I problemi della vista non diagnosticati, sono comuni tra i bambini in età prescolare, disturbi diffusi che è importante riconoscere sin da subito per correggerli ed evitare che possano avere effetti più gravi con il passare del tempo.

Una precoce diagnosi è quindi fondamentale per garantire la salute della vista dei nostri bambini, diagnosi che devono essere fatte da specialisti qualificati, che possano così guidarci nel trattamento di questi disturbi in maniera efficace.

Per capire meglio come affrontare eventuali problematiche legate alla vista, oggi con noi c’è la Dottoressa Michela Carrideo, ortottista della Fondazione Retina 3000, una Onlus milanese che si occupa della prevenzione, diagnosi e cura delle malattie oculari soprattutto nei bambini e negli anziani.

Quali sono i disturbi della vista più comuni tra i bambini?

Le patologie che vogliamo escludere sono la prevalenza di un occhio rispetto all’altro, le patologie neuro-muscolari, i vizi di refrazione per garantire l’equilibrio tra i due occhi, fondamentale per la vista e tutte le funzioni di apprendimento neurologico.

In realtà i bambini non riferiscono i disturbi e pertanto si sviluppano adattandosi alla loro condizione, con problemi che poi nel tempo si aggravano esponenzialmente. Per questo preciso motivo preme a noi specialisti eseguire periodicamente visite di prevenzione per salvaguardare il corretto sviluppo psico-motorio ed anatomo- funzionale del bambino.

Come un genitore può accorgersene?

Il genitore che é più a contatto col bambino nota solitamente se vi é un occhio deviato, oppure posizioni viziate del capo, difficoltà di coordinazione, svogliatezza e pigrizia che spesso nascondono un disagio che il bambino non può identificare con precisione, ma che rende molto difficoltosa l’attività che gli viene richiesta a cui rinuncia.

Quello che può sembrare un atto di rifiuto voluto da parte sua, per negligenza, è invece una manifestazione di rinuncia per eccessiva difficoltà nel poter assolvere al compito richiesto.

Quali i campanelli d’allarme a cui prestare attenzione?

Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • iperattività o svogliatezza
  • posizioni viziate del capo e posturali
  • disattenzione
  • difficoltà a fissare gli oggetti
  • cattiva coordinazione
  • mancanza del senso della profondità

A che età è consigliato effettuare uno screening della vista?

Le nostre visite partono dai 6 mesi, 2 anni, 3, 4, 6, 8 sino ai 14. L’età in cui otteniamo maggiori risposte, anche attive, da parte del bambino sono tra i 3 e i 6 anni, età che noi consideriamo importante per tutti i requisiti funzionali sviluppati correttamente. Pertanto proponiamo screening in questo intervallo di età come riferimento ma siamo attenti a coprire tutte le fasce d’età per escludere patologie che possano compromettere il corretto sviluppo del bambino.

Proprio per far fronte a questi disturbi e sensibilizzare i genitori sull’importanza della prevenzione, grazie alla collaborazione tra FattoreFamiglia e Fondazione Retina 3000, è stato lanciato “Retina 3000 aiuta a vedere il mondo e le stelle” un progetto che coinvolgerà i bambini di due scuole materne del Comune di Gaggiano, in provincia di Milano.

Nel mese di novembre, infatti, 116 bambini tra i 3 e i 6 anni potranno sottoporsi allo screening gratuito della vista, in compagnia di Fafà, il simpatico castorino, mascotte di Fattore Famiglia. In caso di sospetta anomalia visiva, inoltre, sarà possibile effettuare anche una visita oculistica ambulatoriale gratuita presso il Centro Oftalmologico Retina3000.

Un progetto davvero utile, pensato con l’obiettivo di promuovere azioni concrete per la famiglia anche facilitandone l’accesso a servizi socio‐sanitari, che mette al centro la salute dei più piccoli e che rende anche la scuola  protagonista attiva del benessere e della qualità della vita dei bambini.

photo credit: Monica Holli via photopin cc

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