intervista a marco bianchiVi starete chiedendo: non ci avevate già parlato della mostra Buon Appetito nel corso dei mesi passati? É vero… avete ragione, ma mercoledì 21 marzo, grazie a un evento organizzato da Nestlé, Main Sponsor della mostra di cui è partner anche Electrolux, abbiamo avuto modo di tornare al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano e di passare un piacevole e interessante pomeriggio insieme a un vero esperto in tema di sana – ma anche buona – alimentazione: Marco Bianchi, ricercatore della Fondazione IFOM – Istituto FIRC (Fondazione Italiana per la ricerca sul cancro) e conduttore di Tesoro, salviamo i ragazzi, il nuovo docu-reality di FoxLife dedicato alle errate abitudini alimentari e agli stili di vita che mettono spesso a dura prova la salute alimentare dei bambini.

Consapevole – mea culpa – della profonda ignoranza della sottoscritta in materia, ho accettato molto volentieri di partecipare a questo incontro che è stato molto interessante.
Guidati da Marco, gli altri ospiti ed io ci siamo lasciati condurre in un divertente tour interattivo alla scoperta delle principali tematiche legate all’alimentazione e a uno stile di vita equilibrato; tra quiz e giochi multimediali abbiamo potuto testare le nostre conoscenze, ma anche riflettere sulla percezione che abbiamo del cibo e soprattutto su come, attraverso esso, sia possibile concorrere a mantenere un buono stato di salute.
Abbiamo inoltre avuto la possibilità di conoscere più da vicino le numerose iniziative promosse da Nestlé per educare i consumatori ad una sana nutrizione; ed è proprio con questo obiettivo, come ci ha spiegato Letizia Balducci –  Relazioni Esterne Corporate e Wellness Nestlé Italia – che è nato Nutrikid, il programma di educazione alimentare rivolto agli alunni della scuola primaria.

Le grandi doti comunicative di Marco, oltre alla passione per il suo lavoro che è senza dubbio riuscito a trasmettere e la sua disponibilità, sono state il un valore aggiunto di questo pomeriggio.

Ecco un estratto della piacevole chiacchierata fatta insieme:

Quali sono secondo te gli errori più comuni che i i genitori italiani commettono rispetto all’alimentazione dei propri figli?

Dunque… di sicuro il fatto di dare troppo da mangiare ai bambini (n.d.r. sgrano gli occhi). Si è proprio così: l’idea di base è che più i bambini hanno appetito, più stanno bene è da sfatare. Dovremmo allontanarci definitivamente da questo pensiero, che è stato largamente superato.

Il consiglio è quindi quello di non esagerare con le quantità e con il tipo di cibo e sopratutto di evitare gli alimenti densamente calorici e troppo ricchi di zuccheri e proteine, specie se poi non viene abbinata un’adeguata attività fisica. Per i più piccoli poi, molto spesso c’è addirittura il rischio di esagerare proprio nel periodo dello svezzamento.
Bisognerebbe poi riflettere sull’ancora scarso consumo di alcuni alimenti, come il pesce ad esempio, largamente presente un tempo nella dieta mediterranea ma un po’ sottovalutato oggi e sull’importanza di utilizzare maggiormente proteine nobili di origine vegetale, come i legumi.

intervista a marco bianchiA proposito di svezzamento, gli omogeneizzati… questi sconosciuti, qual è il tuo pensiero a riguardo?

Bel tema… piuttosto ampio direi.
Io non ho figli ma se dovessi averne credo che opterei per qualcosa di fatto in casa. Da esperienza, per quello che posso sapere come divulgatore scientifico, molto spesso si abusa proprio della quantità di proteine già ampiamente presenti in questi prodotti. E torniamo al tema dell’eccesso. Si tende infatti a pensare che quella pappa non basti e si aggiungono formaggio, altri vari ingredienti che sarebbero sufficienti per pranzo e cena!
Meglio quindi bilanciare i pasti con ingredienti naturali.
Questa attenzione poi è particolarmente importante nei primi 3 anni di età, quando si accumulano i famosi grassi in eccesso. Superati questi 3 anni poi, il gioco è fatto, nel senso che puoi tenere il bambino a dieta finché vuoi, ma la quantità di cellule di tessuto adiposo si sviluppa proprio nel triennio. Se si riesce bilanciare tutto in questi 3 anni, si riesce a lavorare molto bene a favore del bambino in futuro.
Poi c’è tutto un discorso di allevamento di ormoni.
Ci sono molti lavori scientifici che purtroppo mettono in luce questo aspetto, quindi attenzione a scegliere l’omogeneizzato “giusto”, nel senso che ce ne sono molti ricchi di prodotti naturali, non trattati, ma che magari costano di più.
Purtroppo in Italia il discorso è ancora questo, i prodotti di alta qualità  costano tanto ed è per questo che dico, se ce li si può permetterteli bene, altrimenti il mio consiglio è di spendere qualche secondo in più in casa.

Recentemente ho fatto alcune dimostrazioni con le mamme, con i nuovi strumenti che abbiamo oggi a disposizione, veloci, che vanno in automatico e che si conciliano quindi anche con i ritmi frenetici delle famiglie, abbiamo tante agevolazioni: con il microonde si lessano le verdure molto rapidamente, con questi nuovi elettrodomestici si frullano in pochi minuti e per il calcio si può aggiungere crema di tahin, di sesamo, che contiene il doppio del calcio dei prodotti vaccini e si ha un quadro nutrizionale completo.

Sappiamo che lavori nelle scuole (n.d.r. Marco opera nei progetti di diffusione della scienza e della cultura della Fondazione IFOM rivolti alle scuole), trovi che la scuola italiana in ambito educazione alimentare sia ancora indietro rispetto agli altri paesi?

La scuola italiana è indietro ma sta facendo grossi passi avanti, sta facendo molto per migliorarsi grazie anche al supporto di grandi gruppi che sostengano queste attività, basta guardare il lavoro di Nestlé e Giunti Progetti Educativi che, a mio avviso, è eccezionale; sposo il contenuto di questo progetto perché viene finalmente lanciato un buon messaggio a livello di corretta alimentazione, viene introdotta la piramide alimentare nuova, quella di oggi con alla base frutta, verdura e l’acqua e il dolcino in cima… un bel connubio insomma.
Sicuramente si devono fare ancora passi avanti, il mio sogno ad esempio è quello di avviare veri e propri corsi di cucina nelle scuole, mi piacerebbe che i bambini potessero cimentarsi in prima persona, toccare con mano e assaggiare, percepire come cambiano i sapori, anche a seconda della cottura, capire ad esempio come broccoli e cipolla sono diversi da crudi a cotti e sentire come i cibi si trasformano anche a seconda dei condimenti, come ceci e lenticchie lessati hanno un sapore, ma come cambiano completamente se li frulliamo e aggiungiamo delle spezie.

Pensi quindi che coinvolgere i bambini  nella preparazione dei cibi sia anche un buon modo per incentivarli a mangiare più frutta e verdura?

Sicuramente! L’ho visto anche in  Tesoro salviamo i ragazzi; ha funzionato proprio per quello, perché li si coinvolge, perché gli si fanno vedere i vari passaggi, la trasformazione degli alimenti. Il divertimento legato all’esperienza tattile, ottica e olfattiva può cambiare i loro gusti; azionare i cinque sensi lasciandosi guidare nella scoperta alimentare può essere sicuramente utile.

Noi ringraziamo il gentilissimo Staff Nestlé e Marco Bianchi per le piacevoli ore trascorse insieme e vorremmo concludere con un messaggio positivo per (quasi tutti)… il cioccolato non fa male (se consumato consapevolmente!). Non so se siate tutti d’accordo, ma a noi piace pensarlo!

Battute a parte, quello della corretta alimentazione è un tema importante e delicato. E’ purtroppo di oggi l’ultimo drammatico caso di cronaca: Shannon Appleton-Gower, dieci anni, gravemente obesa è morta per una forma acuta di collasso cardio-circolatorio, apnea del sonno e ipertensione polmonare acuta.

Ciascuna di queste patologie era causata dal peso eccessivo.

Sul tema dell’educazione alimentare parleremo ancora, quindi se volete potete lasciare un commento, le vostre domande o i vostri dubbi saranno la base per i prossimi articoli.

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.

3 Comments

  1. Devo ammettere che quando ho letto che l’articolo era sponsorizzto (anche se indirettamente) dalla Nestlé stavo per cambiare pagina, invece è stata una lettura interessante.

    • Manu di Mammeacrobate

      [quote name=”Andrea”]Devo ammettere che quando ho letto che l’articolo era sponsorizzto (anche se indirettamente) dalla Nestlé stavo per cambiare pagina, invece è stata una lettura interessante.[/quote]

      Ciao Andrea, mi fa molto piacere il tuo commento, soprattutto perchè non ti sei fermato alle “apparenze”!
      Ci tengo solo a precisare che il post NON è sponsorizzato né direttamente né indirettamente, in caso contrario lo avremmo dichiarato subito. Ci è stata solo offerta l’opportunità di intervistare Marco Bianchi e l’abbiamo colta al volo 🙂

      ciao!

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