La lettura di un articolo sul Corriere della Sera di sabato mi ha portata ad alcune riflessioni su un tema al quale penso spesso…e che mi fa anche un po’ arrabbiare: non solo le nostre citta’ non sono a misura di bimbi ma neanche i nostri condomini!
In particolare i cortili si sono pian piano trasformati in luoghi silenziosi e desolati, territorio incontrastato di auto in transito e gatti piu’ o meno selvatici, con i nostri bambini relegati in piccoli spiazzi di cemento dove si pretenderebbe che si adattino a giocare.
E tutto intorno bellissime aiuole fiorite, alberi, praticello tagliato di fresco e gia’ bianco di profumate margherite…un piccolo paradiso costosissimo per manutenzione ed irrigazione eppure…inaccessibile. Gia’ perche’ non si puo’ calpestare!
E se un bambino in vena di liberta’ decide di farci una bella corsetta tu, genitore che ne avresti voglia quasi quanto lui, lo devi anche riprendere per non incorrere nell’ira di qualche condomino o nei rimbrotti del custode.
E pensare che una volta, nei miei ricordi di bambina, i pomeriggi d’estate trascorsi nei cortili erano bellissimi momenti di sfogo, avventura, esplorazione, socializzazione.
Come dimenticare le capriole nell’erba, le collanine fatte di fiori, le foglioline che non disdegnavamo di assaggiare?
E poi i piedi nudi, l’eccitazione nel correre a bagnarsi sotto lo spruzzino che annaffiava il prato, le gare in bicicletta con e poi senza rotelle, le ore passate a rincorrersi, a giocare a nascondino o a saltare su un elastico teso tra due colonne dei portici, a giocare a palla nella rotonda o nei vialetti.
Tutte cose che rimangono indelebili nei ricordi. Momenti magici, che hanno permesso anche a noi bimbi di citta’ di sperimentare l’abbraccio liberatorio di una natura a portata di mano (e di quanto cio’ sia importante per la crescita e lo sviluppo della creativita’ dei piu’ piccoli abbiamo parlato in un recente post).
E adesso?
Adesso nei sottoscala fioccano cartelli recanti scritte minacciose e castranti:
“E’ severamente vietato ai bambini l’uso della palla in cortile!”
Ma come? E se non ci giochiamo in cortile dove dobbiamo farlo? In casa?
E cosi’, tra un divieto e l’altro…una lamentela e l’altra, si e’ smesso di giocare a palla, di andare in bicicletta, di ridere e fare rumore scorrazzando con gli amichetti. Un bambino dopo l’altro se ne sono andati tutti altrove e il cortile e’ rimasto solo. Triste e vuoto.
Che malinconia!
Ma si potra’ fare qualcosa per ritornare indietro? Per tornare ad utilizzare con liberta’ spazi che in fondo ci appartengono?
Lo speriamo, per la gioia nostra e soprattutto dei nostri bambini.
Foto tratta da Google
3 Comments
Anch’io ho parlato di giochi e di cortile circa un anno fa. Dicevo “povere quelle persone che non ricordano di quando erano bambini, povere quelle persone che non hanno mai giocato in cortile, povere quelle persone che preferiscono l’erba “all’inglese” a quelle calpestata dai bambini, povere quelle persone che si sentono disturbate dalle voci dei bambini.” Cosa si può fare chiedi tu Sara. Anche qui occorre “partecipazione”: andare alle assemblee condominiali (che troppe volte vanno quasi deserte) e battersi per i nostri bambini, per i loro diritti, per i loro giochi.
troppo spesso confidiamo nel fatto che siano altri a doccuparsi di queste cose, a “pensarci”. Non parlo ovviamente di casi specifici che non conosco ma per prima mi faccio un esame di coscienza…
Dobbiamo partire dalle cose più semplici per cercare di cambiare!!!
Sono finito qui perchè mi è stato comunicato oggi che, dal condominio vicino, si sono lamentati degli schiamazzi dei miei bambini (e loro amici) nel cortile del nostro condominio.
Mi aspettavo di trovare su internet molte persone disposte a lamentarsi dell’assurda e crescente intolleranza nei confronto dei piccoli che vogliano passare del tempo in cortile…e invece, più che altro, ho trovato densamente sparsi per internet post di persone che lamentano l’incapacità dei genitori, la crescente maleducazione dei bambini e paventano generazioni di futuri hooligans sulla base di un po’ di rumore in cortile.
Senza sdilinquirmi al pensiero dei miei pomeriggi da bambino passati in cortile (lo stesso) che per altro erano spesso noiosi trovo davvero incredibile il livello di intolleranza raggiunto dal vicinato.
Magari passavo pomeriggi noiosi ma nessuno si è mai sognato di lamentarsi o di impedirmi di passarli in cortile; ora leggo di gente che si lamenta perchè al piano di sopra ci sono bambini che saltano sui letti facendoli cigolare (ADDIRITTURA!!!!Caspita, penso, dei veri criminali!!!!)
Per dieci anni ho abitato in un altro palazzo e quando mia figlia era piccola (pochi mesi) avevamo una vicina che, appena mia figlia si metteva a piangere, che fosse inverno, primavera, autunno o estate, attaccava a urlare dalla finestra di farla smettere o chiamava la polizia.
La gente dovrebbe lavorare meno, fare più sesso, mettersi tappi nelle orecchie, assumere debiti psicofarmaci in caso di necessità e [b]LASCIARE IN PACE I BAMBINI![/b]