Ho sempre pensato che, per imparare, niente è meglio di vivere un’esperienza. I libri sono una risorsa importante ma da soli, spesso, non bastano a far appassionare i bambini a una materia o a un argomento.
Nulla è più coinvolgente di poter toccare con mano, osservare con i propri occhi. Una certezza che ho da sempre, sin da quando ero io a trovarmi dietro a un banco e su cui ogni giorno, nel mio lavoro con i più piccoli, ho continue conferme.
E allora perché non sfruttare la loro curiosità e la voglia di esplorare?
A scuola stanno studiando le foglie? Andiamo in giro per la città a raccoglierle per poi osservarle e capirne insieme le caratteristiche.
In storia è il momento del Medioevo? Il nostro è un Paese pieno di borghi e castelli, approfittiamo del week end e partiamo alla scoperta con tutta la famiglia.
Vi ricordate poi, in scienze, i famosi stati della materia? Solido, liquido e gassoso. Armiamoci di tutto quello che serve – contenitori, acqua, formine per il ghiaccio, pentolini – e trasformiamo la nostra cucina in un laboratorio dove lanciarci in divertenti esperimenti.
E per geografia? Tocca agli habitat naturali? E allora conosciamoli da vicino! Certo, non è fattibile proprio per tutti – prendiamo il deserto, diciamo che non è comodissimo arrivarci – ma per molti altri abbiamo varie possibilità.
Pensiamo ad esempio al mare e alle specie che lo abitano. Se vivete in una città costiera, il gioco si fa più semplice. Magari con un giro sugli scogli o in spiaggia per osservare le conchiglie e le specie vegetali che si posano sul bagnasciuga e con un’intervista ai pescatori al porto.
Ma per chi non è così fortunato, si può rimediare con una gita all’acquario: Genova, Milano, Cattolica, Livorno e gli altri sparsi in tutta Italia, che propongono i più diversi percorsi educativi.
Questi sono solo alcuni dei modi che si hanno per studiare trovando strade “complementari” ai libri, ma non c’è limite a quello che ci suggerisce la fantasia, basta ingegnarsi un po’!
Oggi anche la scuola si muove sempre più in questa direzione e sono tante le attività didattiche che partono da esperienze concrete, come quelle protagoniste di un progetto che parla proprio del mare.
Si tratta di Vita in Piattaforma, un progetto nato da un’idea Eniscuola, realizzato in sinergia con il Distretto Centro-Settentrionale Upstream di Eni, in collaborazione con la Fondazione Eni Enrico Mattei e la Fondazione Onlus Cetacea.
Un’interessante iniziativa pensata per far conoscere ai bambini la ricchissima flora e fauna del Mar Adriatico e, in particolare, la grande biodiversità e gli habitat che si creano attorno alle piattaforme estrattive.
Un progetto che ha coinvolto, per l’anno scolastico 2015/2016, 7 classi di 5 scuole primarie del comune di Ravenna, oltre 140 bambini che, attraverso coinvolgenti laboratori, hanno avuto l’occasione di esplorare la biodiversità adriatica, conoscere le caratteristiche-abitudini delle diverse specie che vivono nel nostro mare e condividere informazioni sugli habitat che si creano intorno alle piattaforme off-shore, che possono diventare delle vere e proprie oasi di ripopolamento della fauna marina, come una sorta di scogliera artificiale.
I diversi laboratori si sono svolti con la partecipazione attiva dei bambini, che hanno rielaborato i contenuti appresi in testi, immagini, interviste e video. Tanto il materiale prodotto, raccolto poi in una piattaforma multimediale – dove trovare anche divertenti giochi sul mondo marino – sfruttando così il linguaggio della tecnologia, affiancando alle numerose attività all’aperto, come il monitoraggio dell’ambiente costiero, l’uso di strumenti interattivi. Un bel mix tra reale e virtuale!
In più lo scorso 26 maggio Eni ha partecipato alla Giornata della Tartaruga Marina presso la sede della Fondazione Cetacea a Riccione, permettendo agli alunni coinvolti nel progetto di assistere al rilascio in mare dalla spiaggia di una tartaruga marina riabilitata. Un momento emozionante per tutti!
Un bel modo per coinvolgere i più piccoli rendendoli protagonisti attivi dell’apprendimento!
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