Già durante la gravidanza non si possono assumere molti farmaci, ma cosa accade in allattamento? Se si è affette da patologie sia croniche che acute c’è sempre il terrore che i farmaci possano avere effetti tramite il latte materno sul neonato. Ci siamo informati tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, che riporta queste informazioni: “la maggior parte dei farmaci passa nel latte per diffusione passiva, trasporto attivo o pinocitosi. Il passaggio del farmaco nel latte materno dipende essenzialmente dalla sua biodisponibilità; i fattori che influiscono prevalentemente sul passaggio sono il peso molecolare, il legame alle proteine, il grado di lipofilia del farmaco. Altri elementi che possono influenzare la quantità di farmaco assunta dal lattante sono la quantità di latte materno che il neonato assume giornalmente e la percentuale di farmaco che viene assorbita a livello gastro-enterico”. Come destreggiarsi dunque tra i farmaci?
Farmaci e lattanti: i parametri a cui porre attenzione
I due principali parametri utilizzati per valutare l’escrezione di un farmaco nel latte sono:
- Milk/Plasma ratio (M/P) o rapporto L/P
- Relative Dose Infant (RID)
A questi parametri, legati alle caratteristiche farmacocinetiche del farmaco, bisogna aggiungere altre caratteristiche proprie del lattante come la prematurità, la maturazione del metabolismo epatico, la filtrazione renale, la maturazione della barriera emato-encefalica.
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Farmaci e allattamento: gli studi sui rischi
“I dati sui rischi legati al trattamento farmacologico durante l’allattamento sono ottenibili per la maggior parte dei farmaci sulla base di dati teorici (se un farmaco non viene assorbito per via orale, come ad esempio l’eparina, non può produrre effetti nocivi sul lattante) o epidemiologici (ottenuti da evidenze cliniche). Spesso i dati disponibili in internet o sui libri sono contradditori, o perché si basano su diverse interpretazioni di studi epidemiologici, o perché sono stati aggiornati in momenti diversi, basandosi su studi differenti”.
Sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco i dati relativi all’allattamento sono stati ricavati dai dati internazionali e sulla base dei lavori scientifici disponibili al momento dell’aggiornamento della scheda del farmaco. Si rimanda quindi ad ogni scheda farmaco per le indicazioni sull’allattamento.
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I consigli dell’Agenzia Italiana del Farmaco sull’interazione tra farmaci e allattamento
Sicuramente la mamma deve sempre chiedere consiglio al medico prima di assumere un farmaco e, in caso di patologie che richiedono una terapia farmacologica costante, avvisare anche il pediatra.
Ecco i 9 consigli dati dall’Agenzia Italiana del Farmaco:
- vanno prescritti solo i farmaci indispensabili;
- vanno evitati i farmaci da banco se non prescritti dal medico;
- va evitata l’auto-prescrizione;
- utilizzare, se possibile, la via di somministrazione che riduca al minimo il passaggio nel latte (ad. esempio somministrare corticosteroidi per via inalatoria anziché orale);
- scegliere i farmaci per cui vi è esperienza clinica, evitando i farmaci da poco immessi nel mercato;
- evitare i farmaci con lunga emivita o con lunga durata d’azione;
- assumere il farmaco al minimo dosaggio terapeutico efficace e per il tempo consigliato dal medico;
- scegliere farmaci non assorbiti o poco assorbiti per via gastrointestinale;
- assumere il farmaco subito dopo la poppata, in quanto il picco ematico avviene tra 1 e 3 ore dall’assunzione orale. Se il farmaco viene assunto una volta al dì, assumerlo dopo il pasto che precede il riposo notturno.
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