Avete mai sentito parlare delle sezioni “primavera”? Sono nate in forma sperimentale nel 2007 come classi-ponte tra il nido e la scuola dell’infanzia, ma le idee al riguardo ancora non sono chiare e, soprattutto, i parametri relativi non sono molto rispettati.

Cerchiamo allora di capirne di più.

A chi si rivolgono?

Ai bambini di età compresa tra i 2 anni (compiuti entro il 31 dicembre) e i 3 anni (non ancora compiuti), che potrebbero risultare – da un punto di vista non strettamente “anagrafico” – troppo grandi rispetto ai compagni dell’asilo nido, ma troppo piccoli rispetto ai compagni della scuola dell’infanzia.

Ci sono differenze con l’ultimo anno di nido?

Il nido – rispetto alle sezioni primavera – rappresenta una realtà più ovattata, protetta e raccolta, in cui si dà molta importanza al contatto fisico e i bambini sono meno indipendenti.
Diverso è anche il progetto pedagogico: nelle classi-ponte, ruoli centrali assumono il benessere, l’immaginazione, la creatività (più strutturata) e, ovviamente, le prime forme di linguaggio, con lo scopo di sviluppare e migliorare capacità psicomotorie, di attenzione, autonomia, comunicazione, espressione, gestione delle emozioni e maturazione della propria identità. Fondamentali sono anche il gioco e le relazioni con i compagni.

Qual è il ruolo delle educatrici?

Il personale educativo deve possedere uno dei titoli di studio idonei per poter lavorare nelle scuola d’infanzia o nei nidi.
Certamente, la presenza e il supporto – anche materiale – dovrà essere maggiore in una sezione primavera, per la presenza di bambini non ancora autonomi nel mangiare da soli, nell’igiene personale (molti porteranno ancora il pannolino), nel restare seduti e mantenere l’attenzione, nel riposino pomeridiano.
Il rapporto educatore-alunni dovrebbe essere pari a 1 a 10 (in media, il numero di alunni per educatrice è maggiore rispetto al nido) e l’approccio educativo più “cognitivo” e meno “affettivo”, rispetto a quello utilizzato con bambini più piccoli.

Quali i vantaggi?

Se il bambino è già abbastanza autonomo, si fa capire, è socievole e curioso e non ha frequentato il nido, la sezione primavera potrebbe rappresentare un inserimento più soft, sereno, consapevole e graduale nel mondo della “scuola”.

Cosa valutare?

Al di là del fatto che di queste classi-ponte ne sono state attivate ancora poche, per decidere se iscrivervi o meno il proprio bambino, bisogna valutare – nel caso già frequenti un nido dove sia ben inserito – se il cambiamento non potrebbe rappresentare per lui un “trauma” troppo precoce ed evitabile.

Inoltre è estremamente importante prendere attentamente in considerazione il progetto pedagogico offerto dalle varie scuole e farci guidare soprattutto da questo nella scelta, valutando le possibili ricadute formative sui più piccoli, evitando così di soffermarci su questa opzione come alternativa al nido, perché i nostri bambini non sono stati ammessi o perché si tratta di un servizio dai costi più contenuti.

 

Diritto d’autore : Oksana Kuzmina

 

TI POTREBBERO INTERESSARE:

 

 

Author

Laureata in Economia per inerzia e poi in Scienze della Formazione per passione, ora sono felicemente educatrice e mediatrice familiare (e ancora manager, ma solo per se stessa!). Adoro giocare con mia figlia, ma non mi sentirei completa senza il mio lavoro così, da brava – per modo di dire! - MammAcrobata, provo a conciliare tutto, a costo di star sveglia fino a tarda notte. Da anni, collaboro con diverse Associazioni che difendono i diritti dei minori e sostengono famiglie che vivono situazioni di disagio o sofferenza. Sono socia di un'Associazione, in cui mi occupo di formazione ed essendo appassionata di comunicazione e scrittura, sono anche scrittrice, blogger e web writer.