Giorni fa parlavo con una mia amica e l’argomento principale era: come vanno gestiti i rapporti tra una mamma e la figlia adulta?

Una mamma rimane tale dal momento in cui concepisce al momento in cui se ne va! Io ancora oggi mi sento “rimproverare” da mia mamma, la sento “consigliarmi” come comportarmi. (In realtà i rimproveri sono sempre delle girate pazzesche e i consigli sono né più né meno degli ordini!!).

Ma ci chiedevamo, la mia amica ed io, fino a che punto è giusto esprimere il proprio parere, magari emettere sentenze non richieste.

Vero è che le figlie si dividono in due grandi categorie:

– chi non racconta niente
– chi racconta tutto (pure troppo)

Con la figlia che non si confida è difficile creare un dialogo, ma la figlia che invece ti carica dei suoi problemi, che ti coinvolge nei suoi pensieri cosa si aspetta da te? Si aspetta solo di essere ascoltata (e magari di essere appoggiata in tutto) o mette in conto che tu non sia del tutto d’accordo con lei e che glielo dica chiaramente?

Quante volte una mamma vede in anticipo che alcune decisioni di sua figlia non porteranno serenità, quante volte una mamma si accorge che sua figlia ha qualcosa che non va – anche se lei non ne parla!

Ho sempre asserito che dal “pronto” di risposta ad una telefonata io riesco ad immaginare lo stato d’animo delle mie figlie e vi assicuro che è vero!

Cosa fare quindi quando questo “pronto” mi dice “sono giù di morale”, “sono triste”, “non sto bene”……

Chiedere, insistere fino a quando lo sfogo esplode (e poi ti senti ovviamente incapace di risolvere i problemi) o cercare di minimizzare e in qualche modo tenersene fuori?

Insomma, care figlie, potete aiutare noi vecchie mamme che vi amiamo sopra ogni cosa ad aiutarvi?

 

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6 Comments

  1. cristella

    Che dire? dipende…………sia mia sorella che io rispettivamente 39 e 37 anni ci raccontiamo abbastanza a nostra mamma, la mamma consiglia, riprende e a volte sgrida…….la differenza è che io non mi arrabbio mai, ma medito e poi prendo una decisione autonoma, mia sorella si arrabbia sempre, raramente ascolta e poi prende una decisione autonoma. Ciò che è veramente apprezzabile è che qualunque decisione noi prendiamo la mamma e devo dire anche il papà sostengono sempre anche quando non sono d’accordo.

    p.s. sia io che mia sorella siamo bi-mamme e questo amplia i temi di dibattito.

  2. Nonna Maria

    Voglio raccontarvi un piccolo episodio: ieri era il compleanno di una mia nipote (38) e io l’ho chiamata per farle gli auguri. Sentendo il tipo di auguri che le facevo (per riassumere “ti auguro di riuscire a fare sempre quello che ti piace!”) mi ha detto se poteva adottarmi come madre. Allora le ho risposto “ma come mamma ti direi altre cose!!” Ecco questo poi mi ha fatto pensare. Perchè come mamma direi delle cose e come zia ne dico altre?

  3. cara nonna maria,provo a rispondere alla tua domanda: penso c’entri il senso di responsabilità…ad un figlio si augura tutti il bene del mondo e CI si augura che le scelte che farà saranno sempre “facili” e senza dolore…insomma ci si augura che il cammino che decideranno di intraprendere sarà il più “standard” (per la società) possibile..non per cattiveria ma per paura.
    se invece i figli non sono nostri,è più facile augurare di seguire i propri sogni…perchè su di noi non ricadrá nulla…non so se mi sono spiegata…
    è difficile e anche faticoso,ma vorrei essere quel tipo di madre che dice ai suoi figli: segui i tuoi sogni,credici,sforzati e abbi coraggio.io ti sosterrò sempre,qualsiasi cosa accada.

    • Nonna Maria

      vorrei essere quel tipo di madre che dice ai suoi figli: segui i tuoi sogni,credici,sforza ti e abbi coraggio.io ti sosterrò sempre,qualsiasi cosa accada.
      Condivido in pieno quello che dici anche se è così difficile riuscire a vedere tuo figlio che “si butta” in avventure che tu non sempre condividi.

  4. amareggiata

    Io faccio una fatica boia con mia madre. Non sono mai stata in confidenza con lei, è troppo riservata. Donna pratica, e sempre disponibile, ma troppo chiusa nei sentimenti. e lontana da molti miei modi di vedere. molto, anche troppo protettiva. e dunque sempre solo preoccupata che possa capitarmi qualcosa di brutto, non in attesa di scoprire le cose belle. e pure un po’ sbrigativa. le voglio bene, ma certo non la sento vicina. oggi. in futuro chissà. credo non riesca a vedermi come una donna, ma solo come una bambina.

    • Nonna Maria

      Leggo il tuo commento e ritrovo totalmente la mia situazione. Mia mamma ha sempre privilegiato le cose pratiche (come le chiami tu): i suoi figli (cioè io e mio fratello) dovevano stare bene di salute, dovevano studiare, dovevano mangiare, dovevano essere ben vestiti…. ma non venivano mai presi in braccio, non venivano mai accarezzati, non venivano mai veramente “ascoltati”. Pensa che questo disagio io sono riuscita a esternarlo (prima di tutto a me stessa) solo da poco. Prima forse non ci facevo molto caso, non valutavo a fondo i rapporti tra me e lei, davo per scontato che i nostri diversi punti di vista fossero dovuti al cambio generazionale. Oggi invece mi rendo conto che mamma con noi è stata “chiusa nei sentimenti” (sempre come dici tu) e questo mi impedisce di avere ancora oggi che lei è molto anziana un rapporto sereno.