Suona la campanella, tutti a casa a godersi un po’ di meritato relax dopo ore passate a scuola tra libri, quaderni e lezioni. O meglio, questo è quello che vorremmo, ma in realtà non abbiamo tenuto conto di un aspetto…i compiti!

Quello dei compiti è  un momento importante che dovrebbe servire a chiarire o approfondire quanto appreso tra i banchi. Un momento che riguarda in primo luogo bambini e ragazzi, ma anche i genitori, spesso coinvolti nel loro svolgimento.

Ma cosa fare quando i genitori lavorano e non possono garantire ai propri figli il giusto supporto in termini di tempo e impegno?

Per rispondere ai bisogni delle famiglie a Milano è nato Compidù, uno spazio compiti ideato da Errica Maggio, professional counsellor e mamma, che ha aperto le porte di casa sua per creare un doposcuola dedicato ai bambini e ai ragazzi che frequentano la scuola elementare e media, per dare forma a un nuovo modo di studiare, più libero e divertente. Un luogo in cui sentirsi come a casa, a contatto con i propri coetanei e in compagnia di mamme appositamente formate o educatori qualificati che offrono la loro supervisione.

Compidù nasce quindi per offrire supporto allo studio, ma anche per aiutare i più piccoli a individuare il proprio metodo di studio, con un servizio di consulenza individuale mirata.

Noi, che quest’anno ci siamo ritrovate per la prima volta a dover affrontare i compiti dei nostri figli che hanno iniziato la scuola primaria, abbiamo voluto conoscere più da vicino questo servizio insieme alla sua fondatrice Errica, alla quale abbiamo fatto qualche domanda…

 

Errica, cosa ti ha spinto ad avventurarti in questa impresa?

Due episodi mi hanno acceso la lampadina. Il primo, durante i colloqui di counseling con i genitori. Il tema compiti era centrale. I compiti per molti erano motivo di discussioni animate con i figli. Con effetti che ricadevano anche sugli altri membri della famiglia, pure i fratellini più piccoli, che con i compiti non c’entravano proprio nulla. In alcuni casi, il motivo era semplice: i genitori tornavano dal lavoro alle 19.30, alla fatidica domanda “Hai fatto i compiti?” veniva risposto loro “Si!”. Salvo poi scoprire che non erano finiti o peggio non iniziati o tutti errati. Ed ecco, tutti stanchi e nervosi.
Il secondo. Una bidella di una scuola mi ha raccontato di aver visto spesso i ragazzi delle medie con le chiavi di casa al collo. Questa immagine mi ha colpito. Mi sono chiesta: come sarebbe per questi ragazzi studiare in un posto che profuma di casa e di banchi di scuola? Sarebbero contenti i loro genitori? e se aprissi le porte di casa mia per accoglierli al ritorno da scuola? Potrebbero fare i compiti come se fossero a casa propria.

 

Come si svolgono le attività?

Alle 14 suona il campanello. Dopo pranzo, puntuali alle 14.45, si legge il diario e si stabiliscono le priorità, a volte concordandole anche con i genitori, tramite il Diario di Bordo Compidù, un quadernino dove scriviamo tutto ciò che svolgiamo nel pomeriggio e osserviamo.
Tutti seduti, chi attorno al tavolo in sala, chi in cucina o nello studio. Concordiamo le pause, quante e quando farle. Se qualcuno deve ripetere la lezione di storia, siamo disponibili ad ascoltare e intervenire per accertarci che si studi con un metodo (mappe concettuali, schemi). I cellulari sono spenti, tanto i genitori per qualsiasi necessità possono contattarci. Rigorosamente vietata la TV e qualsiasi forma di distrazione. Rompe il silenzio solo il suono dell’aspirapolvere della signora al piano di sopra o il risveglio del mio terzo figlio di un anno e mezzo che alle 15.30 termina il suo beato pisolino.Il bello è che si respira aria di casa…appunto.

 

Compidù non è solo assistenza ai compiti, ci parli anche delle altre iniziative?

Compidù promuove incontri a tema: “Compiti: tortura o opportunità?”. Di sera, nelle scuole .Durante la pausa pranzo, nelle aziende. Incontri con gruppi di genitori per mettere a fuoco le dinamiche che si attivano tra genitori e figli nel momento dei “compiti a casa”, per comprendere gli effetti
sull’organizzazione familiare e condividere con i genitori nuove linee di intervento possibili.

Abbiamo anche lanciato il CompiDiario, la pagina facebook Compidù. Un diario di bordo per orientarsi nel mondo dei compiti. Un taccuino di appunti cui partecipano insegnanti, educatori, psicologi, pedagogisti, genitori. E tutti coloro che per lavoro e non hanno a che fare col tema. 
Per scoprire quali sono i compiti ideali, quelli visti di buon occhio dai bambini, dalle maestre (e da noi genitori). Quali i trucchi per rendere il momento dei compiti piacevole per tutti e costruttivo. Esistono teorie, consigli utili, studi … magie?

Compidù sta inoltre costruendo un CompiNetwork: si avvale della supervisione e supporto di una rete di professionisti che operano nell’area scuola, educazione, apprendimento: pedagogisti, esperti di metodi di studio, specialisti sui DSA – disturbi specifici dell’apprendimento. 
L’obiettivo è di allargare e creare una rete per rispondere ai bisogni particolari di ciascun ragazzo. È proprio grazie a questo network che è attivo anche un servizio individuale su appuntamento di impostazione metodologica, DSA con potenziamento della motivazione e dell’autostima.

Casa Maggio è la sede di Compidù. Quali i vantaggi e gli svantaggi di lavorare a casa propria?

Sono sempre stata abituata ad avere le porte di casa aperte. A tutti: amici, amici dei figli, figli degli amici. La mia non è casa da pattine, c’è sempre qualcuno che suona il campanello.
Ma sono diventata una maga…quando mio marito torna la sera molto tardi, tutto è come se non fosse stato…

 

Che consiglio daresti ai genitori che hanno difficoltà a “gestire il momento compiti” dei propri figli?

Nessuna paura. Siamo tutti nella stessa barca. Calma e sangue freddo. A volte basta fare un passo indietro, osservare ciò che sta accadendo a noi, ai nostri figli e alla rete di relazioni che ci connette. Proviamo ad attivare risorse attorno a noi: un amico, una nonna, una vicina di casa. I figli, si sa, con gli altri sono sempre diversi e più amorevoli. L’importante è rompere l’escalation e creare un diversivo. Introdurre il cambiamento.

 

Grazie ad Errica per il suo consiglio e per averci fatto conoscere Compidù…in caso sappiamo a chi rivolgerci!

 

photo credit: 24742305@N00 via compfight cc

 

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