Qualche giorno fa è stato il compleanno del mio secondo nipote e io sono riandata con la mente a quel giorno di quattro anni fa e vorrei raccontarvi un’esperienza che nessuna mamma riesce a vivere.
Non voglio parlarvi del piccolo che nasceva, ma di suo fratello: un bambino di quattro anni che doveva andare a conoscere un altro bambino che l’avrebbe spodestato dal suo trono di figlio unico.
Avevamo trascorso la notte insieme – lui ed io – nel lettone dei suoi genitori. Li aveva visti uscire verso le due della notte e, per consolarsi, aveva chiesto di vedere un po’ di cartoni alla televisione! Poi si era riaddormentato tranquillo.
Verso le 8 del mattino il telefono ci avvisava che il piccolissimo era nato e stava bene. Abbiamo riso, cantato, battuto le mani… insomma abbiamo fatto festa, sempre io e lui da soli.
Vi assicuro un momento indimenticabile perché non sapeva bene cosa lo aspettava…ma era felice, perché tutti intorno a lui lo avevano rassicurato.
Con molta calma ci siamo alzati, abbiamo fatto colazione e poi ci siamo avviati verso l’autobus per andare in ospedale a vedere “il bambino”, mamma e papà.
Lui era tranquillo ma allo stesso tempo si vedeva chiaramente che era eccitato e forse un po’ impaurito. Cercava continuamente rassicurazioni.
- Sarà bravo?
- Vorrà giocare con me?
- Piangerà?
- Dormirà?
- Mangerà?
E soprattutto…
“Mamma mi vorrà ancora bene!!?”
Sull’autobus si lamentava continuamente perché il viaggio era troppo lungo (sì avete ragione, forse avrei potuto prendere la macchina… ma dovevamo andare in Area C!!). Ma finalmente eccoci arrivati.
La sua manina nella mia era stretta stretta e lui non camminava… correva, tirava.
Quando abbiamo aperto la porta della camera mi è sembrato di sentire il suo cuoricino prendere il volo.
Mamma aveva il letto dietro la porta e quindi lui non l’ha vista subito. Ha visto la sua compagna di camera che, mi ricordo, ha detto:
“Abbiamo visite importanti!!”.
Sì, era la frase giusta da dire: arrivava la visita più importante!
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1 Comment
È quello che mi chiedo sempre: che farà il mio bambino quando partorirò il secondo?
Bellissimo questo articolo, molto delicato. Complimenti!