Ieri è stata la Giornata Nazionale per la lotta contro la pedofilia e la pedopornografia. Su mammeacrobate è stato pubblicato un post con alcuni dei consigli diffusi da Telefono Azzurro.
E oggi anch’io mi unisco a questo invito in difesa dei nostri bambini. Però vorrei aggiungere un altro pensiero: quello della violenza ai quali abituiamo i nostri bambini senza renderci conto di quanto male possa far loro. Avrete tutte sentito parlare di quello che è successo in America dove un bambino di 5 anni (e sottolineo 5 anni) con il suo (e sottolineo il suo) fucile giocattolo ha sparato alla sorellina di 2 anni e l’ha uccisa. La polizia ha catalogato l’avvenimento come “incidente”.
Ora io mi domando come è possibile che:
a – un’arma possa essere chiamata giocattolo
b – esistano dei giocattoli che possono uccidere
c – ci siano genitori che acquistano questi giocattoli per i loro figli
Mi allargo un po’ e vi riporto quanto ho sentito in radio a commento di questo fatto. Uno psicologo metteva in guardia le famiglie da ciò che vedono i bambini in televisione (scusate, lo so che la parola “televisione” da parte mia viene un po’ abusata …). Assistendo a tante scene che passano nei telegiornali o addirittura nei loro cartoni preferiti, i bambini arriverebbero a non distinguere più la realtà dalla finzione.
Vedo con i miei nipoti qualcuno dei loro cartoni preferiti e inorridisco. L’altro giorno chiedevo a macro (anni 6) perchè c’era tanta violenza e facce arrabbiate e lui mi ha risposto “nonna, ma guarda che i power rangers sono bravi!!!”
Allora la mia domanda è (e so benissimo di essere “noiosa” nel farla!) : perché permettiamo che i nostri piccoli credano che si possa essere buoni usando spade e altri aggeggi da combattimento?
1 Comment
io sono riuscita a far togliere una scena di suicidio dal musical della IV elementare. vedi un po’, non era nemmeno prevista nella trama originale, quindi era proprio gratuita. ma che fatica! mi sono douta persino scusare perchè mi intromettevo in una cosa gestita dalla maestra; ci sono mamme che mi hanno appoggiato e altre che mi hanno detto ‘vabbè cosa vuoi che sia’. vedi un po’.