Porre fine a una storia d’amore è sempre difficile. Sono migliaia i suggerimenti su come far innamorare di sé,  ma pochi su come lasciare chi si è amato. Così, ogni epoca ha dovuto elaborare un proprio sistema.

“There are fifty ways to leave your lover” cantavano Simon  e Garfunkel nel millennio scorso: bisognava prendere coraggio, superare  sensi di colpa e struggimenti, dichiarare con sincerità il proprio disamore, non lasciare possibilità di replica,  abbandonare la città e sparire. Drop off the key, Lee, and get yourself free.

La lezione deve essere stata metabolizzata se agli inizi del millennio in corso Carrie Bradshaw urlava per l’intera puntata la propria indignazione per essere stata abbandonata da Berger con un semplice post-it. Lei e le sue amiche non avevano dubbi: un gesto così asettico non poteva che essere il riflesso della barbarie dei tempi moderni, quelli i in cui i rapporti interpersonali erano tanto sviliti da non dar diritto neppure a un confronto diretto, tantomeno a una spiegazione.

Poi la tecnologia è venuta in soccorso: “Una volta un uomo mi ha lasciato un messaggio vocale in ufficio così l’ho richiamato a casa, lui mi ha mandato un’e-mail sul Blackberry e io un sms sul cellulare, lui mi ha risposto con un’e-mail al mio indirizzo privato e così è sfumato tutto! Io rimpiango i giorni in cui c’era solo un numero di telefono e una segreteria telefonica e in quella segreteria telefonica c’era un messaggio o non c’era. Adesso invece devi correre a controllare tutti i portali solo per sentirti rifiutata da sette tecnologie diverse! E’ stressante” si lamentava Drew Barrymore in La verità è che non gli piaci abbastanza.

Ma è stata Giorgia, due anni fa, a mostrarmi un upgrade nelle modalità di abbandono 2.0.

La ragazza era nostra ospite per il fine settimana. Gli adolescenti la mattina dormono fino a tardi e si può immaginare la mia sorpresa quando trovai Giorgia, alle sette di mattina, sveglia, furibonda e in lacrime. “Sono stata appena lasciata dal mio ragazzo” spiegava tirando su col naso. “Oh! E ti ha svegliata per comunicartelo?” le chiesi.

No: la ragazza aveva semplicemente aperto Facebook e scoperto che il ragazzo aveva modificato il suo status passando da fidanzato a libero.

“Sono stata mollata a mia insaputa!” ululava disperata.

A questo non ero ancora arrivata. Effettivamente, la possibilità di rendere pubblico il proprio status liberava dall’impiccio di comunicarlo al partner.

E adesso anche questo è superato” racconta mia figlia “ché Facebook, Twitter e gli altri social sono roba per anziani. Adesso, se vuoi lasciare il tuo ragazzo in maniera inequivocabile, lo cancelli dai tuoi contatti di What’sApp. Se davvero non ti interessa, non c’è bisogno di altro”.

Simon & Garfunkel sono esterrefatti. E anche io.

 

photo credit: nanagyei via photopin cc

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Ho tanti anni, tre figli e diverse vite. Sono stata studentessa modello e giovane scapestrata, viaggiatrice e pantofolaia convinta, single promiscua e moglie devota. Quello che ho imparato è che non esiste una sola adolescenza: ne esistono tante, e proprio adesso che credevo di aver raggiunto un nuovo equilibrio qualcuno ha mischiato nuovamente le carte rendendo difficile rispondere alla domanda: cosa fai nella vita?

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