amo il tuo silenzioHo ascoltato domenica scorsa a Messa, un bel canto nel quale era contenuto questo pensiero “amo il tuo silenzio, perché vuol dire che ascolti me”.

Naturalmente in quel caso era rivolto a Dio, ma la mia mente si è allargata a quanto è difficile incontrare persone (anche e soprattutto tra quelle più vicine) disposte ad ascoltare.

Alzi la mano chi, mentre raccontava ad un’amica di un terribile mal di testa, non si è vista interrompere dall’amica stessa che iniziava ad elencare i SUOI terribili mal di testa accompagnati da nausea, vomito e quant’altro. Quindi dei sintomi ben più preoccupanti dei vostri!!!

Questo naturalmente è un esempio all’eccesso e con un po’ di doverosa ironia. Però il problema rimane. Siamo decisamente più bravi a raccontare i nostri guai che ad ascoltare le confidenze e gli sfoghi altrui.

Sai, sto sognando un viaggio in Argentina, ma ci sono un po’ di problemi familiari che mi ostacolano, raccontavo ad una persona qualche giorno fa.

Guarda… prima di tutto io in Argentina non sono stata, ma non è poi un granché e poi i tuoi problemi sono niente se confrontati con i miei…bla bla bla bla.

Accidenti quando mai ho sognato l’Argentina!

Pensate anche tra marito e moglie (o tra compagni) quanto è difficile farsi ascoltare. Spesso credo che addirittura si rinunci a raccontare la nostra giornata per il timore di non essere ascoltati.

E ricordatevi che “udire” non è la stessa cosa di “ascoltare”.

 

 

photo credit: essepuntato via photopin cc

 

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Digital Lover e socialmediaholic, da sempre web addicted e dal 2007 anche mamma (acrobata) di Arianna e dal 2012 di Micol. Mammeacrobate è la mia terza creatura! Qualcosa di me la trovi anche qui www.manuelacervetti.com

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