Oggi abbiamo con noi una nuova MammAcrobata che più acrobata non si può. Perché? Provate a pensare alla vostra esperienza di mamma e moltiplicatela per due, in contemporanea però!
Vi presentiamo Alessia, Twins Mamma che ci racconterà le sue avventure di mamma di due gemelle, il resto ve lo facciamo dire da lei…
Ho scoperto di essere incinta ed aspettare due gemelli nello stesso istante. Ero andata in ospedale per una semplice visita, pensando che da lì a poco avrei saputo se sarei entrata o meno a far parte della trendy categoria delle “ragazze con cisti”. Non avevo avuto grande intuito: chiaramente IO ero molto incinta e LORO, erano indiscutibilmente in due.
Oggi sono la mamma di due pupette che hanno poco più di due anni e si somigliano come due gocce d’acqua. Dal primo momento da quella scoperta, ho deciso di raccontare con leggerezza questa avventura doppia, esorcizzando così piccole paure e dando sfogo a pensieri ed emozioni.
Il mio è un approccio “manuale” più che “da manuale”.
Faccio parte di una categoria sempre più in esplosione che mi piace chiamare “mamme double”. Nessuno ci conosce abbastanza. Noi andiamo avanti nella nostra strada per tentativi ed errori e, tutte le volte che camminando il nostro sguardo incrocia quello di un’altra mamma che spinge un passeggino doppio, di certo un timido sorriso vi assicuro che prenderà forma nei rispettivi volti e molto probabilmente parcheggeremo i nostri bolidi per dare spazio a colorate sintesi e confronti più o meno confortanti.
Questa magia è il movente di tutto.
Per noi mamme double ci sono dei passaggi affascinanti frammisti ad emozioni esclusive e vissuti a tratti grotteschi che penso che valga la pena raccontare e condividere. Iniziamo!
La scoperta
Sarà sempre qualcosa di sconvolgente e depistante. Per un attimo a perderti sarai proprio tu e comunque vada, di certo farai e dirai cose assurde.
Io, al seriorissimo e datato ginecologo che mi ha visitato per primo in ospedale, ho chiesto in maniera di certo poco galante e rispettosa se per caso mi stesse facendo uno scherzo. Al futuro padre l’ho urlato per strada senza alcun filtro. A tutti gli altri non sapevo proprio come dirlo, perché ogni reazione mi sconvolgeva. D’altronde come rispondi ad un amico che ti dice “ma ora come fate?”. Come vuoi che faccia?! Sorridi, fai un’espressione probabilmente strana e porti avanti il discorso come nulla fosse sprofondando di nascosto in una crisi adolescenziale.
Paure e proiezioni ovviamente passano in fretta e si diventa quasi subito una forza della natura. Ma quell’ondata di “prime volte” non si scorda mai, ve lo posso assicurare.
Preparatevi
La preparazione inizia di solito in concomitanza della scoperta del sesso dei nascituri, periodo che in realtà corrisponde all’uscita ufficiale dal periodo “rischi in corso”. Questa epifania permette alla futura madre di tuffarsi con voracità nel tunnel dei preparativi anticipati. La mamma double, rispetto alle sue colleghe mamme mono, viaggerà con circa tre mesi di anticipo e di certo appena superati i sei mesi, ovvero a poco più della metà del percorso, sarà obbligata ad andare in giro con la valigia per l’ospedale sempre nel portabagagli e avrà il divieto di allontanarsi più di 100 km da un ospedale molto attrezzato.
Ipotizzare di preparare un primo corredino (doppio) senza alcuno spunto cromatico risulterà probabilmente troppo complesso e non permetterà di portare avanti il gettonatissimo gioco del “come sarà”: la casa sarà invasa da bambole oppure sarà invasa da macchinine e ruspe? Sarà invasa da entrambe? E soprattutto i piccoli che porto in grembo saranno o no le nuove gemelle Olsen con annessi e connessi?
Molto probabilmente l’intera famiglia dovrà presto rivedere tutto l’aspetto “materiale”: casa e macchina per prime, lavoro, gestione spese, gestione nonne, gestione della vita in generale a seguire. Tuttavia una donna molto incinta fa leva su altri sentimenti che rendono il mondo apparentemente più morbido. Non è solo una questione di cassa agevolata ma di dinamiche varie a 360°. In un’epoca in cui, per via di proiezioni egoistiche, di crisi di coppia e di scelte, il tasso di natalità è in netta decrescita, una mamma doppia verrà vista come un’eroina contemporanea ed in quanto tale amata e rispettata (nel bene e nel male).
Il piccolo pedaggio da pagare saranno le insinuazioni surreali della serie “Ah stà per partorire?” (quando magari mancano ancora quattro mesi); oltre ad un’ondata di istruzioni per l’uso, racchiuse in un manuale a disposizione di tutti, colmo di leggende metropolitane e pronto ad essere sfoderato da chiunque incroci la tua pancia.
Le classiche frasi che le mie orecchie hanno udito per mesi spaziavano dal banale rompighiaccio “Avete gemelli in famiglia?” per poi proseguire con divagazioni sul salto generazionale (ovviamente la mia esperienza insegna che è una menzogna) ed arrivare a considerazioni fuori luogo sul boom di gemelli per via della fecondazione assistita (che anche se fosse secondo lei, mio caro e gentile sconosciuto, ne vorrò parlare proprio adesso?).
Quando nasceranno ci saranno altre chicche che spesso rasenteranno la follia. La migliore per me senza dubbio rimane “Sono due gemelle gemelle? (no cugine gemelle!), per poi finire su un classico e sempre attuale “Le riconosce?” (No sono 2 anni che vado a caso!).
La sopravvivenza iniziale
Dalla prima notte in ospedale capirai che gli sconti per una mamma double saranno veramente pochi. Niente, le hai fatte e mo te le becchi: 24 ore no stop con te dal primo momento! Ok, nessuna critica all’approccio moderno di avere il bambino sempre in stanza ma con due è veramente troppo. Per quanto l’istinto materno verrà fuori e tu potrai sempre premere un pulsante per un SOS, le infermiere al massimo ti porteranno una camomilla, una mela cotta e non una balia.
Però il vero PRO a questo shock iniziale starà nel fatto che quando tornerai a casa allora ti sembrerà già paradiso: ci saranno altre persone e quindi altre mani che ti potranno aiutare! Poi probabilmente quelle dieci dita e due braccia apparterranno ad un uomo che presto assumerà le sembianze di un panda o di Robinson Crusoe, ma sappiate che entro l’anno anche lui tornerà quello di un tempo.
Per chi sposa l’idea dell’allattamento naturale per mesi l’impressione sarà di stare con una tetta sempre al vento. Per mia esperienza è stato più pratico, economico ed efficace. Così, per un po’, il mio unico obiettivo è stato quello di alimentare di continuo questa catena di montaggio.
A riguardo ho scoperto che:
- la spesa on line è un’invenzione geniale
- i surgelati, così come la pizza, non hanno mai ucciso nessuno
- le schiscette della mamma sono poesia
- si possono fare due colazioni ogni mattina senza alcun senso di colpa
La rivelazione
Ok, i primi 3 mesi sono assurdi, senza parole, ma ogni stagione che ci si lascia alle spalle porterà leggerezza e saggezza.
Capirai che chi ti aveva promesso di aiutarti per rientrare in casa un dì, si darà alla fuga.
Capirai che il passeggino, che avete scelto dopo infinite ricerche e che avete pagato come un motorino, ahimè ora pesa più di un montacarichi e la ricerca dovrà ripartire.
Capirai che ce la puoi fare da sola su tutto senza dipendere più da nessuno.
Non parlatemi di terrible two, di denti che escono e di svezzamenti complessi. È vero, è tutto doppio, ma doppio sforzo e sfinimento equivale a doppia felicità e benessere di fronte alla prima notte tutta di fila. Sono piccole gioie che, forse, le mamme mono non possono capire pienamente.
Ovvio, ci saranno ancora all’orizzonte mille difficoltà: malattie doppie, capricci doppi, regole doppie da innestare (in teste molto diverse) ma, andando avanti, la mamma double si renderà conto che la camminata non sarà più in salita e che inizierà presto anche per lei (probabilmente con un fuso orario di un anno rispetto alle altre) la tanto attesa discesa… magari con qualche dosso, ma sempre discesa sarà!
A me è accaduto magicamente quando le pupe hanno sfiorato i due anni. E così da neanche tre mesi ho ripreso piano piano in mano la mia vita. Ovvio per Angelina Jolie sarà avvenuto probabilmente prima, ma se non hai un team di tate tutto per te, le tempistiche sono queste, così come le emozioni: forti, durature e degne di essere raccontate.
di Alessia Di Carlo – www.flymamy.com
photo credit: donnierayjones via photopin cc & snaphappydan via photopin cc galeria_stefbu via photopin cc
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