Cosa ricordi dell’Ospedale?
Masha e Orso che mi sono venuti a trovare in camera!
Sarebbe bello se, ripensando a un periodo trascorso in ospedale, tutti i bambini potessero dare questa risposta, ricordando quella vissuta come un’esperienza a loro misura, fatta anche di piccoli momenti di normalità che alleviano la fatica e la lontananza da casa.
Se è difficile per noi adulti, figuriamoci per i più piccoli, soprattutto quando il tempo da passare tra visite e cure è lungo e l’ambiente ospedaliero può risultare molto traumatico, in particolare nei primi anni di età.
Sapere, quindi, che c’è chi ogni giorno lavora per rendere l’ospedale più umano e child-friendly, ci fa sperare che saranno sempre più i bambini che potranno avere ricordi positivi come quelli di Camilla, la piccola paziente dell’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, con le cui parole abbiamo aperto questo post. Nonostante tutto. Nonostante la malattia e le difficoltà.
Ed è proprio lì, in quell’ospedale che siamo state la scorsa settimana, in occasione dell’inaugurazione del “nuovo” reparto di Chirurgia Pediatrica, completamente rinnovato grazie all’importante sostegno dell’associazione OBM Ospedale dei Bambini Milano – Buzzi, la Onlus che dal 2004 lavora a fianco del personale per migliorare la cura e l’assistenza dei bambini e delle famiglie, con l’obiettivo di renderlo un ambiente più accogliente per loro e la loro famiglia.
Un sostegno che è trasversale a tutti i reparti e servizi, ma che dà particolare attenzione proprio ai bambini ricoverati nel reparto di Chirurgia Pediatrica, dove ogni anno vengono eseguite oltre 2.500 operazioni – alcune anche molto complesse – su neonati, bambini e ragazzi fino al diciottesimo anno di età.
Un reparto tanto delicato, con bisogni tanto particolari, che richiede attenzioni speciali. Attenzioni che nel 2010 hanno spinto OBM Onlus ad attivare un servizio di sostegno psicologico dedicato ai pazienti di tutta l’area chirurgica, per offrire un supporto e rendere meno difficile accettare e superare la malattia.
Grazie alla raccolta fondi del 2015 – che ha sfiorato i 600.000 euro solo attraverso donazioni da privati – l’Associazione ha potuto donare all’Ospedale dei Bambini strumenti scientificamente avanzati dedicati alla Terapia Intensiva Neonatale e alla chirurgia mininvasiva e tridimensionale.
Nel 2016, OBM Onlus ha deciso di rivolgere attenzione e risorse anche all’umanizzazione degli ambienti ed all’accoglienza. E, durate la nostra visita abbiamo avuto modo di vederne direttamente il risultato, in un reparto che si è magicamente popolato di simpatici amici – scimmie, tucani, fenicotteri – che si rincorrono sulle pareti, sugli ascensori, nei corridoi, arricchendosi di nuovi lettini e molti altri supporti per sentirsi un po’ più a casa.
Ovviamente, se avessimo la bacchetta magica, ci piacerebbe far sparire la parola malattia dalla vita dei bambini, ma visto che non è possibile, il fatto che in qualche modo si possa aiutarli a viverla in un ambiente che riserva loro un’attenzione speciale, ci conforta un po’… Perché sono anche le piccole cose a fare la differenza.
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