Dopo i lunghi mesi invernali e le interminabili giornate trascorse tra le pareti domestiche, dopo il buio delle 4 del pomeriggio, finalmente le giornate si allungano e il sole ricompare all’orizzonte con tutto il suo benefico calore.
Fa ancora un po’ frescolino verso sera, ma di certo la voglia di abbandonare il grigiore dell’inverno è tanta e con essa la voglia di uscire, di vivere all’aria aperta e di far respirare i nostri bambini, ormai abituati all’aria viziata di casa e al secco dei caloriferi.
Dal cortile condominiale, ai giardini comunali, al parco, alla montagna, dalla spiaggia alla campagna, mille sono i modi di godere dell’aria aperta.
Basta dotarsi di spensieratezza, di vestiti comodi che si possano sporcare a cuor leggero, di acqua per reintegrare i liquidi persi e di qualche cracker o biscotto secco per placare i brontolii dello stomaco.
Abbiamo perso l’abitudine a godere dei luoghi all’aperto e abbiamo dimenticato che ciascuno di noi custodisce tra i ricordi più belli della sua infanzia, i pomeriggi primaverili passati a giocare nei cortili delle case o al parco.
I giochi di allora, possono sembrare vecchi e inutili, ma state pur certi che quando li proporrete ai vostri bambini, riscuoterete un vero successo.
Probabilmente tornando nei garage o nelle cantine dei nostri genitori, troverete vecchie bocce, biglie colorate, la corda per saltare, l’elastico, l’aquilone: giochi che i nostri figli nemmeno conoscono.
Suggerisco di ripulirli e di proporli ai nostri ragazzi, preferibilmente mettendo da parte l’imbarazzo e rendendoci disponibili a giocare con loro, mostrando in prima persona “come si fa” e invitandoli a socializzare, coinvolgendo i vicini di casa, i compagni di scuola o i bambini incontrati al parco, in giochi di gruppo.
Alcuni giochi intramontabili sono sempre un’ottima occasione per sciogliere il ghiaccio tra ragazzi.
Da una partita di pallone o pallavolo, passando per il nascondino, fino ad arrivare a “un due tre stella”, i nostri figli scopriranno, la gioia di confrontarsi con gli altri, di condividere il proprio tempo, la voglia di amicizia, la propria fisicità, il proprio sorriso, la voglia di divertirsi senza bisogno di grandi spese o di oggetti costosi o alla moda.
I giochi all’aperto sono democratici.
Allenano alla sana competizione, alla collaborazione, all’esercizio della fantasia.
Danno modo ai nostri ragazzi, spesso “vittime” loro malgrado di agende supercariche di impegni, di svagarsi in un’attività che non prevede alcun premio, se non la gioia di prendervi parte.
Sviluppano la coordinazione, combattono l’obesità e aiutano i più piccoli a scoprire e consolidare l’unicità dei loro caratteri.
Spesso mi capita, quando sono al parco con mio figlio, di vedere madri e nonne iperprotettive rincorrere i bambini con il cappotto e il cappello, mentre il sole splende e il termometro segna 25 gradi, dicendo loro di non sudare, di non correre, di stare composti.
“Fermati che se no ti ammali!!!” gridano furiosamente interrompendo i giochi dei loro piccoli.
E’ indiscutibile, giocare all’aperto, specie in questa stagione ancora incerta, può esporre a correnti d’aria e al rischio di qualche raffreddore, ma cerchiamo di non farci prendere da ansie ingiustificate.
Non imbrigliamo i nostri bambini nella rete soffocante delle nostre paure.
I bambini hanno il diritto e il dovere di godere della loro infanzia.
Di giocare, di correre, di sudare, di ridere a perdifiato e anche di prendere il raffreddore.
Evitiamo di tarpar loro le ali. Sarà sufficiente non coprirli troppo mentre giocano e avere a disposizione una salvietta per asciugarli dal sudore quando si fermano, per ridurre al minimo i “rischi per la salute”.
E ben vengano le ginocchia sbucciate e le cadute, perché anche queste fanno parte di un sano processo di crescita. Ogni “cicatrice” ottenuta sul campo è per loro motivo di orgoglio.
Anche noi eravamo così, non dimentichiamolo.
Detto questo diamo una rinfrescata alla memoria su alcuni giochi all’aperto che possiamo proporre ai nostri piccoli.
GIOCHI PER I PIU’ PICCINI
Girotondo
Il gioco del girotondo si può proporre anche ai più piccoli. Dai 18 mesi in sù tutti i bimbi possono divertirsi a farlo. Si invitano i bambini a prendersi per mano e a mettersi in cerchio. Quando sono pronti, iniziamo a cantare “Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra e tutti giù per terra”. Al grido di “tutti giù per terra” ci si lasciano le mani e ci si siede.
La bella lavanderina
Come il precedente anche questo gioco si basa su una semplice filastrocca e può essere fatto anche dai più piccini. Ci si dispone gli uni vicini agli altri e in corrispondenza delle strofe si fanno dei movimenti:
– La bella lavanderina che lava i fazzoletti per i poveretti della città (e i bimbi con le manine faranno il gesto di lavare i panni)
– Fai un salto (e i bimbi saltano sul posto)
– Fanne un altro (e i bimbi saltano ancora)
– Fai la giravolta (e i bimbi faranno la giravolta)
– Falla un’altra volta (e i bimbi faranno la giravolta in senso contrario)
– Guarda in su (e tutti guarderanno al cielo)
– Guarda in giù (e tutti guarderanno a terra)
– Dai un bacio a chi vuoi tu (e i piccoli saranno liberi di lanciare baci o baciare chi vogliono tra i presenti)
La canzone del cocomero
Altra filastrocca accompagnata da movimenti, ideali da fare all’aperto e adatti anche ai più piccini. Invitate i bimbi a disporsi in cerchio attorno a voi e quindi fate da “animatore” cantando la canzone e facendo i movimenti che la canzone propone. I bambini vi imiteranno!
Un cocomero tondo, tondo
Che voleva essere il più forte del mondo
Che voleva tutti quanti superare
Un bel giorno si mise a… cantare:
LA LA si mise a cantare!
– ( e i bimbi fanno il gesto di cantare la la col microfono)
Un cocomero tondo, tondo
Che voleva essere il più forte del mondo
Che voleva tutti quanti superare
Un bel giorno si mise a… mangiare:
GNAM GNAM si mise a mangiare;
LA LA si mise a cantare!
– (e i bimbi fanno il gesto di mangiare con le mani e poi cantare)
Un cocomero tondo, tondo
Che voleva essere il più forte del mondo
Che voleva tutti quanti superare
Un bel giorno si mise a… nuotare:
SPLASH SPLASH si mise a nuotare;
GNAM GNAM si mise a mangiare;
LA LA si mise a cantare!
– (e i bimbi fanno il gesto con le braccia di nuotare, quindi i precedenti)
Un cocomero tondo, tondo
Che voleva essere il più forte del mondo
Che voleva tutti quanti superare
Un bel giorno si mise a… sciare:
TOMBA TOMBA si mise a sciare;
SPLASH SPLASH si mise a nuotare;
GNAM GNAM si mise a mangiare;
LA LA si mise a cantare!
– (I bimbi mimano il gesto di sciare, quindi i precedenti)
Un cocomero tondo, tondo
Che voleva essere il più forte del mondo
Che voleva tutti quanti superare
Un bel giorno si mise a… dormire:
PFFF PFFF si mise a dormire;
TOMBA TOMBA si mise a sciare;
SPLASH SPLASH si mise a nuotare;
GNAM GNAM si mise a mangiare;
LA LA si mise a cantare!
– ( i bimbi fanno finta di dormire, quindi i precedenti)
Un cocomero tondo, tondo
Che voleva essere il più forte del mondo
Che voleva tutti quanti superare
Un bel giorno si mise a… bere:
DRINK DRINK si mise a bere;
PFFF PFFF si mise a dormire;
TOMBA TOMBA si mise a sciare;
SPLASH SPLASH si mise a nuotare;
GNAM GNAM si mise a mangiare;
LA LA si mise a cantare!
– ( i bimbi fanno finta di bere, quindi i precedenti)
Un cocomero tondo, tondo
Che voleva essere il più forte del mondo
Che voleva tutti quanti superare
Un bel giorno si mise ad… APPLAUDIRE!!!
– (applauso finale)
GIOCHI PER I PIU’ GRANDICELLI
I bambini più grandi possono invece essere coinvolti in giochi più movimentati, dove occorre maggiore coordinazione. Ve ne proponiamo alcuni.
UN, DUE, TRE: STELLA!!!
Uno dei bambini sta alla conta, appoggiato a un albero o a un muretto, mentre gli altri si posizionano alle sue spalle in riga parallela.
Il bambino alla conta, con la velocità che riterrà più opportuna, dirà “Un, due, tre: Stella!”.
Alla parola “Stella” si girerà di scatto.
Mentre conta gli altri dovranno avvicinarsi a lui, ma se verranno sorpresi a muoversi quando lui si girerà, saranno eliminati. Vince chi riesce a toccare l’albero o il muro senza essere visto dal bambino alla conta.
Chi vince passa a contare.
CE L’HAI!!!
Anche per questo gioco occorre un ampio spazio e un bambino che parte come colui che “Ce l’ha”.
Cosa non è ben chiaro, ma è il succo del gioco. Il bambino che “Ce l’ha” deve cercare di toccare gli altri, che devono scappare per non farsi prendere. Se vengono toccati, il bambino che li tocca, dice “Ce l’hai!!!!” e la persona toccata diventa colui che “Ce l’ha” e inizia a sua volta a rincorrere gli altri.
BANDIERA
Un classico intramontabile del gioco all’aperto. Servono un fazzoletto, qualcuno che lo tenga (e potreste essere voi) e due squadre di bambini composte dallo stesso numero di elementi.
I bambini si disporranno in riga, a debita distanza, una squadra di fronte all’altra. La persona che tiene il fazzoletto si metterà esattamente in mezzo con il fazzoletto in mano e il braccio teso.
Prima di iniziare a tutti i bambini sarà attribuito un numero. Ad ogni numero corrispondono due bambini, uno per una squadra e uno per l’altra.
Stabilito questo la persona col fazzoletto chiamerà i numeri. Ad esempio “numeriiiiiiiiiiiiiiiiiii 5”.
I due bambini con numero 5 dovranno correre alla bandiera e cercare di prenderla e riportarla nei ranghi della propria squadra. Chi riuscirà a prendere la bandiera dovrà correre verso al propria squadra. Colui che non la prende, invece, dovrà inseguirlo cercando di toccarlo. Se ci riuscirà avrà vinto. Se invece il bambino con la bandiera arriverà dai suoi compagni di squadra senza essere stato toccato dall’avversario, avrà vinto lui.
Vince la squadra che totalizza più punti.
Ovviamente questi sono solo degli esempi di giochi che si possono fare.
E voi cosa ci proponete? Quali sono i vostri giochi dell’infanzia da riproporre ai nostri figli?
Libro consigliato:
Oggi venite da me!
di Kemp Jane – Walters Clare
Red! Edizioni
3 Comments
Bè io ho giocato molto, quando andavo in campagna da mia nonna e c’era una grande corte e soprattutto un gran numero di bambini, alla lippa o a biglie.
La lippa era un pezzo di legno appuntito alle estremità che veniva appoggiato per terra. Con un altro legno si batteva una delle estremità, la lippa doveva saltare e al volo doveva essere presa con l’altro legno e lanciata il più lontano possibile. Ovviamente vinceva chi arrivava più lontano.
Per le biglie, più semplicemente, si trattava di creare una pista sulla terra (meglio se sabbia) e fare delle grandiose gare: ognuno possedeva la sua biglia e vinceva quella che arrivava per prima al traguardo. In assenza di biglie andavano bene anche i tappi a corona delle bottiglie.
Amarcord meravigliosi!
Uno cerca di beccare gli altri che devono essere sempre su una superficie rialzata, ma ovvimente continuare a muoversi da un alto all’altro. Se ti beccano in basso vai sotto tu.
Variante con i colori chiamati da chi sta sotto. Verde, tutti a correre a toccare qualcosa di verde, giallo ecc, e cosi’ via.
I tappini: raccolta tappi da bottiglia metallici. poi si usano col cricco come biglie: chi tira piu’ lontano, chi ne becca di piu’ tra quelli disposti in fila ecc.
[quote name=”maria costanza”]Uno cerca di beccare gli altri che devono essere sempre su una superficie rialzata, ma ovvimente continuare a muoversi da un alto all’altro. Se ti beccano in basso vai sotto tu.
Variante con i colori chiamati da chi sta sotto. Verde, tutti a correre a toccare qualcosa di verde, giallo ecc, e cosi’ via.
I tappini: raccolta tappi da bottiglia metallici. poi si usano col cricco come biglie: chi tira piu’ lontano, chi ne becca di piu’ tra quelli disposti in fila ecc.[/quote]
noi lo chiamavamo rialzo