Settembre 2015

Ci ho pensato durante tutto il tragitto in macchina.
Tiro fuori le chiavi e le inserisco nella toppa della porta.
Ho deciso. Faccio fare 2 giri alla chiave.
Entro in casa. Lei è lì.

“Stavo pensando” le dico “che dobbiamo dare stimoli ai bambini. Dobbiamo aprire le loro menti. Penso proprio che dovremmo far fare loro più attività possibili, quest’anno”.

Maggio 2015, quasi giugno: arrivano i saggi!

Il tavolo è stato sgomberato per fare spazio ad una serie di stampe. A lato, il portatile è acceso, con un file excel scritto fitto fitto.

“Oddio, la Dichiarazione dei Redditi?” chiedo.
“No, i saggi di fine anno”

Sarà una lunga serata.

“Cominciamo dalla Belva Sr. Saggio di teatro”
“Saggio di teatro?”
“Sì, quest’anno hanno fatto un progetto di teatro, per cui c’è il saggio di teatro”
“In terza elementare”
“Sì”
“E che rappresentano?”
“L’Amleto, in 14 atti, così possono recitare tutti i bambini”
“Entusiasmante”
“Lo spettacolo è martedì prossimo”
“Apposto. Infrasettimanale”
“Sì. Cominciano alle 17. 3 ore di durata”
“Manco il Signore degli Anelli… vabè, segnamocelo…”
“Non ho finito”
“Ah, che succede?”
“Vorrebbero affittare la Scala a Milano. Stanno raccogliendo le firme”
“Una cosa comoda! L’alternativa?”
“Nella palestra della scuola”
“E noi per chi votiamo?”
“Per la Scala chiedono 500 euro a famiglia”
“W la Palestra”
“Poi c’è la chiusura della Scuola Calcio”
“Fanno un saggio pure qua?”
“Hanno organizzato un mini torneo a 24 squadre”
“Cos’è, Euro 2016?”
“Euro 2016 non ha il girone di ritorno. Qui il tutto è concentrato in 3 giorni. Mercoledì giovedì e venerdì.”
“Ed è finita la settimana. Orari?”
“Dalle 16.30 alle 23.00”
“Comodo”
“Poi c’è la Prima Confessione…”
“Cos’è, il saggio di Religione?”
“Quasi… questa è di mercoledì, dalle 8 di sera”
“Vabè, lascio il lavoro”
“Aspetta, non abbiamo ancora visto la Belva Jr”
“Oddio…”
“C’è a scuola il saggio d’inglese, poi il saluto di fine anno, poi c’è il saggio di pianoforte con la scuola di musica…”
“Il saggio di pianoforte? Ma se sa suonare solo il do”
“Infatti il maestro ha composto una Rapsodia in do, 1 ora di esibizione di sabato…
“Tutta in Do”
“Sì, tutta in Do”
“Beh, 1 ora non è troppo impegnativa”
“…però hanno 3 ore di prove al giorno, tutti giorni, da oggi al concerto…”

Sono sconvolto.
Prendo il foglio che tiene in mano…
Saggio di teatro, saggio di inglese, saggio di musica, saggio di bocce…

“Saggio di bocce? Fanno pure il saggio di bocce?”
“Eh sì… sai hanno fatto quel progetto a scuola degli Sport di una volta…”

Sudori freddi mi imperlano la fronte. Praticamente ci facciamo le vacanze così…

“Ma non è che dobbiamo partecipare a tutto, eh?” ci tiene a precisare lei.

Come no. Basta capire le priorità. Possiamo distribuire i vari eventi in 3 categorie, a seconda di come mi vedranno gli altri genitori.

I categoria: Homer Simpson, colui che non ha mai partecipato ad un saggio di Lisa
II categoria: Padre del mostro di Milwaukee, che non fu presente alla consegna dei diplomini
III categoria: la Merda Secca

Non ne usciremo mai…

“Poi ha chiamato la maestra e le ho chiesto del saggio…”
“Di sua sorella?” dico ormai un po’ nervosetto
Per quello mi ha detto che lo aveva proposto per il progetto di Genealogia, ma forse lo faranno l’anno prossimo…”

Settembre 2015

Ci ho pensato durante tutto il tragitto in macchina.
Tiro fuori le chiavi, quando vedo un uomo davanti alla porta di casa.
Ha un cappuccio, per cui non vedo bene il volto, ma mi sembra familiare.

“Buonasera…” gli dico
“Ciao sono io il tuo IO del futuro. Sono venuto per salvarti. Ci hai pensato durante tutto il tragitto in macchina, vero?”
“Sì”
“Fatti i fatti tuoi”
“Ma come… e gli stimoli?”
“Bastano quelli del bagno”
“E le menti dei bambini?”
“Ci piacciono chiuse. Come saracinesche”

photo credit: allegralchaple0 – pixabay

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