Baby bulli di quartiere

 

Qualche giorno fa ero al parchetto sotto casa, nella zona dei giochi per bambini.

Sapete quelle belle zone attrezzate, con la pavimentazione morbida così se cadono i bimbi non si fanno male, con scivoli, corde per arrampicarsi e tubi in cui passare dentro.

Ero lì con le mie bimbe, A. giocava e M. se la dormiva nella carrozzina. Intorno a me altre mamme e nonne con tanti bimbi, età media 3 anni.

 

Ad un certo punto sono arrivati 3 ragazzini in bicicletta, avranno avuto massimo 10 anni. Hanno iniziato a scorazzare a gran velocità nella zona dei giochi, sulla pavimentazione morbida, sfrecciando a fianco ai bimbi che impauriti si bloccavano o cercavano di correre dalla mamma.
A me hanno deliberatamente fatto il pelo alla ruota della carrozzina.

 

Una nonna ha chiesto se potevano per cortesia allontanarsi, che quello era un luogo dedicato a bimbi piccoli, che qualcuno avrebbe potuto farsi del male.

In tutta risposta i ragazzini hanno iniziato a urlare parolacce, a cantare cori da stadio volgarissimi, ad andare ancor più forte in bicicletta sfiorando mamme e bimbi (e di nuovo la carrozzina…).

Non solo la nonna ha iniziato a lamentarsi, ma anche gli altri genitori. Qualcuno ha anche intimato che avrebbe chiamato i Carabinieri.

Nulla, i ragazzini rispondevano con arroganza e maleducazione, ridevano, minacciavano, sputavano e quant’altro…

 

In poche parole: avevano il parchetto in scacco… a 10 anni.

 

Quel giorno sono tornata a casa molto avvilita…

 

Domenica scorsa c’è stata la festa del parco, bancarelle, musica, giochi e tanta gente.

Siamo scesi per fare due passi e incontrare gli amici, A. dopo poco è stata subito attirata dal gazebo irlandese sotto al quale due gentilissime signore facevano provare le arpe celtiche.

Si è seduta e per una buona mezz’ora ha strimpellato un’arpa che molto carinamente emetteva anche dei suoni gradevoli (povera..).

 

Ad un certo punto, accanto ad A. si siedono due ragazzini per provare le altre arpe… e chi sono??? Due di quei ragazzi che giorni prima avevano messo in scacco il parchetto con le loro biciclette.

 

Erano educati, gentili, hanno chiesto se potevano provare l’arpa, si sono seduti, hanno fatto alcune domande a una delle due signore che con tanta passione (si vedeva proprio…) rispondeva, hanno pizzicato gli strumenti, si sono divertiti.

Hanno salutato e ringraziato e sono andati via.

 

Non sembravano nemmeno gli stessi ragazzi.

 

Guardando questa scena non ho potuto non fare una riflessione, molto semplice e in fondo anche un po’ ingenua…

Ho pensato che forse basta davvero poco, basta un po’ di attenzione, di dedizione, basta che i ragazzi, soprattutto in alcune fasi delicate del loro sviluppo, non vengano lasciati soli, che vengano seguiti, indirizzati, coinvolti, stimolati.

A volte uno sport o una passione può allontanarli davvero dalla strada, può tenerli impegnati, può metterli in relazione con altri coetanei, può servire da supporto alla famiglia… specie se questa latita un po’…

 

Sono riflessioni troppo ingenue? Forse.

Voi cosa ne pensate? Perchè questo episodio mi ha parecchio colpita… vorrei capire in voi quali riflessioni ha stimolato.

In ogni caso domenica sono tornata a casa un po’ più speranzosa

Author

Laura Campagnoli, mamma di Tommaso e Francesco, una passione irrefrenabile per tutto ciò che ruota intorno alla casa ma incapace di gestirla (la casa), un marito superattivo eco-addicted e un lavoro più che full time. Pigra fisicamente ma non di mente. Acrobata come tante mamme in (precario) equilibrio tra lavoro, casa, bimbi, marito, amiche, genitori e nonni, hobby e sport (poco)… e non necessariamente in quest’ordine!

3 Comments

  1. E’ vero, effettivamente a volte i ragazzi, anche con il loro atteggiamento piu’ aggressivo, stanno semplicemente cercando di attirare l’attenzione degli adulti…adulti forse troppo distratti per star loro vicino. E oggi certe dinamiche, tipiche dell’adolescenza, si incontrano gia’ magari a 10 anni…
    Sarebbe bello se tutti noi adulti ci facessimo un pochino carico anche dei figli degli altri, cercando di dare il buon esempio e spiegando loro qualcosa…magari non hanno nessuno che lo fa.

  2. io penso piuttosto che al parco in presenza dei propri genitori i bulletti abbiano per così dire “abbassato le penne”….i bambini a quel’età possono essere molto crudeli. E’ colpa solo loro? forse no…forse c’è grande responsabilità dei genitori, della società, della scuola, della tv…e di chi più ne ha più ne metta….Sicuramente i genitori sottovalutano tanti dei messaggi che programmi tv, videogiochi, internet…e il loro “esempio” danno.

  3. ManuAcrobata

    ciao Bibbi, no al parchetto i ragazzini era soli, senza i loro genitori. Hai ragione nel dire che la responsabilità è in primis dei genitori ma anche dal contesto e dai messaggi che a questi ragazzi arrivano. La mia sensazione è stata proprio quella di “mancanza di attenzione”, quei ragazzi mi sembravano abituati a non essere considerati e trovando invece una signora che li ha con gentilezza accolti rispondendo con partecipazione alle loro domande ne sono stati conquistati e si sono posti verso di lei con un atteggiamento differente da quello che credo abbiano invece con il resto del mondo. Mi sono sembrati “agnellini” quando giorni prima provavano a sembrare “leoni”…..