Ho da poco finito di leggere un libro intitolato “Più gentile della solitudine” di una giovane scrittrice – Yiyun Li – nata in Cina ma vissuta negli Stati Uniti.
Ad un certo punto del libro c’è una madre che dice alla figlia “lanciandosi nel suo monologo preferito sulle responsabilità di figli e genitori”:
Vedi, i genitori nutrono e vestono un figlio e provvedono alla sua educazione. Per ripagarli di averlo allevato, un figlio dovrebbe sempre tenere conto del benessere dei suoi, quando prende una decisione. Se a scuola non eccelli, non distruggi sono la tua vita ma anche la loro, perché come potrai ripagarli se non ottieni un buon lavoro? Se sposi la persona sbagliata, non sei solo un irresponsabile nei tuoi confronti ma procuri angosce ai tuoi genitori. Qualsiasi cosa tu faccia devi pensare innanzitutto a loro.
Parole forti, indubbiamente. Teniamo presente che la storia si svolge in Cina, dove certamente tuttora vige una mentalità abbastanza lontana dalla nostra occidentale, però…
Esaminiamo quanto afferma questa madre.
È indiscutibilmente vero che le decisioni sbagliate dei figli procurano angosce nei genitori. Ma basta questo per chiedere ai figli di pensare innanzitutto ai genitori qualsiasi cosa facciano?
NO, non basta, anzi secondo me è assolutamente sbagliato e addirittura diabolico chiederlo ai nostri figli.
Ad un certo punto si dovrebbe recidere il famoso cordone ombelicale che ha tenuto legati madre e figlio e da quel punto ognuno è responsabile delle sue azioni e solo a se stesso deve rispondere.
La libertà significa responsabilità: ecco perché molti la temono.
È una frase di George Bernard Shaw che condivido. Nessun genitore può chiedere ad un figlio quello che chiede la madre della giovane Moran nel libro che ho letto.
È ingiusto, è inumano. Nessun genitore dovrebbe mettere al mondo figli aspettandosi che si facciano carico della sua vita e della sua felicità.
E, aggiungo io, nessun figlio dovrebbe sentirsi in diritto di intervenire nelle decisioni dei suoi genitori.
Ben venga una relazione genitori/figli dove ognuno porti pareri, esperienze, consigli ma lasciamo stare la frase “io al posto tuo farei così”.
Voi cosa ne pensate?
photo credit: josealbafotos – pixabay
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