Come sono le mamme italiane quando si parla di scelte alimentari in famiglia? A dircelo è Le mamme e l’alimentazione dei loro figli, una recente ricerca realizzata da Doxa/UnaItalia (l’Unione Nazionale Fililere Agroalimentari delle Carni e delle Uova), con lo scopo di fotografare i comportamenti e le opinioni delle mamme italiane con figli tra 1 e 14 anni, presentata nelle scorse settimane in occasione di un interessante incontro organizzato da UnaItalia a Milano, al quale anche noi abbiamo partecipato.

Attente e scrupolose, le mamma intervistate si  occupano in prima persona dell’alimentazione dei bambini (il 90% prepara personalmente i pasti), scelgono solo prodotti di qualità e made in Italy (9 su 10) e sono iper-critiche, infatti solo il 24% promuove la dieta dei propri figli.

Se da un lato sono molto pignole, si scoprono anche ansiose e insicure: 4 su 10, ammettono di avere dubbi su cosa far mangiare ai propri figli e sono preoccupate per il rischio, sempre possibile, che prendano cattive abitudini alimentari.

A chi si rivolgono? In primis agli esperti, ma  subito dopo  guardano lo smartphone: è infatti il web il luogo a cui 1 mamma su 2 si rivolge quando cerca un’informazione su un alimento e da qui l’importanza di affidarsi sempre e solo a fonti autorevoli e affidabili.

Entrando ancor di più nel dettaglio, secondo la ricerca a mettere in ansia è soprattutto il timore che i propri figli non seguano una dieta equilibrata (61%), e non consumino a sufficienza frutta e verdura (55%).  La carne viene promossa e compare nel menù in media 3 volte a settimana, con una spiccata preferenza per il pollo, presente in media 2 volte a settimana (3-4 volte per 1 mamma su 3) ed unica tipologia di carne ad avere la piena fiducia delle mamme e a non aver subito sensibili riduzioni dei consumi dopo il recente allarme OMS sui possibili rischi legati al consumo di carni rosse e trasformate.

Ma cosa  cosa non deve mai mancare sulle tavole dei bambini  e come consumare i vari alimenti?

Ne abbiamo parlato con Giuseppe Morino, Resp. UO Educazione alimentare dell’ Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma, che durante questo l’incontro ci ha spiegato quali devono essere le quantità e le porzioni corrette per avere sempre le idee chiare quando si va a tavola.

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Bambini a tavola: 5 consigli

1. Rispettare la suddivisione in 5 pasti nella giornata: colazione,  2 spuntini (uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio),  pranzo e cena. Questa ripartizione permette al bambino di arrivare al pasto successivo senza troppo appetito e contemporaneamente migliora il metabolismo.

2. La carne è un alimento importante per la crescita di un bambino, è una fonte primaria di alcuni nutrienti e micronutrienti solitamente assenti (come la vitamina B12), o scarsamente rappresentati (zinco, selenio, niacina e riboflavina), o meno biodisponibili (come il ferro) nei prodotti di origine vegetale, da inserire nel menù settimanale circa 3 volte. Meglio prediligere cotture che non prevedano l’utilizzo di condimenti grassi, come quella al vapore che è anche nutrizionalmente più valida.

3. Tra le carni, prediligere le carni bianche, ottima fonte di  proteine, con pochi grassi e di buona qualità, una elevata digeribilità e un ragionevole apporto calorico, da poter consumare fin dallo svezzamento.

4. Prestare attenzione alla scarsa quantità di verdure a pranzo e cena. Per farle apprezzare ai bambini è importante lavorare sull’esempio e sulla presentazione dei piatti, giocando con forme e colori, e privilegiare un approccio multisensoriale. Sono inutili le forzature, meglio invece invitare il bambino a fare la spesa insieme, scegliere una verdura che non conosce, aiutare in cucina. È un percorso che avvicina il bambino, che toccando, annusando e sperimentando, si sente più incoraggiato a provare.

5. È importante alternare la presenza di proteine nel corso del menù settimanale: 3 volte carne, 3 volte pesce, 3 volte legumi, 1-2 volte le uova. Formaggi e salumi vanno proposti una, massimo due, volte a settimana.

E quali sono invece secondo il Dottor Morino gli aspetti da tenere in considerazione onde evitare comportamenti sbagliati?

Bambini a tavola: 5 errori da evitare!

1. Mai saltare la prima colazione, spesso scarsa o carente. Chi ben comincia , è a metà dell’opera.

2. I legumi non sono un contorno (come pensa invece 1 mamma su 3), ma un secondo proteico, che va in sostituzione (e non come accompagnamento) a carne o pesce.

3. Pasta, pane e patate non vanno abbinati tra loro, meglio proporli separatamente, servendo ad esempio, pasta, riso o cereali a pranzo e patate o pane a cena, cercando di privilegiare il più possibile cereali ricchi di fibre, pasta e pane integrali.

4. Non costringere il bambino ad assaggiare un alimento con la forza, porta ad una maggiore avversione per quell’alimento. Sbagliato anche  proporre un premio in cambio: è un atteggiamento che non porta il bambino a consumare volontariamente un determinato cibo ma si rischia di sovralimentarlo.

5. Non si tiene la TV accesa e non si gioca nel momento dei pasti: i bambini devono essere lasciati liberi di sperimentare e conoscere gli alimenti presenti sulla tavola.

E a casa vostra come va? Promosse? 😉

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2 Comments

  1. …e cosa fare se il bambino non è interessato al cibo e a quello che c’è in tavola? ..se non è attratto nè dalle forme nè dai colori del cibo?
    (nonostante la tv sia spenta e non ci siano giochi vicino)

    • MammeAcrobate

      Ciao Linda, quanti anni ha il tuo bambino? Un’idea potrebbe essere di provare a coinvolgerlo nella preparazione dei pasti per fargli conoscere i cibi e vedere come possono essere trasformati anche grazie al suo aiuto… Facci sapere come va 🙂