Ormai è più di una settimana che siamo tornati a casa e la vita in ospedale sembra già un ricordo lontano.
Come sono distanti i giorni dopo il parto dove mi sentivo un po’ rimbambito e pensavo all’ostetrica “freudiana” che al corso pre parto raccomandava ai papà di tenere i piedi delle mamme ben ancorati a terra…beh anche i papà i primi giorni devono un attimo tornare alla realtà!
Ritorno alla (quasi) normalità che, come dicevo, è ormai avvenuto ma, prima di iniziare il racconto di questa nuova avventura, vorrei fare alcuni commenti sui giorni in ospedale.
Il Servizio Sanitario Nazionale spacca! In un momento dove l’amore e l’attaccamento verso il nostro paese è, diciamo, ai minimi storici, mi sento davvero di dover spezzare una lancia in favore della nostra sanità. Certo qualcuno dirà che un conto è Milano un conto sono altre zone del Paese, sta di fatto però, che senza sborsare un euro, abbiamo passato una settimana accuditi e riveriti come non me lo sarei mai aspettato.
Inoltre, premesso che come dice la Bb “A chi ha inventato l’Epidurale deve essere dato il premio Nobel”, sono rimasto colpito positivamente dalla professione delle ostetriche. Altro che economia reale, altro che il sistema-paese e gli asset economici-finanziari, a portare avanti il paese sono le ostetriche! Come faremmo senza di loro? Quella che ha fatto nascere la nostra Bianca, giovane e originaria del Gargano, è stata bravissima e ha fatto il suo lavoro con una serietà e passione encomiabili.
Prima della cosiddetta fase espulsiva (erano circa le 9:30 di mattina), mi ha mandato a fare colazione in un bar fuori dall’ospedale, perché anch’io riprendessi le forze prima del momento clou come supporter alla Bb. Ricordo quella prima colazione insieme ad alcuni infermieri e operatori del pronto soccorso, due ore prima di essere papà… e poi ci sono tornato alle 14 per un pranzo veloce dopo esserlo diventato…Chissà se mai metterò di nuovo piede in quel bar…
Comunque, dopo tutte queste sviolinate, lasciatemi dire solo una cosa: l’unico difetto di quella settimana di ricovero sono state le penne. Ebbene sì, in ospedale puoi trovare di tutto, soprattutto se paghi, ma non si trovano penne manco fossero pepite d’oro. E chi ce le ha, se le tiene molto strette. La prossima volta altro che salviette, pigiami, ciabatte… ricordarsi di portare una collezione di Bic! Mal che vada, le spacceremo a prezzi esorbitanti al mercato nero dell’ospedale!
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