Bambini e violenza: io ti salvero'E’ il titolo di un’inchiesta pubblicata sul Corriere della Sera relativa alle storie di violenza alle quali i bambini sono costretti ad assistere.

 

E’ un’inchiesta molto approfondita, difficile da accogliere, quasi brutale per l’argomento che tratta.

 

Una mamma (perché purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi sono le donne a subire violenza nell’ambito familiare) deve proteggere oltre che sé stessa anche i suoi bambini. E proprio per questo le donne arrivano alla denuncia, per proteggere i bambini.

 

Sono 400.000 i minori che assistono a maltrattamenti. La violenza si impara: chi ha visto, tende a replicare”.

 E’ terribile questa affermazione, la protezione che le mamme devono mettere in atto nei confronti dei loro bambini non riguarda solo il loro presente ma anche il loro futuro di adulti.

 

E’ inquietante anche leggere che “questi bambini hanno paura di tutto e di tutti”.

 Proprio per questo tendono ad appoggiare il coniuge più violento, ad allearsi con lui nella dinamica malata che si instaura in questo tipo di famiglie.

 

Per legge abbiamo tutti l’obbligo di segnalare i maltrattamenti sui bambini sia che siano i bambini stessi a confidarsi sia che si abbiano dei sospetti.

 

Mi vengono i brividi se penso a quale responsabilità abbiamo tutti noi nei confronti di questo infame abuso che purtroppo in Italia non è nemmeno reato.

 

Nel nostro paese infatti “costringere un bambino a fare esperienza della violenza maltrattando la madre o un altro membro della famiglia davanti a lui” non è reato.

 

Come sempre penso che non dobbiamo spaventarci ma affrontare con energia eventuali casi che dovessero presentarsi ai nostri occhi, aiutando chi subisce violenza offrendo il nostro sostegno.

Foto 123rf

Author

Laura Campagnoli, mamma di Tommaso e Francesco, una passione irrefrenabile per tutto ciò che ruota intorno alla casa ma incapace di gestirla (la casa), un marito superattivo eco-addicted e un lavoro più che full time. Pigra fisicamente ma non di mente. Acrobata come tante mamme in (precario) equilibrio tra lavoro, casa, bimbi, marito, amiche, genitori e nonni, hobby e sport (poco)… e non necessariamente in quest’ordine!

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