L’Italia non è un paese per genitori? Secondo gli ultimi dati si fanno sempre meno figli (1,31 per donna) e sempre più tardi (primo parto all’età media di 31 anni). Inoltre, le donne si trovano spesso costrette a rinunciare a lavorare (il 43,2% delle donne tra i 25 e i 49 anni con figli minorenni risulta non occupata) o ad “accontentarsi” di un part-time (40% delle donne con almeno un figlio). Sicuramente tra le cause principali ci sono le poche tutele e l’impossibilità di conciliare vita professionale e cura dei figli.

Bonus Famiglia 2020

Le novità per la famiglia nell’ultima legge di Bilancio sono state tre: il contributo alla spesa dell’asilo nido che può arrivare fino a 3mila euro, un bonus di 400 euro per l’acquisto di latte artificiale, ma solo per le mamme con specifiche patologie che non possono allattare, e la modifica del bonus bebè, che è rivolta a tutti i nuovi nati, basata sul reddito dei genitori.

https://www.mammeacrobate.com/bonus-nido-2020-aumento-fino-a-3000-euro/

Congedo di paternità aumenta da 5 a 7 giorni

Inoltre, c’è un importante cambiamento per i Neo-papà. La normativa sul congedo paternità per la nascita del figlio è stata modificata e prolungata da 5 a 7 giorni, più un giorno di congedo facoltativo. Ne hanno diritto i papà lavoratori dipendenti entro i primi 5 mesi di vita del figlio, o 5 mesi dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento.

Il periodo di astensione dal lavoro è obbligatorio perché è un diritto autonomo del papà rispetto a quello della mamma di fruire della maternità, è facoltativo perché è collegato al diritto della madre di assentarsi dal lavoro. Per i giorni di congedo obbligatorio e facoltativo il padre ha diritto a percepire un’indennità giornaliera dall’Inps pari al 100% della retribuzione.

Ma come funziona? Per usufruire del congedo obbligatorio bisogna comunicare l’intenzione al datore di lavoro in forma scritta con un preavviso di almeno 15 giorni; per il congedo facoltativo occorre allegare, insieme alla richiesta, una dichiarazione della madre di rinuncia ad un giorno di maternità. Questa possibilità è quindi in funzione della mamma lavoratrice che anticipa il termine finale del periodo post partum. Se l’indennità non è anticipata dal datore di lavoro, bisogna richiedere la fruizione del congedo di paternità in modo diretto all’Inps, attraverso la domanda per via telematica.

Una piccola conquista per i papà che possono godersi il figlio appena venuto al mondo.

Congedo di maternità da 5 a 6 mesi (anche per i papà)

Insieme a queste novità, c’è un’altra proposta del governo a favore delle famiglie basata proprio sulla modifica delle normative riguardo al congedo di maternità. Attualmente sono previsti 5 mesi per le mamme, gestibili in 1 mese prima della nascita e 4 dopo oppure 2 prima e 3 dopo.

La nuova proposta di governo prevede un unico congedo di 6 mesi, dei quali l’80% (5 mesi) sarebbe riservato alle madri e il 20% (1 mese) ai padri. Un prolungamento dedicato alle mamme, che più dei papà devono scendere a compromessi con la carriera per occuparsi della famiglia. Ma anche ai papà, in modo da favorire una maggiore condivisione degli impegni di cura.

Purtroppo al momento è solo un’ipotesi, bisognerà valutare tempi, modalità e soprattutto costi. Non è abbastanza per i genitori che devono conciliare figli e lavoro, ma è già qualcosa.

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