Oggi vi parlo della mia nuova casa e dei miei piani d’azione per renderla adatta e accessibile alle mie tre bambine. Eh sì, ci risiamo, il mio ennesimo trasloco. Il quarto in 7 anni. Ma questa volta è un cambiamento coi fiocchi: si cambia città, e pure regione.
La nuova casa è piccola, anzi è proprio un po’ stretta (…e per questo credo che presto ci sarà il quinto trasloco!) ma non si può avere tutto, no?
Lascio la pianura padana alla volta della Liguria, lascio la Città per una piccola frazione di paese, lascio il cemento per i boschi, gli uliveti e i frutteti, lascio il traffico per i sentieri.
Gli amici e i parenti hanno già iniziato a fare le loro scommesse sul “quanto durerò”…tzè, una donna con 3 figlie da scarrozzare di qua e di là, vissuta e cresciuta da sempre in città e per di più architetto, figuriamoci quanto potrà resistere tra lucertole, rospi e silenzio. C’è chi ha già decretato che tra massimo 2 anni farò rientro in Emilia con la coda tra le gambe (grazie della fiducia, papà) e in effetti tutto può essere ma, alla fine, quello che conta è che nel presente, potendo farlo, cambieremo il luogo e la cornice in cui è situata la nostra casa.

In questo momento per me (e la mia famiglia) è stato importante non solo pianificare la sistemazione interna della casa per renderla più appropriata alle bambine, ma anche gli spazi circostanti, il dove è posta la nostra casa.
Voi in che luogo abitate?
In centro, in periferia, in paese, isolate? Al mare, in collina, in montagna?
E avete un poco di verde intorno? Un balcone, un giardino, un parco giochi vicino? Uno sfogo, insomma, un posto all’aria aperta parzialmente incontaminato dalle ruspe e dal cemento dove i vostri bambini siano ancora liberi di correre e giocare nell’erba.
Noi, dove stiamo ora, il verde lo si vede solo nei vasi appesi ai balconi dei condomini.
La necessità di evadere dal caos e di spostarci in un luogo defilato ha prevalso sui sacrifici che comporterà non vivere più a 50 metri da ogni comodità (lavoro, banca, posta, supermercato e via dicendo).
Quanta importanza ha, rispetto ai bambini, ciò che circonda la casa? Un esterno da vivere che può essere privato – come un giardino o una terrazza – oppure pubblico come un parco o un giardinetto; quando eravate bambine giocavate fuori? in cortile, nei campi, al parco, al fiume, al mare?
Se vi va, provate un po’ a tornare indietro nel tempo e a ricordare cosa ha rappresentato “il fuori” della vostra casa quando eravate bambine…

Bene, adesso focalizziamoci sul concreto e sui lavori di organizzazione della nuova casa, piccola ma accogliente e con una terrazza grande così (in pratica l’appartamento è un accessorio del fuori) con affaccio su tanto, tanto verde.

Ora è tutto un work in progress, materialmente e mentalmente; casa vecchia sembra esplosa e per camminare c’è da fare lo slalom, una sorta di sentiero domestico tra gli scatoloni e la roba accatastata. Naturalmente la piccola ha deciso che il momento per iniziare a gattonare era propizio e quindi ora tutta la casa e i suoi segreti sono alla sua portata, perfettamente ad altezza di bambina: scatoloni meravigliosi da aprire, svuotare, scompigliare. Speriamo si levi presto ogni curiosità!

Nella casa nuova ho fatto le scelte pratiche che vi elenco, e non appena ci saremo sistemati un pochino metterò delle foto. Nel frattempo usate l’immaginazione e provate a verificare i vostri “Mi manca!” e “Ce l’ho!”

(l’ ordine sembra illogico, ma in verità parte dagli ambienti più prossimi all’ultimazione e quindi più concretamente delineati)

BAGNO

–    mobile con sportello sotto al lavandino riservato alle bambine
–    mobile a colonna montato sospeso a 50cm da terra -anziché appoggiato sulle gambe- in modo che nello spazio sottostante abbiano il loro posto assegnato sgabello e vasino
–    gancio per la cornetta della doccia fissato ad 100cm di altezza per fare la doccia da sole
–    asciugamani bidet e viso delle bambine appese alla loro altezza per asciugarsi da sole
–    cesto dei panni sporchi delle bambine a loro accessibile (molto accessibile, grazie)
–    spazzole di vario tipo e formato, riserva di carta igienica, fazzoletti per un esercito, specchi vari e spazzolino da denti con dentifricio, il tutto alla loro altezza per poter essere utilizzato con indipendenza
–    libri a portata di mano (per concentrarsi meglio, e da sole)

CUCINA

appendi strofinacci fissato ad 1 metro da terra per asciugare le manine in autonomia
– presto il vecchio quadro dei Puffi trionferà dietro al nuovo tavolo da pranzo per nuovi giochi e nuovi quiz serali (“Senza guardare: quanti puffi ci sono nel quadrooo?!”).
Purtroppo è un tavolo rettangolare (sapete che prediligo i tavoli rotondi dove ci si guarda in faccia tutti quanti, ma le dimensioni della cucina non lo permettono) e quindi al posto delle sedie ho messo una bella panca contro il muro, che raccoglie e tiene vicini dando l’effetto di intimità in stile “birra al pub”
cassetto basso con bicchieri di plastica, tovaglioli e posate per abbeverarsi o fare merenda da sole senza rischi
buste di plastica accessibili (indispensabili per viaggiatrici che si preparano lo zainetto per andare a dormire dalla nonna), così come spugne e borraccia per innaffiare le piante

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SOGGIORNO

–    guardaroba ad altezza di bambino con appese le loro giacche, per non avere il pretesto di non arrivarci e lasciarle quindi abbandonate dove capita
–   cassetti in basso coi loro cappelli, sciarpe, guanti etc da indossare e riporre in autonomia
–    mensola con il kit della cartoleria ad altezza loro (fogli, pennarelli, forbici, scotch, etc)
–    parte di libreria nella parte inferiore dell’armadio
–    tavolino con sedie di proporzioni da bambino per lavorare comodamente

CORRIDOIO

–   specchio per pettinarsi e dove riporre i fermagli, montato a 80cm circa (di supporto a quello in bagno e in compensazione a quello dell’ingresso che non ci sarà – perché la casa non ha ingresso, mica per altro)
–   stereo delle bambine messo alla loro altezza

RIPOSTIGLIO

–   scarpiera bassa per loro per poter mettersi scarpe, pantofoline, stivaletti e poterli poi riporre facilmente
–   il resto non lo so ancora perché lì dentro è il caos

CAMERETTA

–    lettino per la piccola finché ci sta, poi si passa al letto come quello delle sorelle (modello Ikea, per intenderci)
–    letti bassi per le sorelle, uno accanto all’altro
–    comodino tra i letti con 1 cassetto privato a testa
–    guardaroba suddiviso con mensole orizzontali e verticali con i vestiti riposti nella parte inferiore (e dunque accessibili) e cassettiere in basso
–    mega parete attrezzata (la nostra vecchia libreria) tutta per i giocattoli e le loro cose, con piano d’appoggio incorporato
–    al momento mancano molte cosette (luci, mensole basse, specchio, quadri ) ma provvederò presto

CAMERA MATRIMONIALE

–    Caratteristica principale: è minuscola. Ci sono entrati soltanto il letto ed un guardaroba profondo 36cm (anziché i 60cm tradizionali) per di più ad ante scorrevoli perché quelle a battente non si aprivano per il poco spazio…
C’è un passaggio strettissimo per arrivare al lettone ma la scelta, pienamente condivisa con mio marito, è stata di dare la camera grande alle bambine e di non sprecarla per noi due.

Camera loro, inoltre, è esposta a sud-ovest: risulta illuminata naturalmente da metà pomeriggio fino al tramonto, ossia nell’orario in cui le bambine non sono a scuola ma stanno in casa a giocare.

Ero partita con l’intenzione di dipingere le pareti di tutta la casa, ma ho cambiato idea. Mi sono accorta che lì bianche sono bellissime. Un bianco mediterraneo, di quel bianco fresco e solare che illumina tutto. Un effetto tipico delle case di mare baciate dal sole, che ti trasmette serenità, energia e buonumore. Quindi niente colore…almeno per ora!

In camera delle bimbe inventerò qualcosa di sobrio per personalizzarla, in questo momento transitorio se penso ai decori e ai colori che ho usato fino ad ora li vedo inappropriati, una forzatura, un po’ troppo “metropolitani” e poco in armonia col nuovo contesto, decisamente più “country”. Ho in mente alcune cose e non so se riuscirò nell’intento poiché sarà prioritario sia contenere le spese sia contenere l’umore di mio marito che tende a boicottare ogni lavoro manuale che gli propongo (strano, eh?!).

Ecco qua, questo è il mio piano d’azione domestico per una casa ad altezza di bambine, se avete osservazioni ditemi pure!
Per un poco faticherò a scrivere (tra estate, s-connessione di rete, trasloco e di tutto un po’) ma vi terrò aggiornate e vi mostrerò come sto rendendo il nuovo appartamento accessibile alle bimbe e come interverrò praticamente per realizzare una casa che sia di tutti e che susciti senso di appartenenza e condivisione tra ognuno dei suoi abitanti.

Author

Architetto specializzato in spazi per l’infanzia, è curatrice della sezione “Case ad altezza di bambini” nel portale MammeAcrobate.com. È inoltre presente sul web con il sito personale www.caseperbambini.it e l’agenda online www.speziabimbi.it

2 Comments

  1. Io ho fatto questa scelta 10 anni fa e nel frattempo sono nati tre bimbi…non sempre è facile e spesso il sostegno morale di chi ti dovrebbe stare più vicino è il primo che viene a mancare ma…niente e nessuno è mai riuscito a compensare quello che ABBIAMO trovato!!
    Buona fortuna

    Roberta

  2. non sui sacchetti di plastica a portata.
    che certamente agevolano la grande, ma che risultano pericolosi per la piccola.

    io ti sento entusiasta di questa casa:-))