Oggi in tutto il mondo ricorre il Safer Internet Day 2014, una giornata dedicata alla rete e al suo utilizzo da parte di bambini e adolescenti, che vede combinarsi gli sforzi di educatori, aziende e esperti del benessere dei più piccoli con l’obiettivo di realizzare un universo online a misura di minori e di educarli a un utilizzo consapevole.

In altre occasioni abbiamo parlato di come il web sia ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, delle opportunità, ma anche dei rischi che si nascondono in rete. Insidie che ci preoccupano come genitori e che ci portano a farci domande sul nostro ruolo, su come comportarci.

Ma il modo in cui questi pericoli vengono percepiti è lo stesso tra noi adulti e i ragazzi? A quanto pare no, e a dircelo è la recente ricerca condotta da EU KIDS Online in nove paesi europei, tra cui l’Italia. Secondo l’indagine, infatti, le percezioni di ragazzi e adulti rispetto ai rischi di internet sono diverse. Quello che è considerato rischioso da noi adulti non sempre coincide con quello che pensano i più giovani e sono vari i fattori che incidono su questa differente percezione, primo su tutti la consapevolezza da parte dei ragazzi dei potenziali problemi che possono derivare dal loro comportamento.

Una consapevolezza che spesso però sembra mancare, come se non si rendessero conto del confine che esiste tra esperienze positive e negative online, che è molto sottile.

Per capirci, per molti adolescenti, postare foto e immagini sexy e ricevere commenti provocanti o a sfondo sessuale può essere avvertito come qualcosa di gratificante e divertente, non comprendendone a pieno il potenziale di rischio che questa azione può comportare. Ma foto sexy postate su internet, possono portare anche a commenti crudeli, a condivisioni con moltissime altre persone di scatti magari ritenuti “privati”, esperienze che possono essere molto negative e traumatiche.

Le stesse esperienze poi, la maggior parte delle quali avviene sui social network, vengono percepite in modo molto diverso da ragazzi diversi. Alcuni sono molto attenti a condividere informazioni personali, altri ancora sono convinti che non possa accadere nulla di male.

Questo non vuol dire che i ragazzi siano esenti da preoccupazioni. Sempre dalla ricerca, infatti, emerge che i rischi che più preoccupano i ragazzi sono il bullismo, la possibilità che qualcuno usi le loro informazioni personali in modo inappropriato, ricevere contenuti di natura sessuale da sconosciuti e contenuti commerciali.

Un altro dato su cui riflettere però, che ci arriva dal report “Net Children Go Mobile: Risks and opportunities – un’ indagine condotta sempre su un campione di ragazzi dai 9 ai 16 anni di vari paesi europei – è che rischio non significa necessariamente danno: l’esposizione ai pericoli non conduce per forza a esperienze negative, dannose e dolorose. Ed è proprio per questo che è necessario educare i ragazzi a far fronte ai potenziali pericoli in cui possono incorrere, allenarli affinché sappiano riconoscere e affrontare ciò che accade loro, nella vita così come in rete. Spiegare e provare a capire insieme quali aspetti possono essere causa di sofferenza per loro e per gli altri e come proteggersi. Confrontarsi anziché demonizzare e vietare.

 

Ma quali sono i contenuti negativi che possono trovare online i ragazzi?

I contenuti user generated negativi (come siti che incitano all’odio e al razzismo, promuovono anoressia e bulimia, consumo di sostanze, o autolesionismo e suicidio) – sono i rischi più diffusi (31%) fra i ragazzi coinvolti nell’indagine. Al secondo posto la comunicazione con persone conosciute online (30%), che di per sé non è necessariamente negativa, ma un’opportunità per fare nuove amicizie e condividere i propri interessi. Diffusa anche l’esposizione a contenuti pornografici on e offline (29%). Il 27% dei ragazzi riporta un’esperienza di bullismo, ma solo il 14% è stato ‘bullato’ su internet o sul cellulare (cyberbullismo). I rischi meno comuni sono i messaggi sessuali (sexting) e gli incontri ofline con persone conosciute su internet, sperimentati rispettivamente dal 13% e dal 12% dei ragazzi.

L’esperienza che fa più soffrire i ragazzi è il bullismo: due ragazzi su tre che hanno subito atti di bullismo faccia a faccia o di cyberbullismo, dichiarano di essere “molto” o “abbastanza” turbati da quanto è accaduto. Al secondo posto troviamo i rischi sessuali: la metà di chi ha visto immagini sessuali on- e offline, e di chi ha ricevuto messaggi sessualmente espliciti (sexting) ne è rimasto turbato.

Il rapporto infine, mostra che i ragazzi che accedono a internet anche da smartphone e tablet usano il web per una più ampia varietà di attività e hanno più probabilità di esporsi ai rischi. Il web viene usato soprattutto per i social media per comunicare e condividere foto o video con gli amici, e per fruire contenuti mediali. Inoltre, possiedono più competenze digitali, safety skills e competenze comunicative.

Competenze che vanno guidate e valorizzate in ottica positiva, per trasformarle in risorse da sfruttare soprattutto per la loro formazione. Per fare questo però, è necessario che anche noi adulti, genitori, insegnanti, educatori, conosciamo in maniera approfondita la rete e le sue modalità di utilizzo. Educarci per educare, perché la vera protezione passa in primo luogo dalla conoscenza, in rete così come nella vita.

 

Fonti:

Pubblicati in occasione del Safer Internet Day 2014, questi sono i risultati dell’analisi di 57 focus group e 113 interviste individuali con ragazzi di 9-16 anni. In totale, 349 partecipanti di 9 paesi hanno raccontato quali sono secondo loro i rischi di internet, e cosa fanno per prevenirli. Un’analisi più approfondita dei risultati sarà disponibile nel report che sarà pubblicato in Aprile 2014. Altri report di EU Kids Online sono disponibili su www.eukidsonline.net.

Il progetto Net Children Go Mobile è co-finanziato dal Safer Internet Programme della Commissione Europea per indagare, attraverso metodi quantitativi e qualitativi, se le mutate condizioni di accesso e uso di internet aumentino o riducano i rischi che i ragazzi incontrano online, o li espongano a nuove esperienze rischiose. E’ stato somministrato un questionario faccia a faccia (autocompilato per le domande sensibili) in contesto domestico a 2.500 ragazzi utenti internet tra i 9 e i 16 anni e ai loro genitori in Danimarca, Irlanda, Italia, Regno Unito e Romania. Il campione è rappresentativo dei ragazzi di 9-16 anni che usano internet, e è stato costruito con una metodologia random.

I paesi partecipanti sono: Danimarca, Italia, Regno Unito, Romania, Belgio, Irlanda e Portogallo. Belgio, Irlanda e Portogallo sono entrati a far parte del network in modo auto-finanziato. I dati relativi a Belgio e Portogallo saranno disponibili in Aprile 2014.

Il report Net Children Go Mobile: Risks and opportunities è online all’indirizzo http://www.netchildrengomobile.eu/reports/

Per maggiori informazioni si prega di contattare Giovanna Mascheroni giovanna.mascheroni@unicatt.it o visitare il sito http://www.netchildrengomobile.eu

Il Safer Internet Day è organizzato da INsafe ogni anno per promuovere un uso più sicuro e responsabile delle tecnologie online e dei telefoni cellulari tra i minori. Il tema del Safer Internet Day 2014 è Let’s create a better internet together www.saferinternetday.org/web/guest/sid-2014

 

photo credit: 56155476@N08 via photopin cc

 

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Author

Digital Lover e socialmediaholic, da sempre web addicted e dal 2007 anche mamma (acrobata) di Arianna e dal 2012 di Micol. Mammeacrobate è la mia terza creatura! Qualcosa di me la trovi anche qui www.manuelacervetti.com

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