Una delle tante “scoperte” di psicologi e affini che ci viene spiegata sui giornali recita che “non fa bene a nessuno cercare di entrare nei profili facebook dei nostri figli”. OK devo dire la frase aborrita: AI MIEI TEMPI non c’era facebook ma il “diario segreto“, quello dove le mie figlie e le loro amiche scrivevano i loro pensieri, le loro paure, le loro aspettative. LO AMMETTO con un po’ di vergogna: quando mi capitavano sotto mano davo una letta. Ho sempre sostenuto con me stessa che lo facevo per conoscere meglio le ragazze perchè non sempre mi riusciva di farle parlare, di farle confidare con me e allora quale mezzo migliore che leggere qualche pagina di diario? Non è che anche voi da ragazze magari lo lasciavate in giro proprio per farlo leggere dalla mamma o per mettere alla prova la sua discrezione? E non dite IO NON LO FARO’ MAI perchè è una frase che potrebbe ritorcersi contro di voi. Provate a chiedervi se è giusto non toccare l’intoccabile “diario” (o profilo, come si chiama oggi) quando magari non sai dove sbattere la testa per capire cosa sta passando il tuo ragazzo oe perchè è sempre così triste!
Baci a tutte, in particolare a quelle nonne che nella loro vita precedente (quella di madri) hanno letto i “pensieri segreti” dei loro ragazzi!
5 Comments
Tra il diario segreto e facebook c’è un’enorme differenza a mio avviso.
Il diario è uno spazio privato e intimo di monologhi personali. Fb è un SOCIAL network, un luogo che per definizione viene letto dagli altri. E chi scrive decide chi legge (più o meno), ivi compreso includere i propri genitori fra gli amici.
Ho tenuto pochi diari nella mia vita e sono sicura che mia madre non li abbia mai letti. E’ rimasta troppo ferita dalla sua intimità violata da mamma e sorelle curiose ed è sempre stata davvero rispettosa delle mie cose. Non ascoltava nemmeno le mie conversazioni telefoniche
PS Anche questi sono “suoi tempi” 😉
no perchè se la risposta dovesse essere “no” mi sentirei molto piu’ tranquilla nel dire “io non lo farò”.
Capisco che sia una cosa a cui è difficile resistere ma trovarsi nei panni della figlia cui viene letto il diario non è bello…
Concordo sul fatto che tra fb e un diario ci sia una enorme differenza motivo per cui mi sentirei assolutamente tranquilla ad andare a studiare nel minimo dettaglio la bacheca fb dei miei figli!!
non usare la forma scritta per comunicare, piuttosto che per carpire segreti? Se si ha un figlio/a che ama tenere un diario, forse lo scritto potrebbe essere un buon canale per comunicare. Si potrebbe scrivere una bella lettera a quel figlio che ci impensierisce, o un piccolo biglietto, anche solo per dire “Ti voglio bene”. Chissà, magari potrebbe anche risponderci, magari potrebbe dire quello che non riesce a parole, per imbarazzo, o per pudore, o per riservatezza. O semplicemente potrebbe sentirsi amato, ascoltato ma NON spiato.
Facebook credo sia una questione diversa: chi scrive su Facebook sa di essere visibile, a meno che non scelga appositi parametri nella sezione privacy, in quel caso dovremo chiedergli l’amicizia, prima di poter leggere i fatti suoi 😉
Papilla
ho usato spesso, quando ero soltanto mamma, le parole scritte per comunicare con le mie figlie. Quando sei davanti a un foglio riesci a tirare fuori veramente quello che vorresti far arrivare a tuo figlio senza l’intervento delle espressioni, dei toni ecc. Attente però al lato B della cosa: lo scritto rimane….
Usi poi una parola molto pesante : “SPIARE”. Credimi le mamme difficilmente spiano i loro ragazzi, semplicemente vorrebbero entrare nei loro cuori e nella loro mente.
è come si sente chi subisce l’intromissione. Capisco che l’intenzione da parte di chi lo fa possa essere ottima, ma se ci mettiamo nei panni di chi si trova col diario letto…. la sensazione secondo me è quella, proprio con l’accezione negativa.
Lo scritto rimane, certo. Ma se è uno scritto amorevole non trovo che sia una cosa negativa 🙂