In Italia oltre 1 milione di bambini e adolescenti vive in una condizione di povertà assoluta e più di 8 famiglie su 100 al cui interno vi è almeno un minore, non riescono ad arrivare alla fine del mese.
Tante, troppe persone che non hanno accesso a uno standard di vita accettabile, famiglie che fanno fatica a sostenere i bisogni primari dei propri figli, a garantirgli il pieno diritto al cibo, all’istruzione, a una casa e a molto altro. Uno stato di indigenza che non può non avere ripercussioni anche sulla sfera educativa e che si traduce nell’impossibilità per molti under 18 di ambire a un futuro diverso, spesso anche solo di immaginarlo.
La povertà educativa in Italia è un fenomeno ancora troppo diffuso, un circolo vizioso che priva bambini e ragazzi di tante possibilità.
Cos’è la povertà educativa?
Nel nostro Paese, infatti, circa un quarto degli adolescenti di 15 anni non raggiunge le competenze minime in matematica e un quinto in letteratura.
Il 15% tra i 18 e i 24 anni non raggiunge il conseguimento del diploma superiore e solo il 13% dei bambini tra 0 e 2 anni ha la possibilità di accedere a servizi educativi come ad esempio il nido.
Nell’ultimo anno ben l’11% dei minori non ha preso parte ad attività sportive in modo costante, non ha avuto accesso a internet quotidianamente, non ha letto un libro, non è andato a teatro né a un concerto, né ha visitato un museo o un sito archeologico.
Sembra incredibile? Purtroppo è la realtà.
La campagna Illuminiamo il futuro
A dipingerci il quadro di questa situazione che, come mamme, ci dà davvero molto da pensare è Save the Children, che con il nuovo rapporto Illuminiamo il futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa, realizzato nell’ambito della campagna Illuminiamo il futuro avviata nel 2014, vuole richiamare l’attenzione sulla condizione attuale dei bambini e dei ragazzi in Italia, lanciando una sfida ambiziosa quanto necessaria, attraverso il raggiungimento entro il 2030 di 3 obiettivi volti a eradicare la povertà economica ed educativa:
1. Tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni
2. Tutti i minori devono avere accesso a un’offerta educativa di qualità
3. Eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa
Obiettivi che si traducono nella garanzia per bambini e ragazzi di godere di opportunità formative adeguate che li aiutino a sviluppare le loro competenze, di essere protetti da ogni forma di emarginazione, disagio e di vivere esperienze significative per il loro futuro, dove l’educazione è la vera chiave per il cambiamento.
Un’educazione di qualità quindi all’interno dei servizi educativi tradizionali,ma anche in famiglia e nell’ambito delle attività extracurricolari come quelle sportive, musicali, di volontariato che hanno un fortissimo ruolo nei percorsi a sostegno dei minori più svantaggiati.
Proprio partendo dall’importanza dei contesti extrascolastici, Save the Children a partire dal 2014 ha avviato un ampio programma di intervento che ha visto la nascita di spazi ad hoc in 8 regioni d’Italia.
I Punti Luce
Si tratta dei Punti Luce, spazi educativi nati in quartieri svantaggiati gestiti in collaborazione con partner locali radicati sul territorio, dove bambini e ragazzi possono partecipare ad attività ludico-ricreative, formative ed espressive pensate appositamente per loro, con il fine di scoprire le proprie risorse rafforzandone le competenze.
Supporto scolastico, lettura, safer internet, attività motorie e artistiche, teatro, fotografia, musica, educazione alimentare: questo e molto altro si può trovare all’interno dei Punti Luce dove anche i genitori che necessitano di un supporto – dal punto di vista legale, psicologico o educativo – possono trovare ascolto.
Inoltre per i minori in condizioni di indigenza, individuati in collaborazione con la scuola e con i servizi sociali, sono state pensate speciali doti educative, programmi individuali della durata di un anno pensati per garantire beni come libri e materiale scolastico o l’accesso corsi e attività ludico-educative a quelle famiglie che non possono permetterselo.
Nella nostra città, a Milano, il Punto Luce è stato creato all’interno di una realtà che ben conosciamo, da anni attiva sul territorio come punto di riferimento dei ragazzi dei quartieri della zona-sud ovest, il Centro Diurno Giambellino, in via Bellini 6. Qui bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni possono partecipare gratuitamente a vari attività e laboratori, dal sostegno scolastico all’hip pop, dalla fotografia alla cucina e molto altro.
Quelle stesse attività che ogni anno noi mamme cerchiamo per i nostri figli per dare loro stimoli sempre nuovi, stimoli a cui però tutti devono aver diritto.
Come genitori, ma prima ancora come esseri umani, è impensabile che ancora esistano bambini di serie A e bambini di serie B, e proprio per questo sosteniamo Illuminiamo il futuro, convinte che occorra l’impegno di tutti e che l’educazione sia l’arma più efficace per cambiare le cose e portare luce a un’infanzia che non può e non deve restare nell’ombra, mai.
Articolo sponsorizzato
photo credit: Paolo Patruno
Comments are closed.