MILANO – Per un neonato il latte materno è quanto di meglio si possa desiderare. Per offrire il meglio ai propri piccoli le neomamme dovrebbero però seguire un’alimentazione adeguata, cosa che spesso non accade, come rivela una ricerca dell’Università di Granada. Dallo studio è infatti emerso che ben il 94 per cento delle neomamme che allattano segue un regime alimentare sbagliato, non rispettando l’apporto necessario di grassi e di vitamine.
CARENZE NUTRIZIONALI – I ricercatori spagnoli hanno preso in esame 100 campioni di latte di 34 mamme alle quali hanno anche chiesto di compilare un questionario sugli alimenti ingeriti nei tre giorni precedenti alla raccolta dei campioni di latte. Il 94 per cento delle mamme coinvolte seguiva una dieta ipocalorica, fatto collegato soprattutto al ridotto consumo di grassi. Sempre il 94 per cento delle partecipanti seguiva una dieta troppo ricca di proteine, superando la dose giornaliera raccomandata (Rda). Nell’88 per cento delle neomamme è stata inoltre evidenziata una carenza di vitamina A e nel 99 per cento una carenza di vitamina E. Ancora il 94 per cento delle partecipanti presentava anche una carenza di ferro, micronutriente fondamentale per lo sviluppo neurologico del bambino.
COMPOSIZIONE DEL LATTE – Analizzando la composizione dei campioni di latte raccolti gli esperti dell’Università di Granada hanno evidenziato che i grassi polinsaturi presenti in quantità maggiore erano quelli della serie omega-6, che rappresentavano il 17-18 per cento di tutti grassi presenti nel latte. Questa percentuale, fanno notare gli autori, supera quella evidenziata in altri paesi europei e anche in altre regioni della Spagna. L’acido oleico, un grasso monoinsaturo, è risultato invece il grasso presente in quantità maggiore nei campioni raccolti, rappresentando dal 33 al 40 per cento dei grassi totali, percentuale comparabile a quella rilevata in altri paesi del Mediterraneo. «Il latte materno è il modo migliore per nutrire i neonati – premette Jose Luis Gomez Llorente che ha guidato lo studio – Tra i vari nutrienti in esso presenti ci sono i grassi che giocano un ruolo cruciale, in particolar modo i grassi polinsaturi delle serie omega-3 e omega-6 e i loro derivati a lunga catena, ovvero l’acido arachidonico e l’acido docosaesaenoico. Quest’ultimo è associato allo sviluppo di diversi funzioni nel neonato, come lo sviluppo cognitivo (apprendimento) e quello visivo. Non solo, sortisce un effetto protettivo nei confronti delle malattie allergiche. Le mamme che allattano al seno, seguendo una dieta appropriata, possono fare molto per migliorare la composizione del proprio latte e così offrire al bebè il meglio sotto tutti i punti di vista».
CONSIGLI ALIMENTARI – «Il modello dietetico per la donna che allatta è simile a quello consigliato in dolce attesa, con alcune varianti riguardanti in particolare una maggior richiesta di proteine, fondamentali per la crescita del bambino. È assolutamente sbagliato abolirle, come fanno diverse donne – spiega Giorgio Rondini, professore ordinario di pediatria all’Università di Pavia -. Importante anche un corretto apporto di calcio, ferro, vitamine e, più in generale, di tutti i micronutrienti». Il modo migliore per far fronte a queste necessità è quindi seguire un’alimentazione varia, ricca di vegetali freschi, pesce (per arricchire il latte materno di acidi grassi omega-3, utili per lo sviluppo del sistema nervoso del lattante), latte e derivati, con l’olio d’oliva come principale grasso da condimento. «Meglio evitare gli alimenti che possono conferire odori o sapori sgradevoli al latte, tra cui asparagi, aglio, cipolle, cavoli, mandorle amare nonché spezie come il peperoncino. Infine è bene assumere con cautela i prodotti che contengono sostanze eccitanti, come tè, caffè, coca cola ed vitare alcolici e sigarette».
Fonte Corriere.it
1 Comment
In effetti penso che in generale, non solo in allattamento, si faccia poca attenzione alla qualità dei grassi ed è giusto ricordarlo.
Importanti anche le vitamine: è impossibile che il latte ne contenga a sufficienza se la dieta ne è scarsa, dato che il nostro corpo non è in grado di produrle!
Però mi dispiace che si ricada nella lista di alimenti “sconsigliati”: ma lasciamo mangiare a queste neomamme, già provate da fatiche fisiche e emotive, ciò di cui hanno voglia! Magari con moderazione,certo, ma qualche variazione di sapore del latte è normale!