Quando ho tenuto in braccio Tommaso per la prima volta non posso nascondere di aver provato, assieme alla gioia, un velo di malinconia come se la sua esistenza fosse la dichiarazione ufficiale della mia vecchiaia. Guardandolo ho pensato che lui avrebbe visto cose che io non potrò vedere, vivrà in un mondo che andrà avanti tranquillamente anche senza di me.

Certo, vivo l’avanzare degli anni cercando in tutti i modi di non “perdermi” nulla di ciò che il mondo offre. Tecnologia, scoperte, scienza, arte, cerco di mantenermi aggiornata però provo a volte quasi un dolore fisico nel pensare che per quanto possa darmi da fare vedrò solo una piccolissima parte di questo mondo e conoscerò solo una infinitesima parte di quello che c’è da sapere.
In ogni caso penso che non bisogna mai smettere di “cercare“, mai arrendersi e dire “ma alla mia età…”

Ogni età è buona per mantenere viva la mente e quindi non abbattiamoci se siamo nonne.
Pensate che dopo la nascita di Tom un mio vicino di casa mi disse “Devo chiamarla Nonna o posso chiamarla ancora Signora?”
“Caspita – gli ho risposto – non è che l’essere diventata nonna cancella ogni altra mia qualifica!”

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