Serena è conosciuta in rete come MammaCanguro, autrice di un blog interamente dedicato all’arte del portare i bimbi. Il babywearing è una pratica che sempre più mamme decidono di adottare e che noi MammeAcrobate ci sentiamo di consigliare e sostenere. Ecco quindi che abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Serena di condividere con noi le sue competenze e i suoi consigli in tema di babywearing e stili di maternage. Da questa settimana quindi su mammeacrobate.com troverete un nuovo spazio dedicato proprio a questa pratica e curato da Serena MammaCanguro.

 

Girando per il web molti siti e blog parlano di “portare i piccoli“, dei benefici di questa pratica, delle origini, dell’utilizzo della fascia piuttosto che del mei tai. Ma si tratta di una moda che si sta diffondendo fra le mamme o di una pratica che rientra in un certo stile di maternage ?
A mio avviso, il portare i propri figli a contatto non può essere inteso e sopratutto praticato come una moda. E’ piuttosto un modo di relazionarsi, di mettersi in ascolto dei bisogni del proprio bambino.

 

Per portare non basta indossare la fascia e infilarci il bambino. E’ consigliabile fare un percorso e chiedersi cosa vuol dire essere portato per un neonato e per l’adulto stesso, a quali bisogni risponde la pratica del portare e per quali ragioni è cosi importante il contatto. E’ un’occasione per tornare bambini e chiedersi come ci sarebbe piaciuto essere accuditi, soprattutto per noi che facciamo parte di quella generazione degli anni ’60 e ’70  cresciuta nella cultura del distacco e della separazione. Portare, per certi aspetti, è faticoso. Non tanto a livello di fatica fisica, ma piuttosto di disponibilità: la mamma dopo aver fatto spazio nel suo ventre durante la gravidanza fa posto al nuovo arrivato sul suo corpo, nella sua mente, nel suo cuore.Questo contatto intimo tra mamma e bambino, in una dimensione di rispetto, di ascolto, di gradualità, aiuta la conoscenza reciproca e il crearsi di quel legame che tanto più è forte tanto meno doloroso e difficile sarà il distacco.

 

Portare quindi non come moda, non come parte integrante della puericultura, cosi per come siamo abituati a pensarla, ma piuttosto, portare  come scelta.

Nel mondo occidentale questa modo di relazionarsi con i propri figli si è perso a partire dal Medioevo. In alte culture, invece è parte integrante della vita quotidiana: sono addiìrittura i fratelli piu’ grandi che portano quelli piu’ piccoli.
Una giovane donna peruviana emigrata qui in Italia mi racconta che, sebbene non ancora madre, ha portato con sè dal Perù un colorato pezzo di stoffa nel quale, un giorno, avvolgerà suo figlio.

Da noi, sempre più mamme si avvicinano a questa pratica, si assiste ad un ritorno ad un modo più naturale di crescere i figli, dove per naturale intendo ritorno alla natura, alle origini. Come spiega bene Esther Weber nel suo libro Portare i piccoli, il cucciolo d’uomo è fatto per essere portato, non solo a livello anatomico, ma anche a livello comportamentale e emotivo.  

Portare rientra in quello stile di maternage definito “ad alto contatto” e aggiungerei “basso consumo”. E’ una pratica che si apprende facilmente e che costa poco ma ricca di grandi soddisfazioni.

 

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Mammeacrobate.com è un portale di informazione e confronto su maternità e genitorialità, uno spazio nel quale le mamme si raccontano e si scambiano consigli, racconti ed esperienze di vita grazie alla collaborazione con professioniste che mettono a disposizione di altre mamme e donne le loro competenze e grazie a mamme che si raccontano per socializzare problematiche o stralci di quotidianità.

19 Comments

  1. rossella.ricci

    devo dire che anche come nonna, tutto quello che mi ha fatto scoprire mia figlia con la sua voglia di vivere la maternità in modo consapevole e, a volte, contro corrente, mi ha fatto rimpiangere, quando sono diventata mamma a mia volta, di aver ascoltato troppo spesso i “buoni consigli” delle persone più “esperte” di me nell’essere mamma. Per fortuna posso recuperare un pò con i miei nipotini, grazie Serena.

  2. a me dispiace solo di non aver portato molto mio figlio perchè a 6 mesi pesava già 9 kg… comunque la mia esperienza è che è molto meglio la fascia del marsupio, molto più versatile. all’inizio ho optato per il marsupio perchè temevo che la fascia fosse difficile da usare, ma poi l’ho comprata perchè il marsupio mi faceva venire il mal di schiena! e ho scoperto tardi quanto fosse utile, e piacevole, specie per i neonati e anzi mi è dispiaciuto perdere la possibilità di portarlo quando era appena nato. mi rifarò con il secondo 😉

  3. Indubbiamente la fascia lunga è migliore non solo per la schiena del genitore, ma per la corretta postura del neonato. Il marsupio tradizionale non fa assumere al bambino una posizione fisiologica. Avremo modo di parlarne nei prossimi articoli!

    • si, il marsupio l’avevo preso prima che il piccolo nascesse con i punti di un negozio… non pensavo che fosse invece uno di quei pochi acquisti che andava ponderato bene (prima di avere un bambino in carne ed ossa non riesci proprio a renderti conto di cosa sarà utile e cosa no, e soprattutto delle differenze fra i vari articoli…). comunque dopo averlo usato la prima volta ho capito che qualcosa non andava e così mi sono molto documentata in rete e ho visto intanto che c’è differenza fra marsupio e marsupio, e che le cinghie vanno regolate opportunamente (del tipo che il bambino non deve essere ‘appeso’ e ‘ciondolante’, perchè rischi di rovinarti la schiena tu e far assumere una postura dannosa anche a lui). ma soprattutto che la fascia è molto più versatile e può essere usata sin dal primo giorno. davvero spero di recuparare con il secondo, ormai la fascia ce l’ho 😉

  4. ho portato il mio bambino nella fascia sin da piccolissimo, e devo dire che è stata una delle spese (fra l’altro irrisoria) migliori che abbia fatto per il nostro primo anno insieme. per me è stata essenziale per passeggiare (anche in montagna, là dove i passeggini non arrivano), per far la spesa, per far dormire il piccolo, per girare per strada senza che il visetto fosse proprio ad altezza-tubo-scappamento. aggiungo che abito al terzo piano senza ascensore: senza la fascia sarebbe stato tutto molto molto più difficile. purtroppo non sono riuscita a trasmettere il mio entusiasmo a nessuna delle mie amiche neomamme. credo ci sia molta resistenza psicologica, e anche un po’ di paura: e se la fascia si scioglie (cosa impossibile, visto che il peso del bimbo la tiene sempre bella stretta)? e se inciampi e cadi in avanti? spero tanto che TUTTE le mamme possano provare la meravigliosa sensazione di tenere il proprio piccolo a contatto in un’amaca confortevole come un abbraccio. complimenti per l’iniziativa di farla conoscere!

    • si, è un vero peccato che ci sia ancora “resistenza psicologica” rispetto alla pratica del portare. Sono sicura che sempre più mamme proveranno questa splendida sensazione di tenere i loro bimbi sulla pancia. Portare è una pratica che si apprende anche per imitazione.

    • queste sono le solite paure irrazionali… puoi cadere in avanti anche quando lo porti in braccio a casa tua, può succedere un incidente anche quando lo porti in carrozzina (anzi forse è più probabile), il fatto poi che la fascia si possa sciogliere… chi l’ha usata si fa una risata quando sente una cosa del genere! intanto fai 2 nodi belli stretti, poi la avvolgi talmente tante volte che prima che si sciolga completamente e il bambino caschi te ne sei accorta… non credo che sei così sciocca da far cadere il bambino! e poi con la fascia puoi prendere l’autobus, e fare un sacco di cose altrimenti vietate! 😉

      • anche secondo me, per la mia esperienza, è più facile inciampare salendo le scale con il peso della navicella da trascinare, piuttosto con con la fascia che ti consente di avere le mani libere e il bimbo a stretto contatto.

        In più, se i supporti sono utilizzati nella maniera corretta, penso sia impossibile che il bambino possa scivolare fuori o cadere. 😆

  5. vinziana

    da nessuna parte ho mai letto fino a quando si possono portare i bimbi, ovvero si parla sempre di neonati, fino a 18 mesi, tutt’al più. ora, io ho un treenne, che non vuole camminare molto da solo e pretende di stare in braccio. ormai dimentichiamo volutamente il passeggino, anche perché che barba spingere sto coso. me ne sono pentita subito, ma quando è nato il bimbo non sapevo nulla di fasce e mei tai. quindi ora mi ci volevo provare a portare il bimbo, soprattutto con il mei tai, che vedo più congeniale a me. solo che non mi è chiaro se ne vale la pena con un bimbo così grande, seppure pesi apppena 12 kg.
    (e posso fare i complimenti a mammacanguro? grazie, mi hai aperto un mondo, comunque!)

    • ciao vinziana,
      con supporti adeguati i bambini si possono portare fino a circa 15 kg (e volendo anche di più)!!!
      Anche il mio bimbo pesa 12 kg e lo porto tranquillamente sulla schiena o sul fianco. A volte, quando è stanco o malato, ama ancora essere portato davanti ( anche se per la mamma è molto più impegnativo e faticoso dopo un certo peso)
      Tieni presente che anche i bimbi più grandicelli amano esser portati e sopratutto non è mail tardi! Se hai qualcuno che ti può prestare il mei tai, ti consiglio di fare qualche prova. In effetti per una mamma che comincia con un bimbo già grande, il mei tai è il supporto più indicato. Nel caso a questo link http://mammacanguro.blogspot.com/2010/10/mei-tai-istruzioni-per-cucire-un-mei.html puoi trovare le istruzioni per cucirlo.
      Se hai altri dubbi o domande, sono qui!

      • vinziana

        grazie di avermi fugato il dubbio e di avermi risposto così tempestivamente! sicuramente provvederò al più presto.

      • maria costanza

        Ma secondo te uno di 15 e due anni e mezzo si porta ancora? lui ogni tanto ne ha voglia, ma prevalentemente lo facciamo camminare ora, o andare in bici. Non ho mai pensato ai vizi, ma ora forse comincerebbe ad essere il rischio…o no?

  6. maria costanza

    Quando ho smesso perche’ la mia fascia tipo baby sling non teneva oltre i 12 kg, e il pupo era stufo di farsi portare, mi e’ spiaciuto tantissimo. Ho perfino fatto un’intervista ad Ascanio Celestini con il piccolo che lo guardava severamente acciambellato nella fascia. Ho giocato a biliardo mentre lui dormiva, ha dormito ovunque, fatto perfino riunioni di lavoro con lui in fascia, che dormiva, ovvio! Mi manca un sacco ed e’ il modo migliore per farli andare da soli al piu’ presto. Senza dubbi sulla vicinanza, allontanarsi dalla mamma e’ piu’ facile. Forse avrei dovuto provare il mei tai. Invece con la fascia lunga, che e’ assolutamente la migliore per evitare i mal di schiena, non siamo mai riusciti a funzionare. Lui non ci voleva stare e a me faceva male la pancia. Comunque, che nostalgia quella vicinanza. Lo consiglio a tutti. E vuoi mettere smetterla di spingere come un monatto la carrozza di 10 kg!!??? Liberta’!

  7. miiilapaola

    scusate esisto le istruzioni passo passo di come si mette la fasci lunga mi è stata regalata ma senza istruzioni e non so come usarla non vorrei metterla male dai video non capisco molto bene grazie mille