Trascorrere l’inverno senza neanche un raffreddore è un’impresa davvero ardua. Tuttavia una dieta equilibrata, ricca di cibi freschi, che dia il giusto apporto di vitamine, sali minerali, proteine e liquidi, può rafforzare il sistema immunitario e mettere il nostro corpo nelle condizioni migliori per lottare contro il raffreddore e l’influenza, come cominciano a indicare anche alcune ricerche scientifiche. Prevenire è meglio che curare.

Bambini: come prepararsi all’inverno?

In pratica questo si traduce in un’alimentazione ricca di frutta e verdura di stagione consumati in preparazioni saporite sì, ma non troppo condite. E in un apporto idrico costante e continuo nonostante causa del freddo, lo stimolo della sete possa farsi sentire meno.

Ancor più in inverno, è bene ricordare che le cinque porzioni di frutta e verdura che devono essere consumate giornalmente, dovrebbero comprendere prodotti di colore diverso (bianco,giallo, arancione,blu, viola,verde, rosso).  A ogni colore corrisponde la presenza di composti che offrono al nostro organismo specifiche sostanze con specifiche funzionalità.

Per le fonti proteiche nella stagione fredda diventa ancora più facile scegliere anche quelle vegetali. Via libera quindi a zuppe preparate con cereali (dai più comuni a quelli più esotici) e legumi (ceci, fagioli, lenticchie, piselli).

Bambini in inverno: come e cosa devono mangiare?

La colazione

Se la colazione è importante in estate, lo è ancora di più con l’arrivo della stagione fredda, il cambio dell’ora, il cambio delle temperature, la ripresa dell’attività scolastica e delle varie attività dei bimbi li porta a sentirsi più stanchi, assonnati, svogliati. Lo stress che ne consegue, va poi a minare il sistema immunitario di grandi e piccoli. Il modo migliore per iniziare la giornata e assicurare ai figli l’energia necessaria per affrontarla al meglio è fare una colazione equilibrata: latte o yogurt, frutta accompagnati da un prodotto da forno non molto elaborato. In particolare a colazione sarebbe opportuno introdurre della frutta ricca di vitamina C. L’assunzione di vitamina C può essere facilmente aumentata attraverso il consumo di bevande preparate con agrumi, o consumando kiwi, ribes nero.

Lo snack per l’intervallo

A scuola, per la merenda di metà mattina, è bene dare al bambino un frutto oltre a un prodotto da forno di preparazione casalinga (pane e marmellata, torta alle mele, biscotti con l’uvetta). Inoltre, poiché il riscaldamento degli ambienti scolastici spesso porta a disidratazione, non dimenticate di lasciare nello zaino una bottiglietta di acqua. Il fabbisogno quotidiano di acqua nel bambino è normalmente compreso tra 680 e 1000 ml durante il suo primo anno di vita, 1100-1200 ml nel secondo anno, 1300 ml nel terzo anno e 1600 ml nel quarto. Queste richieste aumentano quando il piccolo ha la febbre, vomito o diarrea (in questi casi valutare con il pediatra la necessità di integrare l’apporto di sali minerali con prodotti specifici).

Un consiglio pratico per i genitori: controllate la quantità e il colore dell’urina del vostro bambino, se è di un giallo scuro vuol dire che non è idratato a sufficienza. Inoltre se non avverte il bisogno di urinare per diverse ore significa probabilmente che non ha bevuto abbastanza.

Merenda

Per quanto riguarda la merenda del pomeriggio, se il bambino pratica dell’attività fisica potrà prevedere una spremuta o succo non zuccherato oltre che a un prodotto da forno (attenzione a non abbondare con le proteine, pane e prosciutto, pane e formaggio). Se invece il bambino non fa attività fisica potrebbe bastare uno yogurt con frutta fresca o un frullato.

Pranzo e cena

Per i pasti principali valgono le regole della sana alimentazione, variando il più possibile non solo il tipo di verdura proposto ma anche il modo di prepararlo. Non solo verdura cotta e frutta fresca, ma anche verdure crude e frutta cotta. Ricordare di inserire nel menù il pesce e i legumi almeno 2 volte per ognuno a settimana.

 

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Author

Roberta Cattaneo, mamma di Giacomo e Matilde. Professione: DIETISTA. Possiamo imparare molto dai nostri figli, ed è per questo tra i vari settori che la mia professione abbraccia ho un debole per l'educazione alimentare dei più piccoli: quella giocosa dei laboratori del gusto, quella divertente delle storielle e indovinelli, quella gustosa dei mille assaggi.