Basta con questi luoghi comuni dei papà disorganizzati, inconsapevoli e incapaci di gestire i propri figli.
Io e la mia coinquilina Bassa, che da circa un anno e mezzo abita con noi, ce la caviamo benissimo anche da soli, senza quella Alta. Con qualche aiutino esterno, si capisce, ma l’importante è riuscirci.

È successo qualche settimana fa che la mia coinquilina Alta era fuori per una cena di lavoro e quindi mi è stata affidata d’ufficio la gestione delle procedure serali correlate alla nostra coinquilina bassa, che di solito sbriga lei. In particolare:
1) ritiro di quella Bassa dalla suocera, dove trascorre la giornata
2) rientro a casa
3) nutrimento mio e suo
4) cambio serale del pannolino e impigianamento
5) messa a letto e addormentamento

Per fortuna che sono un padre moderno, autonomo e dotato di mille risorse, così ho messo a punto un piano perfetto per la gestione della situazione. Il progetto originario elaborato da quella stratega della mia coinquilina Alta prevedeva che io mi recassi al lavoro in macchina di modo che la sera, al rientro dal lavoro, mi fermassi a casa della suocera per prelevare la bimba e procedere con i punti 2-3-4-5. Invece, con un abile BARBATRUCCO la mattina sono riuscito a sconvolgere i piani risolvendo la situazione a mio favore.

Il trucco è stato quello di accettare il piano originario senza dire una parola, ma anzi complimentandomi per l’efficiente apparato organizzativo messo in piedi per le situazioni extra-ordinarie (Prima regola di vita: MAI contraddire apertamente una donna). Così la mattina mi sono alzato presto e ho preso la macchina per andare al lavoro. Poi ho fatto marcia indietro e sono rientrato a casa. “Amore nevica. No, non è brina. No, non ho bevuto niente di alcolico col latte. E’ successo che stavo per imboccare l’autostrada quando la neve ha iniziato a scendere copiosa dal cielo. Se va avanti così ora di
stasera ci saranno due metri di neve, resterò bloccato a Milano e non potrò procedere con il piano di ritiro della Bassa. Dunque vado in pullman”. (Seconda regola: SEMPRE essere propositivi con una donna). Così ho riposto la vettura in garage e sono andato al lavoro in bus, precludendo qualsiasi possibilità di ritiro della Bassa dalla suocera in modo autonomo. Durante il giorno ovviamente non ha nevicato.
La sera sono sceso alla fermata della suocera, leggermente in ritardo sulla tabella di marcia, ma non troppo. “Sa, in questo periodo ho MOLTO da lavorare” le ho detto con l’aria stanca sbattendo gli occhi (Terza regola: certe cose sono da imparare dalle donne). Quindi ho chiesto a mia suocera di riaccompagnarci a casa: “Così potrò preparare un brodo caldo per me e questa creatura affamata”.

La trappola è scattata. “Sia mai” dice la suocera. Ero sicuro che, dietro a quella facciata di femminista con idee moderne, ci fosse un retaggio di società patriarcale in lei. L’uomo mica deve badare a queste faccende. “Restate pure qui a mangiare qualcosa, anzi siediti sul divano a guardare la televisione mentre preparo”. Dopo aver rimpinzato me e la Bassa (punto 3), averle cambiato il pannolino e averle messo il pigiama (punto 4), mia suocera ci ha riaccompagnato a casa. L’effetto soporifero dell’auto ha provveduto al punto 5, ossia a farla addormentare. Quando è rientrata la Alta, mi ha trovato fresco e riposato che bevevo un mojito sul divano, con la casa in perfetto ordine e neanche i piatti da sistemare. Non credeva ai propri occhi: “Hai barato?” mi ha chiesto sospettosa.
Di solito, quando mi trovo da solo a gestire quella Bassa, la porto da mia mamma. Questa volta, invece, ho voluto essere creativo.

Il papà di quella Bassa ( papaciaocacao.blogspot.com )

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1 Comment

  1. mi sono registrata al volo per poter condividere la risata che mi hai strappato leggendo come hai risolto la cosa!!!! Un vero furbetto lazzarone, un papà diabolico !!!
    Spero almeno tu abbia regalato due fiori di ringraziamento alla santa suocera :-)) occhi oche se la cosa si ripete spesso ti sgamano e ti cazziano!!! ;;-) 😡 🙂