La giornalista Sandra Bonzi, che si ritiene una donna-acrobata, sostiene che prima di cena i figli maggiori monopolizzano l’attenzione e si finisce per dimenticarsi dei piccoli. Anche loro, però, hanno fame di coccole!
Quando in una famiglia arriva un secondo figlio, tutti sono indaffarati a non far sentire al primogenito messo in disparte, a non fargli perdere quel suo ruolo di centro dell’universo che piano piano, con il nostro aiuto, si era creato.

 

E al secondogenito vogliamo pensare?

 

Si dice spesso che i secondi figli “crescono un po’ da soli”. E’ un modo per dire che ai genitori in genere risulta più facile, con meno ansie e paure, la sua crescita.
Ma sotto sotto a volte non si nasconde anche un po’ troppa attenzione nei confronti del primogenito?

 

 

Addirittura mi è capitato di vedere, durante una festa di battesimo, parenti e amici che portavano doni non solo per il battezzato ma anche per il suo fratellino più grande, proprio per non farlo sentire meno importante!
Ma è così difficile far capire ad un bambino di 4/5 anni che è un regalo grandissimo un fratellino? Che per lui/lei è una fortuna avere un bambino in casa sempre pronto a condividere i suoi giochi?

 

E’ naturalmente molto giusto preparare il bambino all’arrivo di un fratellino ma forse a volte si esagera con la paura di “come la prenderà”.
A mia figlia, quando nacque sua sorella, la sua amichetta del cuore (rimasta poi figlia unica) disse: “mi spiace per te ma adesso tua mamma ti potrà voler bene solo la metà di prima perchè deve amare anche tua sorella”.

 

Secondo voi aveva le idee chiare o un po’ confuse?

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4 Comments

  1. Ho due figli che hanno 3 anni di differenza, 5 e 2, per la precisione e a mia volta primogenita trascurata a beneficio della piccola di casa. Un po’ è vero che si tende ad indorare la pillola al primo, che si trova davanti la mamma dimezzata e assorbita da un bambolotto che richiede attenzioni e da piccini non lo capisci mica che la mamma raddoppia il suo amore, non lo divide. Il secondo è un po’ favorito, cresce già in un ambiente dove non è il centro dell’attenzione, impara da subito a condividere, ad aspettare il proprio turno, ad avere giochi in multiproprietà. Il grande no.
    E’ una questione di equilibrio, ma molto dipende anche dal carattere dei bambini. Ci sono quelli indipendenti e quelli più bisognosi di attenzioni, e questo, per fortuna, indipendentemente dall’ordine di nascita.

  2. Credo anche io che dipenda moltissimo dal carattere, infatti è vero che io ho cercato di dare attenzioni alla grande (4 anni di differenza) a volte a scapito del piccolo (come però è altrettanto vero che ci sono momenti in cui i più grandi devono PER FORZA restare un po’ in secondo piano perché i piccoli hanno necessità più impellenti).
    Però nel mio caso lei è sempre stata quella che richiedeva più attenzioni. Fosse stata una secondogenita, sarebbero stati giorni duri per l’eventuale primogenito!
    E concordo con Sandra anche sul fatto che è proprio diverso il mondo che i sue conoscono, venendo al mondo: il primo nasce in un ambiente che ruota intorno a lui, e a questo è abituato, il secondo da subito conosce una realtà divarsa e non credo che, a meno di eccessi, senta alcuna privaizone.
    Sul discorso dei regali doppi, o almeno un pensierino, finché il primogenito è piccoletto lo trovo un pensiero delicato e opportuno. Credo che sì, sia proprio impossibile far capire a un bimbo di pochi anni che grande “regalo” sia un fratello, finché questo è piccolo e tutt’altro che compagno di giochi) e che certe attenzioni siano utili.

  3. Io sono figlia unica e mia figlia passera’ presto da figlia unica a figlia maggiore. Devo ammettere che “non so come la prendera’”. Magari bene, ma probabilmente all’inizio sara’ un grande trauma insieme ad una grande gioia. Probabilmente qualche regalino e coccola supplementare scappera’ anche a me!

  4. Mi reputo una mamma acrobata e di figli ne ho 4 (io sono invece la seconda e ultima), ho sempre cercato di dare tempo di qualità e non di quantità a tutti i miei figli, indistintamente, e con ognuno di loro faccio qualcosa di diverso e di particolare.. il fatto di rimarcare il tempo che si può passare con i più piccoli a mio avviso non aiuta e essere dubbiosi in certe situazioni nei riguardi dei più grandi soprattutto, non fa altro che aumentare le insicurezze. Certo si vive di meno ansie ma non vuol dire che crescano soli. i miei crescono in gruppo senza dipendere dalle decisioni dei fratelli più grandi, personalmente stimolo l’individualità di ogni bimbo..