Scoprire di essere incinta può creare una sensazione di panico iniziale. Ricordo perfettamente quel momento: dopo mesi e mesi a cercare un bimbo, in un piovoso primo agosto, mi sono resa conto di avere un ritardo. Dico mesi perché Giacomo non è arrivato in un attimo, come invece è successo a molte mie amiche. Ci sono voluti quasi due anni per convincerlo a farsi trovare. Tra una visita e l’altra, tra uno specialista e l’altro, io e mio marito abbiamo capito una cosa: l’importanza della prevenzione, a tutte le età. E dell’azione: stare con le mani in mano non è mai stata una delle mie caratteristiche, preferisco capire cosa succede e agire di conseguenza. Così è stato anche per la ricerca di un bambino.
E visto l’esito mi ritengo molto fortunata: l’aver dato ascolto al mio corpo e alla mia mente, ai miei desideri, subito, senza aspettare troppo tempo, mi ha permesso di raggiungere l’obiettivo che desideravo più di ogni altro, il sogno di diventare mamma.
Ma lasciamo le diagnosi ai medici, visto che non lo siamo, e torniamo al racconto: eravamo arrivati al momento più importante! Mi tremavano le mani, forse ancora di più di quanto succede normalmente, visti i tentativi vani dei mesi precedenti, mentre appoggiavo il test di gravidanza sul lavandino del bagno e andavo in camera a nascondere il viso dietro a un cuscino, urlando a mio marito: “Controlli tu eh, che io ho troppa paura!”. E così, dopo qualche minuto, lo vedo sulla soglia della nostra stanza da letto, sorridente, che mi dice, in un italiano sgangherato a causa dell’emozione: “Mi sa che siamo incinti!”.
Tra gioia e confusione quello è il momento in cui ha avuto inizio il periodo delle visite: le domande e i dubbi sono tantissimi. Da dove iniziare? Per prima cosa dovevo trovare un ginecologo che mi supportasse in questo importante percorso.
Fossi incinta oggi sicuramente proverei a trovare il mio ginecologo su iDoctors, un servizio che permette di prenotare una visita specialistica direttamente dal computer, selezionando la propria zona di riferimento, il tipo di prestazione e lo specialista di cui si ha necessità. Mi sarebbe stato parecchio d’aiuto in quel momento di totale confusione.
Infatti non è stato facile, la mia dottoressa si era trasferita da poco all’estero e mi sono ritrovata a cercare all’ultimo un riferimento. Ci ho messo un po’, tanto che ho avuto diverse difficoltà sia nella prenotazione delle eco dei 3 trimestri (traslucenza, morfologica, accrescimento), sia nel trovare una persona a cui affidare me e il mio bambino nei 9 mesi più belli che potessi immaginare. Tra il passaparola e le esperienze delle amiche, come scovare lo specialista adatto a sé?
Sì, sono stata sicuramente molto fortunata, non tutte le donne hanno o hanno avuto questa grande chance, per tanti motivi diversi, che non sempre dipendono da noi e dalla nostra capacità di agire. Ma quando possiamo fare qualcosa…. facciamolo! E così oggi, memore della mia esperienza, mi faccio portatrice di un messaggio importante: prevenire e agire sono due azioni importantissime prima, durante e dopo la gravidanza. Basti pensare che a volte l’infertilità può derivare anche da un’infezione non curata al meglio.
Quello che ho imparato dalla mia esperienza? Che il nostro corpo va ascoltato e che bisogna fidarsi e affidarsi a medici competenti e ai controlli necessari, perché la prevenzione è importante. Sempre.
Che cerchiate un bimbo, che abbiate da poco partorito, o che siate mamme già da un po’, non dimenticatevi di voi stesse. Lo so, le cose da fare quotidianamente sono tantissime, pensare a noi è complicato e così ci trascuriamo. Ma siamo il motore della famiglia e dobbiamo essere in forma!
Insomma, ancor di più oggi che la tecnologia ci assiste, non ci sono scuse quando si tratta di prendersi cura di noi, anche dopo la gravidanza, che comporta così tanti cambiamenti nel corpo di una donna!
Diritto d’autore: napatcha / 123RF Archivio Fotografico
Comments are closed.