Le donne della mia famiglia mi dicevano che una mamma che allatta è una mamma felice.
Nelle donne della mia famiglia scorre nel sangue spirito polacco. Per loro una madre è come una matrioska: preserva la sua prole e si dedica ad essa in tutto e per tutto. Da quando ero adolescente ho provato ad invocare in loro la rivoluzione e in me una promessa di cambiamento. Ovviamente è stato impossibile.
Quello spirito si è impossessato del mio animo e mi ha reso una madre piuttosto decisa. Sono in continua ribellione con il passato, ma al contempo sono dedita a questa missione con estrema determinazione. Se non avessi avuto la loro determinazione nel sangue, non sarei di certo riuscita a raggiungere piccoli e grandiosi traguardi.
Parlo dell’aver fatto un parto naturale gemellare, dell’aver combattuto (ed ottenuto) orari flessibili nel lavoro per vivermi il più possibile le piccole; e soprattutto dell’essere riuscita a portare a termine l’impresa iniziale più grande: allattarle per 6 mesi naturalmente.
Se non si hanno complicazioni – e mi riferisco ad una nascita molto prematura, a carenza di latte e a mastiti da sballo – l’allattamento per una mamma di gemelli è qualcosa da tenere stretto tra i denti, così come faceva Rambo con il suo coltello, quando si aggirava tra i boschi.
Il latte materno per un bambino è fondamentale, lo rende più forte e lo fa crescere bene. Immaginate per due: avrete due bambini very strong (il che non è male ve lo assicuro!). Quindi dico che provarci è realmente molto importante…basta crederci e non lasciarsi scoraggiare.
Per loro è facile: sanno come fare…è istinto! Siamo noi a non sapere come riuscirci senza procuraci un dolore iniziale assurdo. Ma se impariamo il metodo è fatta…uno o due che sia!
Sulla gestione di più di due gemelli lascio parola ai posteri. L’unica cosa che oso pensare (prendete questa frase con le pinze!) è che se un tempo le balie riuscivano ad allattare tre pupi al giorno, magari ce la si può fare anche se si parla di tripletta?
Qui lo dico e qui lo nego…
Qualche “trick” street style per future mamme di gemelli…
1. Ricordate che si gioca ad armi pari
La prima cosa per approcciare al meglio l’allattamento è non pensare troppo. Proiettatevi nell’immagine di avere davanti a voi solo un bambino affamato che vorrà svuotare il seno della mamma e lei lo passerà da destra a sinistra nei giusti tempi. Con i gemelli è uguale: bisogna scegliere solo da chi iniziare.
Appena il n. 1 avrà finito sulla tetta A, sarà il turno del n. 2 sulla tetta B. A seguire si riparte invertendo i seni ed il bambino possibilmente.
Lo schema è semplicissimo:
TWIN 1 TETTA A; TWIN 2 TETTA B; TWIN 1 TETTA B; TWIN 2 TETTA A
2. Tenete il ritmo
Allineateli per forza… almeno per l’80% dei pasti! Vi assicuro vi tornerà utile in futuro. ll momento della pappa è unico. Voi siete gli chef e la cucina ha degli orari precisi. Se non fate così sarete sempre in ballo. Se li mettete tutti a tavola alla stessa ora loro si abituano alla presenza dell’altro e così per mangiare raggiungeranno presto un ritmo speedy; invidiabile da tante altre mamme che si ritrovano con bimbi dormienti e sfiniti nel bel mezzo della poppata.
3. Annotate tutto
L’altra cosa molto importante è tenere almeno la prima settimana dal rientro a casa, un diario di bordo dove annotare chi fa cosa, e quante volte. I primi giorni si è troppo stanchi e confusi ed il rischio di non capirci più nulla e dare da mangiare due volte allo stesso seno è molto alta. Fate finta di giocare a nomi, cose e città. Quindi scrivete, mettete delle croci e diffidate vostra memoria che inizialmente non sarà quella di un tempo.
4. Giocate in anticipo
Se non amate la mossa del rugbista – ovvero quel metodo narrato nei vari manuali come il migliore per allattare gemelli, che suggerisce di sdraiare entrambi i bambini con le gambe rivolte all’esterno del corpo della mamma, mentre lei gli sostiene la nuca (cercando di non farli cadere e rimanendo sospesa per almeno 10 minuti in un equilibrio precario) – allora la contro mossa che suggerisco è questa: giocare in anticipo!
Insomma è semplice. È come con i bar in pausa pranzo a Milano: bisogna evitate di andare a mangiare quando sono affollati perché sennò non se ne esce più. Vi consiglio quindi di non arrivare al momento X e quindi alle urla doppie. Seguendo questa filosofia, di certo i tempi tra una poppata e l’altra si allungheranno con più difficoltà ma, quello che mi ripeto ogni volta di fronte a questi piccoli inconvenienti, è che non si può avere tutto dalla vita…e bisogna scegliere.
5. Mayday Mayday… latte in più!
Un piccolo aiutino di latte artificiale non ha mai ucciso nessuno.
Io ed il mio spirito polacco all’inizio pensavamo di fare tutto da sole, ma al secondo mese ho riscontrato che la notte loro erano più irrequiete ed affamate nonostante il mio nuovo décolleté da Kim Kardashian.
Probabilmente a detta del mio pediatra la curva del latte la sera si abbassava. C’era latte in abbondanza ma era meno nutriente e così loro, anche se mangiano, dopo poco si svegliano con un certo languorino. Non ho troppo meditato sul suo consiglio e il giorno stesso ho dato il benvenuto ad una poppata serale di latte artificiale. Felici loro, felici tutti… soprattutto di notte. Ho poi scoperto che dietro casa mia c’è un’azienda di latte in polvere e alle TWINS FAMILY, per il primo anno fa uno sconto del 50% su tutti i suoi prodotti.
Ovvio il latte della mamma non ha prezzo… ma se occorre, che latte più sia!
6. Quando arriva, arriva!
Fermatevi quando capite che è il momento giusto e non chiedete troppo a voi stesse.
Allattare sfinisce e se il latte non finisce fermatevi per tempo, appena vi renderete conto che il vostro fisico ne risente. La mamma è un essere bello affaccendato e come tale, occorre che sia in gran forma. Ci sono loro, ma ci siete anche voi e vi assicuro che non c’è cioccolata che tenga quando le energie sembrano finire.
I benefici dell’abbandono: il primo cocktail che vi stordirà solo al secondo sorso!
di Alessia Di Carlo – www.flymamy.com
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