Quando parliamo di zuccheri e degli alimenti che ne sono ricchi, pensiamo spesso che essi siano i responsabili dell’obesità diffusa oggigiorno e, soprattutto quando si tratta dei bambini, cerchiamo di essere il più attenti possibili alle quantità presenti nella dieta quotidiana.
Secondo recenti studi però – come ci hanno spiegato il Dottor Poli e la Dottoressa Marangoni del NFI-Nutrition Foundation of Italy – gli zuccheri, di per sé, non svolgono un ruolo specifico nell’insorgere del sovrappeso e dell’obesità ma, proprio come accade per le altre fonti caloriche (grassi, proteine e amidi) se le quantità sono eccessive, possono concorrere a uno squilibrio tra calorie assunte con la dieta e calorie “bruciate”, un meccanismo che con il tempo porta a sovrappeso e/o obesità.
Anche per questo lo scorso marzo, l’OMS ha diffuso una raccomandazione a ridurre le calorie da zuccheri aggiunti a meno del 10% delle calorie totali, una percentuale innalzata al 15% dalla Società Italiana di Nutrizione Umana in una ricerca effettuata per conto del Ministero della Salute, riferendosi però agli zuccheri totali, includendo quindi anche quelli da frutta e da latte.
È opportuno quindi, offrire ai bambini un’alimentazione sana, gustosa e varia, senza però abusare di zucchero e dolciumi, ricordandoci che è importante evitare del tutto l’uso di edulcoranti da tavola sostitutivi dello zucchero almeno fino ai 3 anni, ma anche durante la gravidanza e l’allattamento.
Perché ai bambini piace il gusto dolce?
Come ci spiega il Dottor Salani, pediatra con cui abbiamo avuto modo di confrontarci recentemente su questo tema, il senso del gusto si sviluppa già nella pancia della mamma, poiché il feto riesce già a percepire i cambiamenti di sapore del liquido amniotico. Le papille gustative, che si trovano sulla punta, sui bordi e sulla parte posteriore della lingua, si sviluppano a partire dalla 12esima settimana per aumentare poi gradualmente fino alla nascita.
Alla nascita e durante i primi mesi, i bambini sono particolarmente sensibile e attirati dal dolce, mentre sembrano gradire meno l’acido e l’amaro. Poi, con lo svezzamento il senso del gusto si affina grazie al rapporto sempre più intenso con gli alimenti e in questa fase la consistenza dei cibi, lo stato d’animo del bambino, l’ambiente che lo circonda assumono un ruolo ancora più importante.
La cosa che non va assolutamente dimenticata inoltre, è che l’effetto metabolico degli zuccheri è legato a doppio filo con la gratificazione psicosensoriale che nel bambino, soprattutto nei primi anni di vita, tende ad acquisire il significato di abitudine e può condizionare le abitudini alimentari future. La predilezione per il gusto dolce, infatti, permane per tutta l’infanzia e l’adolescenza per registrare un lieve calo solo nell’età adulta.
Se un bambino è abituato a bevande e cibi dolci, quindi, farà fatica a farne a meno e proprio per questo è necessario trovare il giusto equilibrio per permettere ai bambini di acquisire abitudini salutari che lo accompagneranno per tutta la vita tra cui non può assolutamente mancare il consumo di frutta, verdura e acqua e l’attività fisica.
Quindi sì agli zuccheri ma, come in tutte le cose, con moderazione!
cover photo credit: pixabay
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