Uno degli argomenti più dibattuti nel giro dei nostri amici è sempre stato (ed è tuttora) questo: noi genitori dobbiamo cercare di evitare il più possibile ai nostri figli di fare sacrifici magari caricando noi stessi di qualche sacrificio supplementare oppure è giusto che i ragazzi/giovani affrontino da soli e con le sole loro forze quanto la vita riserverà loro?
Mi spiego. C’è una corrente di persone che sostiene: io ho fatto sacrifici per studiare, lavorare, comprarmi la casa, crescere i miei figli. Ora il mio scopo è evitare tutti questi sacrifici a loro, ai miei ragazzi.
L’altra corrente, molto più risoluta, dice: io ho fatto tutti i sacrifici che potevo, ora tocca a loro!
Voi direte: esiste anche una via di mezzo! Giusto, ma qual’è?
Aiutare comunque i figli “quando ne hanno bisogno”? Vuole comunque dire privarci di qualcosa!
Aiutare fino ad un certo punto e poi tirarsi indietro? Fino a quale punto?
Faccio un esempio: un amico, dopo avere acquistato casa, dichiarò: sono contento, ora posso dedicarmi alla casa per i miei figli!
Naturalmente creò un dibattito accesissimo tra i pro e i contrari.
Voi che ne dite mamme acrobate?
7 Comments
E’ davvero difficile trovare la soluzione a questa domanda, forse, anzi sicuramente, non esiste proprio la situazione ottimale. Credo fortemente che in una certa misura i figli vadano spronati a fare le proprie esperienze e sacrifici in modo da renderli autonomi nell’affrontare le vicessitudini della vita moderna. Sostituirsi a loro nell’affrontare le difficoltà diventa pericoloso, si corre il rischio di non permetter loro di avere una visione oggettiva del mondo. E dal momento che mamma e papà non sono immortali, ahimè…arriverà il giorno che per forza o per fortuna dovranno fare da soli, meglio se nel frattempo hanno sviluppato una bella corazza! Credo che il ruolo ideale di un buon genitore sia quello di angelo custode, che silenziosamente veglia su di un figlio, cerca di guidarlo, è pronto a confrontarsi con lui, ma mai senza farsi carico della sua vita in prima persona.
Dopodiché…comprare la casa a un figlio? Se si hanno le possibilità perché no, sono già tanti altri i sacrifici che dovrà comunque affrontare! Per quanto mi riguarda se i miei genitori non mi avessero dato una casa a quest’ora non sarei mamma a mia volta, dal momento che non avrei potuto farmi carico di affitto/mutuo contemporaneamente alla retta spropositata di un asilo nido!
L’angelo custode mi piace. Sai che c’è, che veglia, che ci sarà sempre … sai che puoi rivolgerti a lui in caso di necessità. Ecco però il punto: rivolgersi in caso di necessità non pensare che possa sostituirsi a noi per affrontare impegni che sono solo nostri!!!
Esatto.. esiste una via di mezzo.
Dove stiano i confini tra servire tutto su un piatto d’argento e semplicemente aiutare i figli non lo so, ma credo che ogni genitore sia in grado di capirlo.
Mi sento sempre un po’ una fallita quando dico queste cose, ma il mondo di oggi per noi giovani è troppo costoso e il mondo del lavoro certo non ci aiuta!
Se si possono aiutare i figli perchè non farlo? Certo questo non vuol dire privarsi di tutto per loro né aiutarli ad ogni costo smenandoci!
Proviamo a pensarci un attimo… in fondo anche comprare una casa serve solo per “i posteri”. Noi, nella nostra vita, potremmo tranquillamente vivere in affitto avendo anche la possibilità di cambiare casa (o addirittura città) ogni volta che vogliamo. se compriamo casa lo facciamo certamente per chi viene poi… questa è la nostra cultura e il principio sul quale si basano le nostre famiglie italiane… non succede mica sempre così all’estero (dove, per la verità, ci sono anche molte più agevolazioni per i giovani)!
Bè zia Franny a volte l’amore verso i figli è così assoluto da non farti capire dove stanno i confini. “Se si possono aiutare i figli perchè non farlo?” dici tu. Potrei risponderti “perchè devono imparare ad arrangiarsi da soli, perchè devono capire quali sono le loro reali possibilità e permettersi solo quello che queste possibilità concedono loro. E’ vero che oggi per i giovani non è facile ma credimi non è stato facile neanche per noi. Se voi figli siete cresciuti in un clima di relativo benessere è stato grazie ai sacrifici fatti in precedenza. Poi per noi è stato un miglioramento costante delle nostre condizioni mentre per voi oggi spesso è il contrario : quando uscite dalla casa paterna vi trovate ad affrontare situazioni molto più complicate. Forse abbiamo trovato un nuovo argomento su cui dibattere!!! ciao
come sempre io sono per le vie di mezzo…perchè non poter serenamente aiutare un po’ i nostri figli? L’importante è decidere quali sono le cose per cui “vale la pena” un po’ di sacrificio…no?
Io credo che dal momento che nessuno ci ha chiesto di diventare genitori, qualcosa ai nostri figli sia dovuto.
Dobbiamo spenderci in termini umani prima di tutto e nel limite del possibile anche economici.
Si possono insegnare certi valori ai bambini e ai ragazzi anche senza lasciarli arrangiare.
Ben venga il guadagnarsi le cose, il premiare i giusti comportamenti, il non concedere tutto come dovuto.
Ma sono d’accordo con Laura, perchè non aiutare i nostri figli se possiamo e se la cosa che chiedono o desiderano per loro è importante?
[quote name=”Nonna Maria”]L’angelo custode mi piace. Sai che c’è, che veglia, che ci sarà sempre … sai che puoi rivolgerti a lui in caso di necessità. Ecco però il punto: rivolgersi in caso di necessità non pensare che possa sostituirsi a noi per affrontare impegni che sono solo nostri!!![/quote]
CONCORDO, meglio non si può formulare.