Susanna Tamaro, nel recensire il nuovo libro di Isabella Bossi Fedrigotti LA CASA VUOTA, parla dei nuovi papà e dice che oggi, molto spesso, i papà fanno i “mammi” invece di ricoprire il ruolo del padre. Sono bravi a cambiare i pannolini, a dare il biberon, a coccolare i loro piccoli, magari a dare una mano in cucina ma hanno un po’ perso la capacità o la volontà di stare vicino ai loro figli con un pizzico di autorità. Attenzione – e qui dico quello che penso io (nonna Maria) e non riferisco più quello che sostiene la Tamaro – non si parla di autoritarismo ma di autorità. Nel dizionario Garzanti alla parola ‘autorità’ (tra le altre cose) si legge: stima, credito derivante dall’esperienza, dalla virtù di una persona. Alla parola ‘autoritarismo’ invece c’è scritto: caratteristica di un sistema in cui l’autorità si manifesta in modo illiberale e tende a degenerare nel dispotismo. C’è una bella differenza!! Quanto appare più difficile applicare l’autorità! Però, secondo me, è proprio l’amore per i figli che deve aiutarci a dosare bene autorità e dolcezza e ad usare quella giusta misura per accompagnarli nella crescita. Non so se sbaglio dicendo che forse i giovani papà di oggi, a loro volta, hanno avuto dei padri che sono stati o troppo “amici” o troppo “dispotici”. Come sempre la giusta misura è la scelta più difficile e impegnativa da adottare ma quella che alla lunga paga di più. Che ne dite? Forza papà diteci cosa ne pensate.

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2 Comments

  1. mammappagata

    TRa l’autoritarismo e l’autorità trova spazio anche l’AUTOREVOLEZZA, che è ciò che si auspica esercitino entrambi i genitori 😀

    Mio marito è un mammo: del tutto intercambiabile con me (tranne che per allattare ma ai figli non è sembrato mai rilevante questo particolare… Preferiscono lui in molte circostanze) in efeftti mi trovo a fare sempre io la parte del “cattivo”. Chi sgrida e punisce etc sono molto più io di lui, che è uno splendido padre coccoloso e “materno”.
    Ho sempre pensato che fosse così in contrapposizione a SUO padre, un papà vecchio stile poco presente e molto rigido, che non ha mai preso in braccio i figli.
    MIO padre invece è un mammo a sua volta, pur essendo sempre stato anche autoritario e autorevole e non credo sia un caso che mi sia scelta un consorte simile a lui

  2. cristella

    Anche mio marito è intercambiabile con me per la cura di nostra figlia (non altrettanto per la cura della casa, ma vabbè non si può pretendere).

    Devo dire che sia nelle coccole/giochi che nelle prese di posizione e nelle sgridate siamo abbastanza equivalenti.

    Abbiamo stabilito poche regole/divieti e insieme cerchiamo di farle rispettare.

    La differenza tra noi è che di fronte a un capriccio più prolungato o più difficile da gestire del solito io tendo a perdere la pazienza ed alzare la voce, mentre lui tiene il punto, riprende ed eventualmente mette in castigo nostra figlia senza mai alzare la voce, ma mantenedosi calmo e fermo.

    Per il resto nostra figlia cerca di più me per le coccole e il papà per il gioco, ma per quanto riguarda il rispetto delle regole sa che entrambi proponiamo/imponiamo le stesse e quindi non ha margini di manovra……mentre con i nonni sa come gestirli per ottenere quello che vuole.

    All’epoca dei primi capricci, mio marito cercava di svicolare e di porsi solo come compagno di giochi, ma io mi sono francamente subito ribellata all’idea di essere la “cattiva” della situazione e devo dire che ha cambiato decisamente rotta.

    Rileggendo gli inizi, mi è sembrato che inizialmente mio marito riproponesse quanto vissuto a casa sua: un padre per lo più assente e quando era presente si poneva appunto come compagno di giochi……..come dicevo, ragionandoci insieme, mi sembra abbiamo trovato un buon equilibrio.

    Alla prossima