Quanto è difficile essere genitori oggi? Sicuramente di più rispetto al passato. Viviamo in un’epoca in cui il valore del limite, delle regole, dei no, della capacità di tollerare la frustrazione appare sempre più sbiadito. Potremmo dire, impera un unico e solo messaggio: “tutto e subito”, si fa fatica a gestire le rinunce e, di conseguenza, ad insegnare ai bambini che non si può avere tutto, che bisogna aspettare.

Inoltre, i genitori di oggi sono costantemente “bombardati” da un discorso pedagogico che insiste nel proporre una cultura didattica del “fare il genitore”, indicando “come fare”, attraverso discorsi di esperti, libri e programmi. Confrontarsi è sicuramente prezioso, ma l’eccesso di informazioni rischia di indebolire la fiducia e la consapevolezza di madri e padri nelle loro capacità e intuizioni, ingombrandoli di nozioni e consigli.

È importante che ogni genitore possa incontrare, senza forzature, il desiderio di assumersi la responsabilità del delicato e faticoso compito educativo nella crescita dei figli, credendo nelle proprie intuizioni soggettive.

Come insegnare ai figli il senso del limite?

Partendo dalla fiducia nelle particolari e uniche capacità genitoriali, mamme e papà riusciranno, ognuno a modo proprio, a insegnare l’importanza delle regole e il valore del rispetto, in accordo con le peculiarità che ciascun bambino possiede.

Non sempre è facile porre dei limiti ai figli: i capricci e i pianti sono dietro l’angolo, talvolta insieme alla sensazione di “non essere un bravo genitore” perché non si accontentano le richieste del piccolo. E, come detto, la società contemporanea non facilita il compito, già delicato, dei genitori.

Regole e limiti funzionano però da contenimento, da punto di riferimento. Sono le linee guida per crescere, conoscere il mondo e conoscere se stessi: la libertà di ogni soggetto scaturisce dalla possibilità di comprendere le leggi e le regole che governano la società, per poterci vivere. Educare i figli significa anche aiutarli a tradurre una realtà che, altrimenti, può apparire troppo complicata e dentro la quale ci si può smarrire.

In quanti di questi rimproveri vi ritrovate? “Ora spegni l’iPad e fai i compiti”; “Non ti alzi da tavola finché anche i tuoi fratelli non avranno finito”; “Sistema i tuoi giochi”; “Non correre per strada”; “Lavati i denti prima di andare a dormire”; “Ho detto di no”. E tanti altri ancora.

Ma c’è molto altro che va’ al di là del fastidio e del capriccio momentaneo: la parola di un genitore che educa il figlio e l’amore di mamma e papà, che si prendono cura del soggetto che il proprio bambino è. Ogni regola veicola un discorso più ampio, che aiuta i figli a crescere, a diventare grandi, e che insegna loro qualcosa: che desiderio (inteso come affetti) e legge (inteso come confini) possono convivere.

Un giusto equilibrio tra libertà e limiti

Sono proprio i genitori, attraverso il loro esempio, a dare testimonianza del limite, presentandosi a bambini e ragazzi come soggetti adulti che rispettano le regole. Ciò aiuta i figli a essere responsabili delle loro azioni e del loro comportamento, a comprendere le situazioni (e a volte i possibili pericoli), ad acquisire competenze, a saper tollerare la frustrazione, la noia, e a rispettare la parola dell’altro. A dare, per esempio, il giusto valore al tempo dedicato ai vari momenti della giornata: stare insieme a tavola, studiare, giocare.

Conoscere il valore del limite può dunque essere un’esperienza fondamentale per il bambino, che impara così, con la guida di mamma e papà, a controllare e riconoscere il mondo caotico dei propri impulsi e delle proprie emozioni, a gestire i rapporti, a comprendere il valore del tempo e del rispetto, per sé e per gli altri. 

Si ringrazia per il contributo
Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus
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