Oggi è un giorno molto importante, in tutto il mondo si festeggia l’anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, una giornata dedicata ai bambini e ai ragazzi a cui teniamo molto, perché mette al centro dell’attenzione i loro bisogni, ci spinge a riflettere sul nostro ruolo e su quello che dobbiamo fare affinché i diritti sanciti da questo documento, che è legge in Italia dal 1991, vengano davvero garantiti a tutti, in ogni angolo del mondo, tutti i giorni, non solo oggi.

Proprio per celebrare questa giornata il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza ha lanciato I have dreams, una campagna che fa seguito a un’iniziativa di cui vi abbiamo parlato quest’estate, presentando uno spot molto significativo, che racconta i sogni di tanti ragazzi e ragazze che vivono nel nostro paese. Sogni che rappresentano i loro diritti e che è compito di noi adulti ascoltare, ma soprattutto far rispettare.

Una campagna che siamo felici di sostenere perché realizzata per e con gli adolescenti, insieme a loro. Per dare il nostro piccolo contributo, in questi mesi anche noi abbiamo incontrato alcuni ragazzi e ragazze, abbiamo parlato con loro di tante cose, ma soprattutto dei loro sogni.

Abbiamo chiesto cosa vorrebbero per se stessi e per i coetanei e oggi desideriamo festeggiare questa giornata, lasciando a loro la parola…

 

Cosa sognano gli adolescenti?

…sogno di diventare un calciatore, perché giocare a calcio è la mia passione più grande e in più, se diventassi ricco, potrei aiutare la mia famiglia e farla stare meglio – C. 13 anni

…sogno di laurearmi, diventare un medico famoso (quantomeno in Italia) e aiutare le persone malate, soprattutto i bambini, perché non è giusto che ancora oggi in così tanti muoiano, siamo nel 2013! Questa cosa mi fa arrabbiare! – D. 14 anni

…sogno una famiglia felice, una di quelle in cui si fanno tutte le cose insieme, dove non si litiga mai e ci si ascolta veramente – S. 15 anni

…sogno che le persone smettano di vedere in me per prima cosa una straniera solo perché sono albanese, perché io prima di tutto sono una persona, una ragazza come le altre. Vivo in Italia da tanti anni e mi sento italiana. Che importanza ha da dove vengo? – L. 14 anni

…sogno di avere più spazio per vivere la mia vita, per dire quello che penso; sono stanco del fatto che, perché sono un ragazzo, gli adulti pensano di sapere quello che è più giusto per me, ma perché invece non mi chiedono cosa voglio? – A. 17 anni

…sogno di realizzare i miei sogni, ma soprattutto vorrei la sicurezza per il futuro perché al giorno d’oggi mi sembra che non ci sia nemmeno quella – D. 15 anni

…sogno un mondo in cui le persone siano giudicate per quello che sono, non per quello che hanno. A volte mi sembra che solo se sei vestito alla moda, se hai soldi sei qualcuno, sennò non vali niente, ma a me di queste cose non me ne frega. Io voglio che le persone mi vogliano bene per come sono non per come mi vesto – E. 16 anni

…sogno che i miei genitori si accorgano di me, che la smettano di criticarmi per tutto quello che faccio e che capiscano che a volte avrei solo bisogno che mi dicono che sono bravo – G. 16 anni

…sogno che sui giornali, alla TV la smettano di parlare di noi ragazzi come di una generazione senza valori, che passa tutto il tempo su internet e che non hanno amici veri, perché non è vero.  Ma che ne sanno di noi? – C. 17 anni

 

Già, cosa ne sappiamo di loro? Siamo sicuri di poterli giudicare senza entrare davvero nel loro mondo, senza provare per un attimo a metterci nei loro panni e capire cosa sentono, cosa vogliono, di che cosa hanno bisogno?

Dalle loro parole ci sembra che abbiano tanto da dire e che non sono poi così  tanto superficiali e immaturi come spesso vengono descritti. Che tutto quello che ci chiedono è che ci accorgiamo di loro, che li vediamo per quello che sono in realtà.

Dobbiamo provarci, dobbiamo impegnarci ogni giorno affinché questo accada. In fondo non è difficile e soprattutto glielo dobbiamo… perché è un loro diritto.

Buon 20 novembre a tutti!

 

photo credit: jeremympiehler via photopin cc

 

 

 

 

Author

Acrobata per vocazione, una laurea in Lingue e Comunicazione, da oltre 10 anni mi divido tra le mie due grandi passioni: educazione e comunicazione, convinta che le due cose insieme possano fare la differenza. Da sempre in prima linea accanto ai bambini, agli adolescenti, alle mamme e ai papà, a scuola e in famiglia, ho lavorato e lavoro per diverse realtà del terzo settore occupandomi di diritti dei minori, cittadinanza attiva, intercultura, disabilità e fragilità sociale con l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza. Il mio sogno? Mettere al servizio dei genitori le mie competenze e professionalità, per supportarli nel loro ruolo educativo.

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