Mamme all’ascolto, alzi la mano chi tra di voi non ha mai avuto dubbi sull’uso del succhietto (il ciuccio) per i nostri figli: farò bene a darglielo? E fino a che età posso lasciarglielo? Ma sarà vero che deforma il palato? Ma a me il succhietto serve per calmarlo quando è agitato: come faccio senza?

Tutte abbiamo affrontato – o stiamo affrontando – la fase dei grandi interrogativi su questo argomento (circondate ovviamente da pareri non richiesti) e la confusione è tanta. Ebbene, abbiamo incontrato il professor Luca Levrini, presidente vicario corso di laurea Igiene Dentale Università degli Studi dell’Insubria, il quale non solo ha risposto alle nostre domande, ma ci ha anche rassicurato: l’uso del succhietto è normale e porta dei benefici. L’importante è rispettare poche e semplici regole. Ecco cosa abbiamo scoperto. 

L’importanza della suzione per il neonato

Nel neonato la suzione è un’esigenza primaria e naturale: “A quell’età, il bambino non ha la percezione che la mamma sia altro da lui, ma ha la certezza che lui è la mamma e la mamma è lui, ovvero si sente un tutt’uno con lei. La suzione, quindi, è l’interfaccia che gli consente di vivere questa certezza con grande sicurezza. E dev’esserci: serve al bambino non solo per alimentarsi, ma anche per nutrirsi di emozioni”. Perché la suzione ha una funzione primaria nutritiva ma anche non nutritiva.

Ciuccio sì o ciuccio no?

Il succhietto è utilizzato da circa il 77% dei bambini. Questo perché rappresenta un oggetto transizionale: aiuta e supporta il bambino nei primi distacchi dalla madre. All’inizio il neonato si sente un tutt’uno con la mamma, ebbene, il succhietto è una sorta di coperta di Linus che lo aiuta nel percorso di naturale e graduale separazione da lei. E per questo non stupitevi se alcuni bambini vogliono solo ed esclusivamente quel succhietto: è il loro, è familiare, sa di mamma. Per questo, deve avere delle caratteristiche precise, per non nuocere al piccolo.

Il ciuccio fa male solo se…

Le negatività che può avere un succhietto si accompagnano sempre a un se: “Per prima cosa, il succhietto fa male se utilizzato prima che sia ben avviato l’allattamento naturale: stanca il bambino e, nel momento in cui si attacca al capezzolo, può stimolare la lattogenesi in modo inefficace. Meglio aspettare il primo mese per prendere le misure con le poppate. Il consiglio finale è sempre di darlo ad allattamento avviato. Poi, non va bene utilizzare il succhietto se è in corso un’otite media perché la suzione peggiora il disturbo. Infine, fa male se utilizzato oltre i 3 anni perché può determinare malocclusioni. Come regola generale il succhietto non deve sostituire l’attenzione dei genitori alle richieste di comunicazione del bambino.

Il ciuccio fa bene perché…

“Il succhietto fa bene, invece, in molti casi, dimostrati anche con supporto scientifico. Fa bene ai nati prematuri perché ne riduce i tempi di ospedalizzazione; riduce il dolore in tutte le manovre invasive di pronto soccorso o di vaccinazione; riduce il rischio di succhiarsi il dito; riduce il rischio di SIDS (Sindrome della morte in culla) nel primo anno di vita, sia di notte che di giorno; infine, stimola la muscolatura periorale”.

Che forma e caratteristiche deve avere il ciuccio?

Partiamo da una doverosa premessa: il succhietto dev’essere fisiologico, ovvero perfettamente al palato. Il succhietto deve avere una conformazione tale per cui deve guidare la lingua nella giusta posizione, in avanti e in alto, in modo che possa svolgere la sua importante funzione: stimolare il corretto sviluppo delle ossa mascellari.

Ciuccio e respirazione nel bambino, che rapporto esiste?

“Faccio un’introduzione sulla respirazione – ci spiega il prof. Levrini – tutti sappiamo che si respira dal naso o dalla bocca (anche se sarebbe sempre meglio via naso, poiché l’aria è più filtrata, più calda). Quando la lingua è nella posizione fisiologica si crea nell’orofaringe lo spazio per la corretta respirazione. Se il succhietto ha la forma giusta permette di far avanzare la mandibola e con essa, la lingua, aprendo lo spazio per la corretta respirazione. La cosa non è da sottovalutare, poiché si conta che in Italia circa 700 mila bambini dai 2 ai 10 anni abbiano problemi respiratori, dovuti a problemi anatomici o allergici e questo si riverbera sulla qualità del sonno”.

Chicco ha scelto PhysioForma™ per tutti i suoi succhietti, perché?

Physioforma è stata sviluppata dall’Osservatorio Chicco dopo anni di studi scientifici in collaborazione con numerosi esperti, sulla forma del palato, sulla posizione della lingua e sulle forze da lei esercitate. Tutti i succhietti Chicco hanno questa forma proprio perchè guida la lingua in avanti e in alto, fornendo gli stimoli giusti per la formazione di bocca e palato favorendo, così, il corretto sviluppo ortodontico e la respirazione fisiologica. PhysioForma™ nasce, quindi, proprio dall’esigenza di rispettare l’anatomia della bocca del bambino e la posizione fisiologica della lingua, non ostacolando le normali funzioni della cavità orale.

Come mai è nato il TrymeBox Chicco?

Nel Try Me Box sono presenti tre succhietti uguali nella forma (PhysioForma) ma diversi nei materiali e nel design. Il Try Me Box contiene: 1 PhysioForma™ Gommotto in silicone, 1 PhysioForma™ Gommotto in caucciù e 1 PhysioForma™ Micrò. In questo modo il bambino può scegliere il succhietto che preferisce (o tutto morbido, o più piccolo, ..) e i genitori sono tranquilli che la forma sia sempre quella giusta per la sua bocca.

Quando è il momento giusto per proporre per la prima volta il succhietto?

 Continua il prof. Levrini: “Ricordate che se il bambino non prende subito il succhietto, non significa che non gli piace o che non lo accetta: semplicemente è una cosa nuova a cui abituarsi. Per questo non va inizialmente proposto nei momenti di crisi. Normalmente, infatti, la mamma offre il succhietto quando il bambino urla, piange, ha fame, è stanco… Ma questo non è il momento giusto per le prime prove. È meglio proporlo quando è in una fase di prerilassamento, come prima della nanna o in un momento di coccole.

Provate a proporne uno e osservate come va: i materiali silicone e caucciù sono più morbidi, mentre il Micrò è più piccolo, ma con scudo rigido. Non vi è un giusto ordine di utilizzo: per esempio, se un bimbo è piccolo o ha una suzione più debole, potete cominciare con Micrò e poi passare ai Gommotti. Nel Try Me Box avete tutte le combinazioni possibili, restando intransigenti solo su una cosa: la qualità e la forma, quella di PhysioForma”.

Post in collaborazione con Chicco

Author

Digital Lover e socialmediaholic, da sempre web addicted e dal 2007 anche mamma (acrobata) di Arianna e dal 2012 di Micol. Mammeacrobate è la mia terza creatura! Qualcosa di me la trovi anche qui www.manuelacervetti.com

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