Lo scorso anno in questo post, vi avevamo parlato del Bonus Infanzia, conosciuto anche come Bonus Bebè, una misura prevista dalla legge 92 del 28 giugno 2012, che introduceva in via sperimentale per il triennio 2013-2015, la possibilità per la madre lavoratrice di richiedere, in alternativa alla maternità facoltativa, un contributo sotto forma di voucher da utilizzare per coprire i costi, per un massimo di sei mesi, di:

  • servizi per l’infanzia (asili pubblici o privati accreditati);
  • servizi di baby sitting.

Un contributo che, al momento della sua introduzione nel 2013, ammontava a 300 euro mensili, raddoppiati poi a 600 euro nel 2014 e destinato alle lavoratrici dipendenti o iscritte alla gestione separata e alle lavoratrici del pubblico impiego, con il fine di sostenere le famiglie.

Tuttavia, lo scorso 14 dicembre, con il messaggio n. 7402, l’INPS ha informato i cittadini che le risorse destinate a questa misura per il 2015 – pari a 20 milioni di euro – sono andate esaurite e che quindi non verranno esaminate nuove richieste salvo nuovi interventi da parte del Governo.

Una battuta d’arresto che purtroppo esclude chi pensava di poterne usufruire, in merito alla quale ci auguriamo che vengano presi nuovi provvedimenti nel 2016.

photo credit: pixabay

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