come cambiano gli amici dopo nascita di un figlio?Ci sono poche cose che mettono a dura prova un’amicizia: una catastrofe nucleare, un amore conteso, un pupo… ma solitamente i primi due si superano. A tutto c’è rimedio ma la presenza di un bebè non solo mette a dura prova la vita di una coppia al suo interno, bensì turba anche tutti gli equilibri che ci si è costruiti negli anni all’esterno della coppia…che già non erano facili (avete presente i miei amici, i tuoi amici finché si finisce a frequentare altre coppie che non sono amiche né di uno né dell’altra ma sono un buon compromesso?).

I primi mesi (quelli dell’attesa del pupo) sono una festa unica.

Annunci al mondo, pagine sui maggiori quotidiani, feste e promesse di vivere questo miracolo della vita tutti assieme. “Sarà bellissimo condividere questa esperienza”, “Mi chiamerà Zio” ecc ecc ecc.

Poi arrivaE in ospedale arrivano tutti…dagli amici più stretti a quelli che …poi si va all’aperitivo.

Infine si arriva a casa e mentre i bambini tengono svegli i genitori, gli amici cominciano a domandarsi come mai i sono diventati così intrattabili. Ci credo, provate voi a dormire tre ore a notte non consecutive e avere la stessa amabilità che avevate quando l’unico motivo per star svegli era …beh in effetti ce ne erano diversi, tutti piacevoli e il giorno dopo si poteva dormire. Il piccolo una volta arrivato mica va in pausa.

gli amici non capiscono il tuo stato di agitazione, quello che ti fa controllare ogni 5 minuti se respira, non capiscono la differenza tra un raffreddore in quanto tale e il raffreddore di tuo figlio. Il raffreddore di tuo figlio è una delle piaghe d’Egitto…la peggiore. Cominciano a guardarti con sospetto. “Certo che sono cambiati”, “non si vedono più”, “parlano solo del bimbo”. Beh che si cambi è innegabile, a mio avviso la cosa che ti cambia è il “per sempre” quel senso di cambiamento che tuo figlio ha portato “per sempre” nella tua vita. Le cose non son più le stesse ma non solo, non saranno più le stesse per tutti i giorni della tua vita.

Per quanto riguarda poi il “non ci si vede più” parliamone. Le proposte fatte ai neogenitori sono “facciamo aperitivo sui Navigli” o “andiamo a prendere un caffè a Genova”. A parte il fatto che il caffè a Genova non lo prendevo nemmeno quando non avevo nulla da fare, se non lo avete capito c’ho un bimbo piccolo che vuole il latte ogni 4 ore, caga e strilla e sui Navigli non viene perché il cuba libre gli fa venire le coliche. E basta con ‘sti discorsi del tipo “l’altra volta eravamo fuori e ho visto una coppia con il bambino in carrozzina…loro si divertivano e il bimbo dormiva beatamente”. Andate a prender l’aperitivo con loro. Se io porto il mio, piange e strepita e l’aperitivo a me va di traverso.

E allora proponi tu.

Beh è giusto non si può mica stare solo all’opposizione se le cose devono cambiare devi passare al governo. “Facciamo una merenda da me, una fetta di torta, un the”. Non possono. Hanno mille impegni.

Loro hanno mille impegni? Sono io quello che fa fatica a trovare il tempo per andare in bagno! Ma la storia “mi chiamerà Zio”? Ah nel senso di bella Zio, quando avrà 16 anni e vi beccherete sui Navigli?

Capisco il fatto che se un genitore passa il tempo a parlar del bimbo …beh non è che sia poi così esaltante. Il colore della cacca del bimbo, argomento che piace tantissimo alle mamme, non ha molta presa sull’auditorio…a meno che non ci siano altre mamme… allora sì che ci si sbizzarrisce con le tonalità del sottobosco.

Per carità, sto volutamente esagerando perché i veri amici vanno oltre a tutto ciò, ma è anche vero che avere dei figli cambia il modo di vivere le cose e ti porta di fatto a essere genitore prima che individuo. Poi si può essere genitori più o meno apprensivi, più o meno sportivi nel ricondurre la vita ad una sua dimensione sociale, ma non ci si deve vergognare se non ci si riesce.

La prova è ardua, ma si può superare, anche perché sono i nostri stessi figli a beneficiare di una famiglia aperta agli amici, accogliente. Certo non neghiamo che ci viene più facile stringere rapporti di amicizia con altri che hanno figli, magari della stessa età. Credo sia naturale, che ci si senta più vicini a persone che stanno vivendo una realtà simile alla nostra, ma quello che vogliamo veramente è restare vicini anche ai nostri vecchi amici che stanno percorrendo strade diverse. A cui noi invidiamo ogni tanto la libertà e che in fondo, di rimando, ci invidiano il piccolo “per sempre” che teniamo in braccio.

E allora magari ci si trova per una fetta di torta nel pomeriggio sui Navigli….ecco se poi davanti ad una crostata noi genitori evitassimo di parlar di cosa il piccolo principe riesce a produrre nel pannolino.. magari sarebbe meglio.

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1 Comment

  1. Sono proprio d’accordo. Hai descritto proprio le fasi del naturale evolvere del rapporto amico senza figli – amico con figli.
    Credo che chi ha figli abbia una comprensione piu` ampia della situazione rispetto a chi figli non ne ha.
    Soprattutto credo che chi ha figli e viene un po’ snobbato, aspetti seduto lungo il fiume, il cadavere del suo nemico all’indomani dell’arrivo del SUO bebe` 😀