbaglia o non fa quello che noi vogliamo.

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Innamorata della vita, dei viaggi, della buona cucina. Smanettona, amo i social e la condivisione, più offline che online: le lunghe tavolate, le domeniche in famiglia, la risate esagerate. Freelance per vocazione, lavoro sul web dal 2009, nel 2013 divento co-founder di PaperProject.it. Nel 2016 realizzo il mio più grande sogno: diventare la mamma di Giacomo.

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