Ridimensioniamo le aspettativeStamattina pensavo…

Dopo l’ennesima notte insonne; dopo l’ennesima debacle che ci porta ora ad essere (quasi) definitivamente in 4 in un letto (-one finchè si vuole ma sempre letto); dopo aver inutilmente sperato con tutta me stessa che lui stesse fermo immobile nella sua seggiolina durante la cena dato che io dovevo contemporaneamente dar loro da mangiare, preparare per noi e cucinare per il giorno dopo, nonché svuotare la lavastoviglie e stendere i panni…non contenta che già mangia da solo – con la forchetta – mi sono pure un po’ agitata perché sono caduti alcuni pezzettini di mozzarella a terra.

 

Poi ho desiderato che si addormentasse alla velocità della luce.
Poi che non si svegliasse tutta notte. Poi che non volesse starmi appiccicato come una cozza nelle due ore al giorno in cui mi vede.

 

Pensandoci, per fortuna ho riso. Diciamo sorriso. E deciso che forse l’errore sta nell’aspettativa. Nell’idea che ci facciamo di ciò che vorremmo dai nostri figli.

 

Ridimensioniamo le aspettativeForse non l’ho detto ma il soggetto ha 1 anno. Dato poco rilevante dato che questo pensiero lo faccio praticamente da che è nato. Sento molte amiche che ragionano come me, che si allarmano perché “oggi è agitato” ( e pensare che abbia i cosiddetti c***i suoi no?) “vuole stare sempre in braccio” (e non adagiato sul pavimento o nei simpatici box dato che ha 6 mesi e nemmeno cammina) e soprattutto “vuole dormire nel lettone” (che tradotto potrebbe anche significare vicino a mamma e papà, sentire il loro odore – oddio meglio quello della mamma – il loro calore)

Magari sbaglio di grosso ma secondo me a volte è meglio ridimensionare le aspettative che sentirsi completamente falliti! Meno stress per noi
e di certo meno stress per loro.

Author

Laura Campagnoli, mamma di Tommaso e Francesco, una passione irrefrenabile per tutto ciò che ruota intorno alla casa ma incapace di gestirla (la casa), un marito superattivo eco-addicted e un lavoro più che full time. Pigra fisicamente ma non di mente. Acrobata come tante mamme in (precario) equilibrio tra lavoro, casa, bimbi, marito, amiche, genitori e nonni, hobby e sport (poco)… e non necessariamente in quest’ordine!

6 Comments

  1. Perfettamente d’accordo sul tuo articolo. Sarebbe bello e importante ridimensionare un po’ le aspettative che abbiamo sugli altri e su noi stessi perche’ a volte sono davvero esagerate e non realistiche…e ci fanno vivere male

  2. Nonna Maria

    Spesso poi vorremmo dai nostri bimbi una certa cosa e dopo qualche tempo ci aspettiamo l’esatto contrario. Adesso hai 1 anno: puoi mangiare con le mani! Adesso hai 1 anno e mezzo: non puoi assolutamente mangiare con le mani!!! Prendi questo ciuccio e cerca di dormire! E no, sei troppo grande per prendere ancora il ciuccio!! E via così in tante altre cose e occasioni. E loro (i cuccioli) non ci capiscono niente: ma infine cosa devo fare? cosa vuole mamma da me?

  3. Ridimensioniamo anche quello che viene chiesto a noi mamme. Sempre perfette pedagoghe, presenti, che non si arrabbiano e nel contempo prepararano la cena con pasti differenziati, sterndono i panni e tutto il resto. Ah poi ci sono le 8 ore di ufficio, chiaro! Sarebbe bello che tutto potesse venire ridimensionato!

  4. tarta mannara

    onestametne pensavo che l’articolo si riferisse alle mamme e non hai bambini, siamo costantemente pressate per essere perfette e non lo siamo, ma è stata una piacevole sorpresa leggerti.

    • LaurAcrobata

      [quote name=”tarta mannara”]onestametne pensavo che l’articolo si riferisse alle mamme e non hai bambini, siamo costantemente pressate per essere perfette e non lo siamo, ma è stata una piacevole sorpresa leggerti.[/quote]

      Carissima io quelle le ho ridimensionate da un bel po’…